Quattordici

358 20 1
                                    

Si svegliò presto come al solito. Era l'uno settembre, ciò significava che presto non sarebbe stata sola in quell'enorme castello, da una parte ne era felice ma dall'altra voleva semplicemente dormire per un'anno intero. Purtroppo il suo desiderio non si poteva realizzare.

Si alzò e poggiando i piedi per terra represse un brivido.

Giustamente la sala comune Serpeverde deve stare sotto un fottutissimo lago, perchè tanto l'ipotermia non esiste.

Andò in bagno e fece una doccia bollente, mentre aspettava che l'acqua si scaldasse si guardò allo specchio. Nonostante ora potesse mangiare quanto volesse Adeen non aveva preso nemmeno un chilo: il suo corpo rigettava ogni cosa che entrava nel suo stomaco.

Aver passato mesi senza un alimentazione adeguata aveva le sue conseguenze.

Aveva ancora le gote leggermente incavate, costole sporgenti, gambe magre e sottili. Non vedeva l'ora di poter mangiare qualcosa senza vomitare il tutto e ritornare normopeso. Entrò in doccia sotto questi pensieri e ne uscì quaranta minuti dopo. Strizzò i capelli bagnando il pavimento accanto ai suoi piedi, se li passò fra le dita. Avevano superato di gran lunga le spalle ormai, purtroppo erano molto rovinati.

Adeen prese così una decisione. 

Con le forbici nella mano sinistra e una ciocca di capelli nella destra cominciò a tagliare. 

Ben presto venti centimetri i capelli erano sparsi ai suoi piedi, erano ritornati lunghi com'erano prima della sua cattura, sopra le spalle e poco sotto il mento. Guardò soddisfatta il suo lavoro, le era capitato spesso di dover tagliarsi i capelli da sola e, con molti sbagli, aveva imparato come fare.

21:30

Sono arrivati.

Fu il suo primo pensiero quando sentì le lancette dell'orologio segnare le nove e mezza.

Alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo e sentì dei passi.

Contò fino a dieci nel mentre che nascondeva il libro sotto il materasso.

Arrivata a zero bussarono alla porta.

«Avanti.»

Entrò la professoressa McGranitt con la sua postura rigida.

«Sono arrivati gli altri studenti, preparatevi.»

Adeen annuì e prese i vestiti entrando in bagno.

Si cambiò velocemente, camicia, gonna, cravatta, calze e mantello. Ecco la semplice divisa che dovevano portare durante le ore scolastiche.

Seguì la donna per i corridoi di Hogwarts mentre si sistemava la cravatta, era la prima volta che ne indossava una e le dava fastidio.

Ben presto una massa di studenti, probabilmente del settimo anno, spuntò da un angolo.

Erano già divisi in base alle loro case e i rispettivi prefetti li stavano portando in sala grande.

Per grifondoro vide una rossa e un ragazzo, per tassorosso una ragazza riccia bionda e una mora.
Per corvonero c'erano due ragazzi mentre serpeverde una mora e un biondo.

Adeen incrociò le braccia al petto mentre gli studenti le passavano davanti salutando la professoressa.

Quando la notavano alcuni si allontanavano di un passo altri distoglievano lo sguardo.
Adeen ricambiava le rare occhiatacce quasi annoiata.

«Chi si rivede.»

Non ci aveva pensato ma i ragazzi che aveva salvato l'anno prima sarebbero stati suoi compagni.

Cenere nel vento //Sirius BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora