-3- Ó bene:

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È l'una e mezza di notte quando Livia infila le chiavi nella toppa del portone della sua villetta.
Trova i genitori seduti sul divano di uno dei salotti con una semplice abat-jour ad illuminare.
Televisione spenta, è un chiaro segnale.
La stavano aspettando per parlarle e per rimproverarla.
La ragazza non ha minimamente voglia di starli a sentire, è un copione fisso ormai.
<< ciao, buonanotte >> dichiara pronta a correre verso la sua stanza.
<< Liv siediti un attimo. Dobbiamo parlare >> le risponde il padre.

Ispira la mora poi prende posto sul divano posizionato davanti a quello su cui sono seduti i genitori.
<< è tardi. Domani ho scuola >> gli ricorda lei.
<< appunto. Perché se hai scuola si tornata mò? >> le domanda lui.
<< stavo coi compagni miei >> confessa la ragazza.
<< chi? >>
<< Edoardo e Carmela >>
<< jamm buon >> commenta il padre.
<< perché?, adesso non vanno bene neanche i miei compagni? >> chiede Livia.
<< no. Pecché Edoardo spaccia >> le ricorda il padre.
<< da che pulpito. Edoardo e ragazzi come lui spacciano perché uomini comm a te comprano la droga proprio per farla spacciare e guadagnare >> ribatte la ragazza.

È la verità, il padre non può controbattere.

<< Liv ma vuoi questo pe a vita toja? >> le domanda la madre.
La ragazza accende una sigaretta e si concede un paio di tiri.
<< cioè? >>
< credo che la cosa migliore sia andare via. Perché non finisci il liceo a Londra o in America?. Vuoi studiare lingue all'università, sarebbe la cosa migliore >> propone la madre.
<< sono minorenne. Papà non vuole ancora farmi andare all'estero da sola >>
<< picceré ie song d'accordo >>
<< certo che sei d'accordo adesso, per farmi allontanare da Ciro >> ribatte Livia.
<< questo non è un segreto >> dichiarano i genitori in coro.

<< non voglio allontanarmi da lui, lo amo >> gli ricorda.
<< prima o poi vi allontanerete, la vita vi dividerà >> spiega la madre.
<< le cose non stanno così. Lui mi ama assai e lo sapete >>
<< non mi riferisco ai suoi sentimenti ma se la prossima volta non fosse fortunato come in passato?!. Se tu non arrivassi in tempo e lui finisse all'Ipm per anni?! >> dichiara senza giri di parole la madre.

<< Ciro fa na vita sbagliata ma me vo bene, pe me nun è nu problema. Mi tratta bene. Pe chest ce simm fidanzati e faremo pure i figli. E si po va ngalera so vere Dio. L'importante è ca nun ce fa mancà niente e ce sta ó bene. È a prima cosa. E si pò rimane rieci anni ngalera e seguito prima o poi adda ascì e ie po rimang rieci anni senza frequentà ati vuagliuni pe fedeltà, pecché ó vogl bene e facc giustamente chell ca me rice o core e a capo si teng pur i figli >>

<< e come li fate i figli si sta carcerat? >> domanda il padre.
<< quanno esce co ó permess >> risponde Livia.
<< e si fossero 20 anni o l'ergastolo? >> domanda la madre.
Livia ispira.
<< là si ca commencia a cosa cchiù complicata però comunque magg misé ie rind a sta situazione, ce so nata. Faccio parte e sta vita e sto sistema. E m'aggia pure piglià e responsabilità mie. E pò so abituata, pe cinc anni t'agg aspettat papà. Quanno stev all'elementari pe tutt e cinq anni tu stavi a Poggioreale. Te verev na vota ao mese e giustamente ie che potev fa?!, sempe i figli pe sott ce vann. Pur nonno é fatt sto discorso a mamma, me l'ha detto. Ma a colpa a chi a vuò rà?!. Tu e mamma v'amate a tant anni, comm a me e a Ciro. Si o destin chest c'ha scritt >> confessa emozionata e poi si concede un'altra boccata di fumo ed infine spegne la sigaretta , ormai al filtro, nel portacenere.

<< sì me ne esse ma no mò. In futuro e pe Ciro >> aggiunge la ragazza.
<< e si Ciro sta carcerato tu aspiett cu i figli piccoli?. Nun è facile. Ó sacc buon >> ammette la madre.
<< sì, pecché ó rispetto e pecché sacc ca si capitava a me iss faceva a stessa cosa. Aspettava a casa cu i figli >>
<< sì sicura?. Nun se piagliava a n'ata? >> domanda il padre.
<< no papà. I Ricci so fedeli. Don Salvatore è vedovo da 13 anni e maje s'è voluto tornà a sposà mai e voluto fa trasì n'ata femmena a casa o rind a vita re i figli. Si piglia vint'anni o l'ergastolo e me vo ancora bene e ie gli voglio bene lo rispetterò pe tutta a vita. Comme tengo papà che fa chesta vita pozz tené pur a nu marit >>

Ispirano i genitori. Livia ha solamente 16 anni ma è estremamente matura, preparata e consapevole della vita... di questa vita.
Si alza.

<< vac a dormì co Ciro >> annuncia la ragazza sistemandosi i lunghi capelli castani in una coda.

<< Liv >> la implora il padre.
<< ó sacc ma megl ca n'approfitt si po finisce veramente all'Ipm. Ja, buonanotte. Ce verimm rimani >> risponde la ragazza.
Corre nella sua stanza, sistema qualche vestito e i trucchi in un borsone, prende lo zaino che prepara per la scuola e mentre si accende un'altra sigaretta esce rapidamente di casa.
Sistema lo zaino ed il borsone sul sedile della sua macchinetta poi prende posto e guida diretta a casa di Ciro.
Ha la chiave da tanto tempo.
Apre, al piano di sotto non c'è nessuno.
Va diretta in camera del fidanzato.
È a letto, in boxer, a guardare la tv mentre smanetta col cellulare.
<< we ammò t'agg chiamato e mannat messaggi >>
Gli porge il cellulare ormai scarico e lui lo aggancia subito al cavo.
<< ho parlato con i miei >>
<< di cosa? >>
<< di te. Mi hanno proposto di andare a studiare in Inghilterra o in America, per tenerci lontani. Hanno paura che un giorno finisci all'Ipm >> racconta poi si spoglia.
Indossa una t-shirt del fidanzato prendendola dalla sedia ed infine si infila a letto.
<< e tu? >> indaga lui.
<< ca si succere te rispett, t'aspetto. Pur si te rann vint'anni o l'ergastolo me cresc i figli nostri e basta. Te veco na vota a settimana ai colloqui e na vota ao mese ai permessi. Nun me mett a frequentà ati vuagliuni, pecché tra me e te ce sta o bene, ce sta ò rispett e pecché nun ce faije mancà nient e nun ce mancherà niente manc si stai carcerato >>
<< chest è sicur ammò. Faccim tanti figli, te promett ca pure si finisc carcerato ie te continuo a rispettà e pur ca veng a casa na vota ao mese e crescimm assieme. Vogli ca vann a scola buon cumm a te e vulesse che e figlie femmene nun hann ascì pe li vuagliuni fino a che nun fan riciott'anni >> spiega poi la bacia.

<< va buon. Cirù? >>
La guarda negli occhi stringendola a sé.
<< ma tu me vuò spusà? >> domanda la ragazza.
<< come, si potesse ò facesse riman matina >> ammette poi si sfila l'anello di famiglia e glielo sistema all'anulare sinistro.

Fà chell che 'a fa' Cirù // CIRO RICCIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora