2. It's a deal then

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Disclaimer:

Questa fanfiction originale si ispira alla web-serie animata Hazbin Hotel. Data l'ambientazione infernale e la natura dei personaggi che la popolano, questa storia potrebbe trattare temi e/o descrivere scene più o meno esplicite di: violenza fisica e psicologica (anche sessuale), morte, suicidio e omicidio, autolesionismo, tossicodipendenza, alcolismo, gioco d'azzardo, parafilie, ecc.
Reader in Hazbin è un'opera di pura fantasia, per cui ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.

Questa storia vuole far immergere il lettore nella narrazione, in quanto protagonista della trama. A maggior ragione, si segnala che i contenuti presenti nel testo potrebbero impressionare o urtare la sensibilità altrui.

In caso di particolare disagio, fastidio o coinvolgimento si raccomanda di interrompere la lettura.

Per quanto sopra dichiarato, è evidente che i contenuti non sono adatti ai minori ed in generale alle persone particolarmente sensibili, impressionabili o suggestionabili.

Proseguendo nella lettura ci si assume la piena responsabilità delle conseguenze che potrebbero derivare dalla stessa.

L'autore con la presente informativa declina ogni responsabilità in merito.


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Capitolo 2

It's a deal then

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Quando ti risvegli, nessuno dei tuoi cinque sensi ti è d'aiuto per capire dove ti trovi. Ti senti disconnessa da te stessa, come se il tuo stesso corpo non ti appartenesse più. Tutto ti sembra vago e sfocato, uno dei tanti incubi che da sempre tormentano le tue notti da dannata e - sospetti - agitavano anche quelle da viva.

Lentamente, i pensieri si fanno più lucidi. Senti la bocca impastata e le palpebre pesanti. Fatichi ad aprire gli occhi ed a mettere a fuoco cosa ti circonda. Un fastidioso fischio ti ronza nelle orecchie e gradualmente il tuo mal di testa si fa più lancinante. Hai le membra completamente intorpidite e ti sembra di ondeggiare sospesa in aria.

Resti così - immobile, anestetizzata e dolorante - per qualche minuto.

Finalmente, cerchi di riappropriarti della sensibilità alle dita e, solo allora, ti rendi davvero conto di avere le mani incastrate sopra la testa. Quando cerchi di divincolarti, realizzi che il fischio fastidioso che sentivi, era in realtà un cigolio rugginoso e cadenzato. Spalanchi gli occhi: nero. Capisci che ti è impossibile guardare la stanza a causa di una benda. Vorresti gridare, ma improvvisamente ti è chiaro che il sapore nella tua bocca è quello della stoffa imbevuta di saliva, quello di un bavaglio stretto. Ti agiti, ma non hai alcuna forza nelle braccia per liberarti. Scalci con le gambe, ma non riesci a toccare o colpire nulla con i piedi. Lasci andare il tuo corpo in balia della forza di gravità e, a corto di idee ed energia, alcuni pensieri ti attraversano la mente. Cerchi di riordinare le idee per quanto ti è possibile. Ricordi il tuo arrivo all'Hotel ed il surreale incontro con Alastor, il Demone Della Radio. L'immagine di Husk e Niffty ti attraversa velocemente, finché la tua attenzione si focalizza sul vostro tè. Chiederti che cosa ci abbiano messo dentro, è inevitabile.

Una fitta alla spalla ti fa gemere dal dolore. Non sai per quanto tempo sei rimasta appesa chissà dove, a dondolare da quel gancio rumoroso, ma una cosa è certa: vuoi scendere da lì.

Di colpo, senti lo scattare di una serratura ed il suono di una pesante porta che si apre, grattando sul pavimento. Lo spostamento d'aria porta alle tue narici un odore pungente di carne rancida. La nausea ti fa lacrimare gli occhi e chiudere la gola, mentre "preghi" dentro di te di non dover vomitare in quelle condizioni.

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