Quattro

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«Basta.»

Adeen si sedette sul tavolo, era tutto il pomeriggio che stava cercando di trasfigurare se stessa in un animale e la cosa non stava andando bene. Ormai erano due settimane che ci privava senza sosta, spesso non dormiva nemmeno.

Fisicamente non aveva nulla ma psicologicamente non avrebbe nemmeno saputo dire dov'erano, si passò una mano sui capelli sudati. Probabilmente aveva sottovalutato la difficoltà di diventare un animagus.

«Riproverai dopo, ce la puoi fare ma ora devi riposare.»

Adeen guardò arrabbiata Nik.

«No, io ce la devo fare.»

Non era sua intenzione rispondergli male ma era esausta e non si preoccupò del suo tono.
Barcollando si rimise in piedi e tentò nuovamente.

Chiuse gli occhi e controllo il suo respiro, percepì la sua magia scorrerle nelle vene e si concentrò su essa.
Ogni mago e ogni strega ha della magia in sé. È difficile riuscire a controllarla senza bacchetta, in alcuni incantesimi è possibile, per esempio Accio, ma per disarmare qualcuno essa serve per forza.
Per riuscire a trasfigurare se stessi in un animale si deve ricorre a tutta quella magia e il tempo di allenamento varia da persona a persona.

Adeen sentí la sua magia e scavò finché non ebbe la certezza di quanta ne avesse nel corpo.
Immaginò se stessa cambiare forma e correre libera per le strade di Londra, un forte mal di testa le fece aprire gli occhi.
Vide Nik che la guardava a bocca aperta ma lei aveva ancora la sua forma umana.

«Che c'è?»

Lui la trascinò per un braccio e la portò davanti all'unico specchio della casa.

«Ora sappiamo per certo che non diventerai una giraffa.»

Sgranò gli occhi e lentamente avvicinò la mano sulla sua testa.

«Sono orecchie! Oh merda! HO DUE ORECCHIE DI GATTO SULLA TESTA!»

Nik intanto rideva alla faccia sconvolta di Adeen.

«Si sono mosse!»

Balzò all'indietro e indicò il proprio riflesso.

«Sei tu che le fai muovere micetta.»

«Oh, giusto.»

Si riprese e cominciò a guardarsi allo specchio incuriosita, il prossimo passo era diventare un gatto al cento per cento.

«Ora come faccio?»

Si indicò la testa.

«A farle scomparire intendo.»

Lui alzò le spalle non avendone la minima idea.
Adeen sbuffò nervosa.

«Sembri un Pokémon.»

«Questo sì che mi è utile. Comunque, ora devo riprovarci di nuovo e forse ce la farò. Però tu esci.»

«Cosa? Perché?»

«Vuoi davvero veder trasformarmi in un gatto? Sai, non credo sia un bel spettacolo.»

«Ok ok, me ne vado.»

Quando lui uscì Adeen chiuse gli occhi e ripeté le stesse azioni, non capí quanto ci volle però a un certo punto le venne la nausea e la testa sembrò esplodere.
Ignorò il dolore e continuò a provare, arrivò a un certo punto dove non riusciva nemmeno a stare in piedi perciò aprì gli occhi.

Si sentì già diversa e non capiva se fosse un bene o un male.
Guardò in basso ma vide solo una macchia bianca di pelo.
Cacciò un urlo ma uscì solo un miagolio stridulo.

Cenere nel vento //Sirius BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora