-15- L'ultimo regalo:

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Poco dopo.

Il comandante scende e raggiunge il cortile gridando.
<< li voglio qui. Adesso. Maschi e femmine. Muovete >> ordina ad uno degli agenti.

Livia e Naditza sono già in cortile.
Livia è disperata, ha gli occhi rossi, il respiro corto mentre continua a piangere.
Come se inconsciamente si sentisse già qualcosa.
Naditza la tiene tra le braccia ma ha paura anche lei.
Le altre ragazze si radunano accanto a loro.
I ragazzi dall'altra parte della rete.
Quando sono tutti schierati il comandante prende la parola.

<< lo sapevate tutti che sarebbe successo e nessuno ha parlato. Questo era un vostro compagno. 'Nu vuaglione cumm a vuie ma mo è muort >> annuncia il comandante.

<< chi è? >> domanda Edoardo mentre i medici dell'ambulanza spingono una barella che ospita un corpo coperto da un telo bianco.
<< vuò sapé chi è?. Beppe, fermatevi >>
Naditza poggia una mano sulla schiena di Livia per sostenerla, ha notato parte delle scarpe che fuori escono dal lenzuolo.

Beppe sposta il telo per scoprire il viso.
<< Ciro >> sussurrano in coro i ragazzi sconvolti mentre si ammassando disperati contro la rete.
Livia lancia un grido lancinante di disperazione e dolore, fa fatica a respirare.

<< Ciro >> gridano i ragazzi disperati mentre Livia lo raggiunge piangendo per stringerlo forte a sé.
Lo bacia teneramente sulle labbra.

Edoardo comincia a sbraitare contro la rete.
<< che è Eduà?. Mo chiagni?. O vuliv bene?! E c aviva pensà prima >> gli fa notare il
comandante.
Rimprovera i ragazzi poi si avvicina Livia che continua a tenerlo tra le braccia mentre piange disperata.
<< Liv devi salutarlo >> la implora il comandante.
<< no >> protesta lei piangendo.
<< per favore >>
<< no. Io lo amo >> confessa lei.
<< lo so. Salutalo e vieni con me. Devo dirti una cosa >> le propone il comandante.
A malincuore lo saluta baciandolo sulle labbra, sulla fronte e sulla mano.
Il suo corpo é ancora caldo, normale, sembra stia dormendo.
<< chi è stato? >> chiede la ragazza
<< ie ma nu volevo >> le risponde Carmine.

Sfila dalla tasca della tuta del suo uomo il coltello poi si avvicina a Carmine.
<< quello che volevi tu a me non interessa. Sei un uomo morto Carmine. Io vendicherò Ciro. Preparati >> dichiara provando a colpirlo.
<< scusami >> le dice lui.
Si limita a guardarlo di traverso mentre Filippo continua a piangere.
A quel punto il comandante la tira via.

<< che caz vuò ffa?. Ciro è appena muorto. Te vuò rovina la vita? >> le domanda.
<< è già rovinata la mia vita, per colpa sua. Ciro è morto per colpa sua. In confronto i 30 anni che doveva fare in galera non sono niente. Comandà io e Ciro ci dovevamo sposare il giorno del suo compleanno e poi doveva trasferirsi agli adulti. Non succederà per colpa sua. Addà pavà >>

<< Liv, a vuò usa 'a cap?!. Si l'acciri minimo te rann 30 anni. Tra pochi mesi fai 18 anni e ti mandano a Poggioreale. Chi ci pensa a Pietro?!. Tene sul a te mò. Vuò ca figlito cresce ngalera?!. Già adda campà senza padre e manc se lo ricorderà >>

Annuisce lei.
Non può fare altro.

<< comandà. Mi sento male >> ammette tra una lacrima e l'altra.
<< che ti senti? >> le domanda.
Non fa in tempo a rispondergli perché gli sviene tra le braccia.

Si risveglia in un letto d'ospedale. È giorno.
Al suo capezzale Pietro, Salvatore e la carrozzina con Pietro jr.
Pietro e Salvatore sono entrambi provati, hanno gli occhi rossi.
Non è stato un brutto sogno.
C'è stata la rivolta.
C'è stata la violenza.
C'è stata la paura.
E c'è stata la morte di Ciro.
Tiene una flebo infilata nel braccio, chissà perché.
<< Liv, che paura ce fatt mettere >> confessa Salvatore affranto.
<< perché sono in ospedale? >> domanda ricominciando a piangere.
Pietro allunga una mano sulla sua e comincia a muoverla ad intervalli regolari.
<< tum tum tum tum >> sussurra lui.
Lo guarda, non capisce.
<< perché non ce l'hai detto? >> chiede Salvatore.
<< dirvi cosa? >>
<< che sei incinta >> risponde il suocero.
<< non lo sapevo... nooo... >> esclama lei mentre i singhiozzi aumentano.
<< cosa? >> chiede Pietro.
<< non lo sapevo, non mi ero accorta e non l'ho detto a Ciro >> dichiara sbattendo la mano libera chiusa in un pugno sul letto.
<< sono due gemelli Liv >> confessa Pietro.
La ragazza è ancor più disperata.

<< staie pensanno di abortire?, te prego nun ò ffa >> la implora il suocero.
<< no no non lo farei mai, soprattutto perché sono il suo ultimo regalo. Non ce la faccio senza di lui. Vi prego portatemi da lui, chillu strunz e Carmine di Salvo adda pavà malamente >> sussurra piangendo.

<< agg già rat disposizione. Entro domani avremo vendetta >> la rassicura Salvatore.
Pietro jr dorme beato e pacifico.
Ignora categoricamente quello che è successo, è troppo piccolo per capire.

Così piccolo che, purtroppo, non avrà ricordi del padre.
Ispira lei.
<< Liv dovresti riposare un po', sei stanca >> le consiglia Pietro.
<< sì in effetti lo sono ma non voglio stare sola >>
<< ie aggià i a fa na cosa ma pe quann te scit so turnat, promesso >> dice Salvatore alzandosi.
<< ci sto io co te >> la rassicura Pietro.
Si alza e si siede accanto alla ragazza sul letto. La esorta a poggiare la testa sul suo petto, accarezzandole il viso l'aiuta a calmarsi fino ad addormentarsi.

Fà chell che 'a fa' Cirù // CIRO RICCIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora