ventitré

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...

Le prese il braccio e trascinò entrambi dentro lo sgabuzzino.

Era così stretto che nonostante fossero in piedi si sfioravano, se uno dei due si fosse mosso si sarebbero toccati.

Anche con questa consapevolezza Adeen gli diede una gomitata e Sirius si piegò leggermente dalla sorpresa, finì per poggiare la fronte sulla spalla di lei.

«Merda...»

Adeen si immobilizzò, era un'altra la ragione per cui non voleva entrare in quello sgabuzzino.
Le pareti opprimenti le ricordavano quelle della sua cella, non l'aveva mai ammesso ma i spazi piccoli le creavano un certo disagio.

Prese dei respiri profondi cercando di pensare ad altro, per esempio al respiro di Sirius sul suo collo.

Tutto per non finire con la mente a quella cella.

I passi nel mentre si facevano sempre più vicini, fino a fermarsi lì davanti.

«Chi c'è?»

Adeen alzò il viso poggia do attesta sul muro, chiuse gli occhi trattenendo il respiro.

Non entrare, non entrare...

Per qualche secondo non accadde nulla, poi la maniglia cominciò a scendere, segno che la porta si stava per aprire.
Adeen spalancò gli occhi cercando la bacchetta che non aveva, fortunatamente Sirius invece aveva la sua bacchetta. Lanciò un incantesimo alla maniglia e quella di bloccó.

«Oh accidenti...»

Dopo un paio di tentativi lasciò perdere e si allontanò dalla porta.

Adeen sospirò socchiudendo gli occhi, la testa ancora poggiata sul muro.
Poteva sentire lo sguardo di Sirius su di sé ma non aprì gli occhi, che guardasse quanto voleva, poteva fare solo quello.

«Che ne dici di aprire la porta Black?»

Lo sentí muoversi verso la maniglia, provò ad aprire la porta ma non ci riuscì.

«Oh cazzo.»

Riprovò senza risultati.
Adeen si voltò di scatto spingendo Sirius per avere spazio per provare lei stessa ad aprire la porta.

Ma non c'era nulla da fare.

«CI HAI CHIUSI DENTRO?! CHE CAZZO DI IMBECILLE SENZ-»

Una mano le tappò la bocca e un'altra la spinse nuovamente contro il muro.

Adeen provò a dargli una ginocchiata ma Sirius le blocco la gamba stringendole la coscia con una mano.

Che cosa sta facendo?

Era passato molto tempo da quando qualcuno l'aveva toccata così.
Osservò Sirius dal basso, la differenza di altezza abbastanza evidente.

«Ho un deja-vu, e tu?»

Fece una smorfia nonostante lui non potesse vederla. Provò a spostargli la mano così da poter parlare ma le sue mani cominciarono a tremare.
Strinse la mascella cercando di lontano dalla mente di Sirius e anche dai ricordi di Azkaban.

«Ehi, tutto bene?»

Tolse la mano dalla sua bocca e lei cominciò a fare dei profondi respiri.

«Ho solo bisogno di a-aria.»

Chiuse gli occhi stringendo le mani in due pugni, cominciava a respirare a fatica chiusa lì dentro.
Sentì le dita di Sirius che le sfiorarono il polso, Adeen fu presa dal panico lo spinse contro il muro con l'avambraccio premuto sul suo collo.

Cenere nel vento //Sirius BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora