Ogni essere vivente in questo pianeta nasce con un destino, una storia già scritta che ricostruisce semplicemente vivendo.
È qualcosa di naturale, normale, comune ma ci sono delle eccezioni, delle perle rare.
Ci sono persone predestinate, a volte, a qualcosa di terribile, nascono difettati o difettate.
Perché?, non c'è una risposta.
È così e basta.
A volte perché ti viene imposto, altre perché non hai scelta ed altre ancora perché ti innamori di qualcuno che non è un lui qualsiasi ma il figlio del più importante boss di tutta Napoli.Il suo nome è Ciro Ricci, 16 anni.
La sua vita non è mai stata idilliaca. Ha perso la madre da piccolissimo ed ha dovuto imparare ben presto a rimboccarsi le maniche per cavarsela da solo, di tanto in tanto imitando il fratello maggiore Pietro ed il padre don Salvatore.
Ha un carattere schivo, feroce, colmo di rabbia e dispiaceri.
Ha una corazza che protegge il suo cuore danneggiato e sensibile.
È un'arma di difesa che la vita gl'ha imposto di creare per non soffrire ulteriormente.
Da quasi un anno un raggio di sole sembra aver addolcito i suoi giorni ed il suo cuore, regalandogli sorrisi, affetto e sogni.
Il merito di ciò è di una ragazza, il suo nome è Livia.
Una 16enne con occhi e capelli scuri, napoletana doc.
È l'opposto di lui, pur essendo anche lei figlia di un noto boss.
Livia studia, Livia non ha la fedina penale macchiata, Livia fa il suo dovere.
Studia, tanto.
E lavora nel weekend, fa tutto quello che ogni genitore ci si aspetta da una figlia.
Lei e Ciro hanno cominciato a conoscersi meglio lo scorso settembre quando lui, dopo l'ennesima espulsione, si è iscritto nella scuola della ragazza.
Nonostante i suoi obiettivi ed il suo destino vuole quantomeno portare a termine la scuola conquistando il diploma, anche se a morsi e bocconi.Era un lunedì mattina di metà settembre, il sole che riscaldava la città partenopea e Livia già seduta al suo banco da qualche minuto.
A fatica, trascinando uno zaino ed abbastanza in ritardo è arrivato lui.
Svogliatamente e con strafottenza ha bussato alla porta chiusa e poi ha oltre passato l'arco della porta senza chiedere scusa per il ritardo.
Ha semplicemente esordito con un "buongiorno" poi si è seduto al primo posto libero nonostante le richieste della docente che avrebbe voluto sentirlo parlare per farsi conoscere dai compagni.
Per lui era fuori discussione esporsi a tal punto con gente che non conosceva e non voleva conoscere.
Era lì solo per causa di forza maggiore, con la speranza che finisse tutto presto.
Livia, così come le sue compagne di classe, era rimasta folgorata.
Di vista e di fama lo conosceva molto bene.
Ha sempre saputo che è un "pessimo" elemento ma non ha mai voluto né osato giudicarlo... in fondo ha anche lei il sangue di un boss.Ciro ha gli occhi scuri e magnetici, i capelli neri perfettamente modellati col gel ed è bello, bellissimo.
Bello nel vero senso del termine, è spavaldo, è affascinante e determinato.
Forse la cosa migliore per Livia sarebbe stato ignorarlo e continuare per la sua strada ma una volta avuto a breve distanza non è più riuscita a controllarsi e si è lasciata prendere all'amo da quel fascino straripante e stravolgente.Appena ha cominciato a suonare la campanella che segnava l'inizio della ricreazione si è precipitata al suo banco nonostante le proteste e le supplice delle amiche.
<< ciao >> si è rivolta nel modo più semplice possibile per catturare la sua attenzione e strapparlo almeno per un po' dal display del suo telefono.
Il giovane ha spostato lo sguardo dal telefono alla ragazza e le ha regalato un sorriso malizioso.
