Capitolo 5

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Eppure..
Perché mi sento così..strana?

Lasciai da parte i miei pensieri alquanto insoliti e mi concentrai sul mangiare il pasto in silenzio. Kaeya fece lo stesso. Continuò a mangiare senza porre parola, con i gomiti appoggiati alle ginocchia e con lo sguardo fisso davanti a lui, verso il vuoto.

Pov Narratore:
T/n si alzò di colpo dopo aver terminato il suo pasto che le venne offerto da Kaeya.
"Grazie di tutto, ti devo assolutamente un favore.." iniziò a stirarsi da in piedi, si girò a guardarlo dritto negli occhi, fece una pausa di qualche secondo ad osservarlo.
"Ora però dovrei torna ad allenarmi, ti restituirò il favore il prima possibile"
"Ti alleni tanto, non vorresti fare una pausa per questo pomeriggio?" Kaeya era conosciuto per essere sicuro tipo non molto attivo riguardante il lavoro, si prende spesso troppe pause trascurando il suo dovere di capitano. Jean lo rimprovera spesso. Lei a quelle parole guardò altrove verso il basso.
"Sono venuta qua a Mondstadt per allenarmi, spinta dalla mia determinazione, se voglio raggiungere i miei obiettivi non posso permettermi pause. Sono solo i primi giorni, non posso essere già stanca" si voltò completamente e prese il suo arco che stava poggiato su una roccia.
"Sembri una ragazza molto determinata, che lavora sodo ma data la tua vision mi pare di capire che c'è di più dietro." Disse lui alzandosi in piedi e tenendo le braccia conserte.

"Stai proprio andando nel personale eh?" Sospirò lei con un sorriso stampato in faccia. Nonostante il parlare del suo passato la rende confusa e il voler vivere in un'aura misteriosa, t/n sembrava soddisfatta del fatto che qualcuno le chieda di lei (anche se in modo abbastanza passivo). In qualche modo, per qualche strano motivo, la rendeva ancora più felice che quel qualcuno fosse lui.
"Persi mio padre anni fa, era uno spadaccino abbastanza conosciuto nella nostra regione, possedeva una geo vision che 'cedette' a me dopo la sua morte, o meglio io la presi dopo aver visto il suo corpo senza vita."
"Sempre se ti va di parlarne, com'è morto tuo padre?"
"Non ne ho idea nemmeno io, non ricordo, ci stavamo allenando non troppo lontano da casa nostra. Mi disse di aver sentito rumori insoliti vicini, di non avvicinarmi." Si fermò un secondo, assunse un'aria più seria del previsto e continuò il discorso senza distogliere lo sguardo da Kaeya.
"Il tempo di sbattere le palpebre che mi ritrovai a terra piena di graffi, il corpo morto di mio padre davanti e la sua vision non più brillante come un tempo, spenta come i suoi occhi. Non so chi effettivamente lo abbia ucciso ma so perfettamente che non mi darò pace finché non lo troverò, non mi considererò mai libera finché ciò non avverrà." Finendo il discorso t/n distolse lo sguardo dal ragazzo e lo pose fissò a terra. Presa da una sensazione di ignoto disagio e rabbia si girò dall'altra parte, voltando le spalle al ragazzo.
"Se vuoi scusarmi-" fece per andarsene quando sentì la sua mano completamente bloccata e sopraffatta da una sensazione di calore.
"Ti aiuterò io se avrai bisogno, ti aiuterò a raggiungere il tuo obiettivo, sarai libera."

Testuali parole rimbombavano nella testa di t/n in un infinito loop, i suoi occhi brillavano e d'improvviso venne avvolta da una sensazione di fiducia e speranza. Non avrebbe mai pensato di accettare l'aiuto di qualcuno, non era più da lei da quando il padre se ne andò. Infatti t/n si era promessa di non accettare aiuto da nessun altro per la paura di affezionarsi e di soffrire ad un possibile addio. Quella promessa che fece a sé stessa anni fa venne infranta in pochi secondi grazie a Kaeya. Bastava davvero così poco?

Pov T/n:
Rimasi immobile, spiazzata, nessuno si era mai preoccupato per me a distanza di anni, dopo una certa ho iniziato a fare le cose per conto mio senza più aspettarmi nulla da nessuno. Non so perché rimasi così colpita, mi ero convinta di non aver bisogno degli altri; o almeno così credevo.

 kaeya x reader ~ 𝐏𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥 𝐄𝐭𝐞𝐫𝐧𝐢𝐭𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora