Ciro Ricci, 30 anni per omicidio efferato.
Livia rientra a casa singhiozzando dopo una lunga conversazione col suocero che l'ha implorata di farsi forza.
Le ha promesso, e lei sa che lo manterrà, di starle accanto.
In fondo al cuore lo considera colpevole ma è rassegnata. È la loro legge, è la loro vita.<< Liv! Si asciuta pazza?!. Ce fatt ettà ó sango >> grida la madre.
La ragazza alza la testa, i capelli si spostano mostrando il viso.
È sconvolta e stravolta.<< ho perso il telefono. Non volevo farvi preoccupare. Ero con Ciro >>
<< quanno maje >> commenta Luigi.
<< avevo bisogno di stare con lui. L'hanno carcerato >> confessa Livia piangendo e sedendosi sul divano.
I genitori si avvicinano.
<< pecché?. Chiamo all'avvocato >> risponde Luigi.
<< ci hanno pensato Pietro e Salvatore ma Ciro è colpevole >> spiega Livia.
<< picceré vedrai che se la cava co poco >> prova a rassicurarla la madre.
<< lo hanno condannato a 30 anni >> dichiara Livia poi lancia un grido di dolore.
I genitori spalancano la bocca sconvolti.
<< e dovuto accirere a Francesco >> confessa la ragazza.
<< pecché? >> chiede Anna.
<< l'ha chiesto Salvatore. La famiglia di Francesco si gestiva la piazza a modo loro e poi si rivedeva la roba >> racconta sempre più disperata.
<< è giusto >> commenta Luigi.
<< ó sacc buono ma intanto l'ammore mio addà sta carcerato 30 anni. 30. Nu tenimm manc riciott'anni >> risponde Livia lasciandosi abbracciare.<< non ce la faccio senza di lui >> aggiunge lei.
<< ce la fai, ci siamo noi. Puoi andarlo a trovare >> le ricorda il padre.
<< sì per 10 minuti a settimana sotto controllo e na vota ò mese suli pe 24 ore. Pe 30 anni >> lamenta.
<< ó saje che è accussì >> le ricorda la madre.
<< sì la famiglia e Francesco se comportava bene ie nun stav 30 anni senza a Ciro >>
<< amma ie a casa e Francesco pe fa le condoglianze >> dichiara Anna.
<< sì ammore mi, amma i. Liv, vieni? >>
<< va buon >>
Si alzano ed escono di casa.
Salgono in macchina.
I genitori sui sedili anteriori e Livia sul sedile posteriore. Con le dita di tampona le lacrime e raccoglie i capelli in uno chignon disordinato.In pochi minuti sono a casa di Francesco. La porta è aperta e le persone fanno avanti e indietro per fare le condoglianze alla famiglia.
Cercano i genitori.
Anna e Luigi fanno loro le condoglianze poi si avvicina Livia.
Fa le condoglianze alla madre di Francesco poi si avvicina al padre che tra le lacrime le porge la mano.
La ragazza la schiaffeggia.
<< ste lacrime e coccodrillo risparmiatelle. Si Francesco è muorto e Ciro mio è carcerato è colpa vostra. Si nun ve gestivate e piazze a modo vostro continuavamo a sta buon >> dichiara la ragazza poi si avvicina al corpo di Francesco.
Gli accarezza la mano piangendo.
<< pecché Francé, pecché >> sussurra piangendo.———————-
Sono passati quasi 3 mesi.
Quasi 3 mesi dalla morte di Francesco.
Quasi 3 mesi dall'arresto di Ciro.
Livia è nello studio medico di una clinica privata.
È stata male nell'ultimo periodo.
<< non ci sono dubbi. Aspetti un bambino >> annuncia la dottoressa.
La ragazza è felice e triste allo stesso tempo.
Felice perché lo voleva immensamente un figlio da Ciro. Perché anche se stanno insieme solo da 2 anni lo ama da molto prima e lui lo voleva più che mai.
Anna non è stupita ma sperava in qualcosa di meglio per la figlia minorenne.
<< facciamo l'ecografia. Che ne dici? >> propone la dottoressa.
Livia annuisce e segue la dottoressa.
Prende posto sul lettino e tira su la maglietta.
<< il fidanzato tuo dove sta?. Ciro ci tiene tantissimo a te. È innamoratissimo >>
La dottoressa è amica della madre ed anche il suo medico.
La famiglia Esposito ha evitato di rendere nota la situazione.
<< sta all'Ipm >> risponde Livia con la voce rotta mentre comincia a piangere.
<< non ti preoccupare picceré. S'aggiusta tutto >> prova a rassicurarla poi comincia l'ecografia.
<< dottoré, vi posso chiedere un favore? >> chiede la ragazza.
<< come, dimmi >>
<< potete stamparmi 2 copie dell'ecografia? Così dopo vado all'Ipm che ci stanno i colloqui e la regalo a Ciro >>
<< certo >>
Al termine della visita mamma e figlia escono dalla clinica.