<< Livia >>
Era scontato che la conoscesse, fanno parte dello stesso ambiente nonostante lei non sia immersa direttamente nella criminalità.
<< posso offrirti un caffè? >> ha proposto col sorriso stampato sulle labbra.
Nonostante fosse sorpreso si è limitato ad annuire poi si è alzato, ha riposto il telefono in una delle tasche posteriori dei jeans neri e l'ha seguita al bar interno.
Hanno preso posto, uno accanto all'altra, poi hanno ordinato.
<< credo questa sia la prima volta che ci parliamo >> ammise lui.
<< credo anche io >> confermò lei.
<< non per mia scelta >> le fece notare guardandola negli occhi.
<< cioè? >>
<< fosse dipeso solo da me avrei cominciato a parlarti molto prima ma tu mi evitavi >>
<< beh non potevi fermarti per strada senza un motivo e presentarmi. Solo ora ho potuto farlo perché siamo compagni di classe >>
<< avresti potuto in qualsiasi momento e situazione. Te sacc ra sempe >> ammise per poi farle l'occhiolino.
<< perché non mi hai rivolto tu la parola visto che non lo facevo io? >>
<< credevo tenessi paura di me >>
<< affatto. So che non fai del male a chi ti rispetta e a chi rispetta la tua famiglia e i tuoi amici. Io ti rispetto e rispetto loro, quindi credo di poter stare tranquilla >>
Il cameriere servì loro un paio di caffè e due bicchieri di carta colmi d'acqua.<< tranquillissima. Cerchiamo allora di recuperare il tempo perso. Ti va? >>
<< certo. Studiamo assieme oggi? >> propose lei.
Rise lui.
<< no. Aspetta, frena. Io non studio ma vorrei comunque passare del tempo insieme a te. Facciamo un giro? >> propose in automatico lui.
<< ok... io abito... >>
<< lo so Liv, da sempre >> ammise poi restò qualche secondo a guardarla attentamente.
<< che c'è? >> chiese lei per poi iniziare a bere il suo caffè.
<< pensavo. È strano che una secchiona sia così bella >>
<< non sono una secchiona >>
<< come, lo sei lo sei >> dichiarò lui sghignazzando.
<< studio il giusto, mi rendo conto che può sembrare molto dal tuo punto di vista. E poi tu non ne hai bisogno >>
<< cioè? >>
<< papà mi ha sempre detto che sei estremamente intelligente >>
<< e cos'altro ti ha detto di me? >> le domandò mentre un sorrisino gli spuntò sul volto.
Ci pensò un attimo lei poi tirò fuori dalla tasca il pacchetto di sigarette.
<< solo cose positive. Hai d'accendere? >> chiese posizionandosi una sigaretta in bocca.
<< Livia Esposito che fuma. Sei una sorpresa continua tu >> ammise sorpreso poi prese l'accendino e regalò un po' di fuoco a quella sigaretta.
Lo ringraziò e dopo aver fatto un paio di tiri poi gliela porse.
<< ti va di fumarla assieme? >>
<< come >> confermò afferrandola.Iniziò così la loro storia, il loro amore, il loro legame intenso e profondo.
Le storie d'amore, purtroppo, non sempre sono idilliache, ne hanno dovuto sopportare tante fin dal primo giorno.
La famiglia di Livia ha cominciato fin da subito ad ostacolarli.
Perché nonostante lei faccia parte e sia figlia del sistema é una brava ragazza, è una perla rara ed i genitori non la vogliono accanto al figlio di un boss.
La ragazza ha provato fin da subito ad affrontarli, a convincerli, a lottare.
Per amore è disposta a tutto, per stare insieme a lui è disposta a tutto... anche ad affrontare e a superare l'impossibile.
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Fà chell che 'a fa' Cirù // CIRO RICCI
أدب الهواة"Sei un mistero. Ho viaggiato per il mondo, non c'è un'altra ragazza come te, nessun'altra. Qual è la tua storia?!. Hai una tendenza a stregare le persone? Perché ho sentito che tu lo fai."