non voglio combattere con te

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Avevo appena riportato Mary a casa, però ovviamente non mi ero accorto dell'orario, mi ricordai degli allenamenti solo quando Mary guardò il telefono. Non sapevo che anche lei dovesse seguire l'addestramento, ma ormai ero certo di essere in ritardo, io mi sarei dovuto allenare prima con gli altri avenger, ma forse presentandomi come Peter Parker dopo la nostra conversazione avrei avuto la possibilità di raccontare la verità a Mary, sperando sempre che mi ascoltasse. Mi tolsi di corsa il costume e mi precipitai in palestra così velocemente che una volta entrato in palestra non riuscivo a riprendere fiato. La Vedova Nera mi disse che ero in ritardo mentre se ne stava andando e ordinò a Mary di allenarsi con me, lei all'inizio continuava a guardarmi con uno sguardo intrecciato tra rabbia e stupore, come dargli torto, cosa ci faceva uno stagista ad allenarsi per eseguire un'addestramento da avenger. Cercai di non dare troppo nell'occhio e mentre lei continuava a prendere a calci e pugni un sacco da box mi misi poco più distante a fare un pò di straching. Dopo un pò cercai di rompere il ghiaccio perchè visto che lei continuava ad ignorarmi la situazione stava diventando imbarazzante.

Peter: allora Mary...

Mary: non mi parlare.

Peter:dopo un po' riprovai a rivolgergli la parola, le afferrai il braccio e le dissi...ho bisogno di parlarti.

Mary:va bene, facciamo così combatti contro di me se mi batti ti ascolterò.

Peter:cosa?Non voglio combattere contro di te.

Mary:dai Parker contro di te può vincere chiunque.

Peter:"si peccato che lei non conosca la mia identità d'arrampica muri"-:io...,prima che potessi finire la frase lei mi aveva già buttato per terra con un calcio allo stomaco.

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