<< lo so che sei arrabbiata, lo so che volevi mandarmi all'estero per farmi finire gli studi ed evitare tutto questo. Io non sono pentita. Lo volevo, lo volevamo. Non cambierà niente. Io continuerò a studiare e prenderò la laurea in lingue >> dichiara Livia.<< come farai a studiare con un bimbo piccolo che piange?!... forse sarebbe meglio se tu... >>
<< se io? >>
<< te ne sbarazzassi. Non è il momento Liv. Tra qualche anno. Finisci gli studi e poi magari a Ciro danno i domiciliari, così lo rifate da maggiorenni >> risponde Anna.
<< no. Non lo ammazzo mio figlio. È stato concepito con amore e per amore. Faccio come hai fatto tu quando sono nata io >> spiega Livia.
<< va bene. Jamm. Te porto all'Ipm >>
<< no mami. Grazie. Vado da sola. Pigl a corriera. Vogl sentì nu poc e musica. Va a lavorà. Ce verimm a pranzo. Ropp ó colloquio vac a scola. Entro a la terza ora >>
Anna la bacia in fronte poi le loro strade si dividono.
Raggiunge la fermata camminando lentamente.
Si siede, accavalla le gambe poi dalla borsa a tracolla sfila il nuovo cellulare e le cuffie.
Il telefono che perse 3 mesi fa era un iPhone top di gamma, pieno di accessori e cover ricaricabile.
Adesso ha un Nokia. Esteticamente bellissimo. Ha una cover personalizzata con una foto sua e di Ciro.
Rispetto all'iphone ha una batteria che le dura per giorni.
E glielo ha regalato Ciro, è stato il primo a sapere che aveva perso il telefono e ha scelto un Nokia perché sapeva che alla sua ragazza sono sempre piaciuti ma sopratutto per la durata della batteria. Glielo aveva comprato e lo teneva in camera per sistemarlo insieme ma poi purtroppo è stato arrestato.
L'autobus arriva dopo pochi minuti.
Sale a bordo e prende posto, ha l'abbonamento nella cover.
Ascolta le sue canzoni preferite ingannando così il viaggio e quelle 8 fermate che la separano dall'Ipm.
Una volta lì si lascia perquisire ed accompagnare nella sala colloqui.
Da pochi giorni Ciro è stato raggiunto da praticamente tutti i suoi amici. Edoardo, Antonio, ó Pirucchio e Pino.
Il comandante entra nella cella Ciro.
<< Ciro a colloquio >>
<< c'è Livia? >> domanda Ciro.
Il comandante annuisce.
Ciro balza in piedi e si controlla allo specchio. Sistema rapidamente i capelli e poi esce dalla cella seguito dal comandante mentre gli amici gli chiedono di salutargliela.La ragazza ha chiesto un colloquio privato, glielo hanno concesso solo perché deve parlargli di una cosa importante.
La raggiunge di corsa e la stringe con passione.
<< ammore mio >> sussurra lui guardandola negli occhi poi si baciano.
Tenendola per mano si avvicina alla sedia e poi se la mette a sedere sulle ginocchia.
Gli avvolge un braccio attorno alle spalle e si scambiano tenerezze, effusioni, baci, carezze intense e profonde.
<< non vedevo l'ora che arrivassi >> ammette lui.
<< scusa se ho fatto tardi ma sono venuta in autobus e prima sono stata dal medico >> spiega lei.
<< pecché? >> esclama allarmato.
Apre la borsa e sfila l'ecografia poi gliela porge.
<< cos'é? >>
<< il nostro primo figlio o figlia >> risponde lei.
<< sììììì >> grida lui pazzo di gioia.
La bacia poi le chiede se può tenerla.
Annuisce lei.
<< sei felice sciù sciù? >>
<< non sai quanto Cirù >>
Si scambiano un sorriso ed un bacio.
<< come lo chiamiamo? >> chiede lei.
<< sì è maschio come vuoi tu. Si è femmena a vulesse chiammá come a mammà >>
<< Sofia >> sussurra Livia sorridendo mentre annuisce.
Si scambiano più baci.
<< Liv, nun saje che voglia teng e te >> sussurra Ciro.
<< pur io Cirù >> conferma lei.
Si ribaciano.
<< t'aspetto >>
<< solo 9 settimane a ó permesso >>
<< menomale >> esclama lei poi gli infila l'ecografia in tasca.
<< si è maschio comme ó vuò chiamma? >> le domanda.
<< Pietro >> ammette lei.
Sorride lui poi la stringe più forte.
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Fà chell che 'a fa' Cirù // CIRO RICCI
Fanfiction"Sei un mistero. Ho viaggiato per il mondo, non c'è un'altra ragazza come te, nessun'altra. Qual è la tua storia?!. Hai una tendenza a stregare le persone? Perché ho sentito che tu lo fai."