Capitolo 14

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Fa freddo e non vedo nulla attorno a me al di fuori del nero. È buio ma c'è comunque della luminosità che emana luce propria dal mio corpo. Sono una torcia nella notte ma non sto illuminando la strada a nessuno al di fuori di me stessa. Non sono in un'area aperta, sono rinchiusa in una specie di scatola, ne vedo i bordi. Mi guardo intorno cercando di sgranare le immagini ma non riesco davvero a mettere a fuoco. Perché emetto luce? Nessuno è intorno a me, sono sola, completamente sola. Mi viene da piangere, non so cosa fare, non so dove sono. Dov'è Kaeya? Dov'è Amber? Dove sono tutti gli altri? Sento un vuoto, mi sento indifesa, vulnerabile, sola e senza possibilità in caso dovessi combattere. Sono in un luogo che non riesco davvero a ricordare, non so nemmeno se ci sono mai stata, non penso. Perché sono qui? Che sta succedendo? Sono sola ma sento la sensazione di esserlo veramente? Negativo. Sento di non essere sola qua e la cosa mi inquieta. Non riesco nemmeno a parlare o urlare, sono bloccata. Però riesco a muovermi, se inizio a guardarmi intorno forse troverò un'uscita. No.. sono in una scatola. E se provassi a toccare una parete? Cosa succederebbe?
Sporsi la mano più avanti cercando di raggiungerla, non sapevo se la stavo toccando, se ero distante o vicina, volevo solo uscire da qui il più presto possibile: è buio, sono sola, non riesco a respirare bene, il mio respiro è affannato e i miei occhi sono sul punto di scoppiare. Ho paura. Perché sono qua? Mentre pensavo la mia mente si fermò di colpo, ricevetti come una botta al petto, strinsi i miei vestiti fra le mani. Se prima non riuscivo a respirare bene ora è zero. Mi sembra di stare sott'acqua ma sono sulla terra ferma. Provo ad urlare ma mi sento intrappolata da delle catene, non riesco a fare nulla. Non riesco a pensare a mente lucida ma inizio a sentire delle voci. Una voce che mano a mano si schiarisce. Una voce femminile, non so minimamente di chi sia ma è soave, è leggera, riesce a distrarmi da tutto questo. Le parole iniziano ad essere più comprensibili mano a mano che il tempo passava.
'Torna dove tutto è iniziato' mi pare siano queste le parole che ripeteva in continuazione. Cercavo di concentrarmi sulla voce, ma le fitte al petto si facevano più potenti e l'unica mia concentrazione era il respiro. Non ce la faccio più, non riesco a liberarmi da queste catene, non ho idea di quanto tempo sia passato da quando sono qua ma non mi interessa, voglio solo andarmene.
D'improvviso sento un qualcosa toccarmi il viso, tutto si placa e torno a respirare normalmente, con affanno, ma sono viva. Una mano calda ed avvolgente, non so di chi sia ma mi ha salvato.
'Torna dove tutto è iniziato'

Quelle furono le ultime parole che sentii, dopo di che mi svegliai di colpo, respiravo appena ed ero spaventata da quel che avevo appena vissuto. Girai la testa cercando qualcuno ma è mattina ed il letto è vuoto, ci sono solo io. Sono così confusa, che vuol dire quella frase? Chi era quella donna e perché è apparsa nei miei sogni? Inizio a piangere stringendo il cuscino cercando di fare più piano possibile, Kaeya non è qua ma se ci fosse qualcun'altro e mi sentisse singhiozzare? Che figura ci farei?

Cerco di reprimere i miei singhiozzi ma la paura mi assale e faccio fatica a trattenermi. Non penso di essermi sentita più sola di così nella mia vita, vedere che nessuno è lì con te quando hai bisogno è una delle sensazioni peggiori al mondo, soprattutto quando hai paura, quando ti senti morire.
"T/n?" sobbalzo sentendo una voce dietro alla mia porta chiamare il mio nome. Credevo fosse Kaeya, speravo fosse Kaeya. Corsi ad aprire ma dietro quella porta c'era Diluc, sembrava si fosse appena svegliato ed aveva un'espressione preoccupata sul volto.
"Va tutto bene?" Mi chiede. Cerco di asciugarmi le lacrime e pulirmi il naso con la manica della maglia. Non voglio si preoccupi per me, mi sentirei troppo in colpa o comunque come un peso inutile sulle spalle.
"Non preoccuparti, ho solo fatto un brutto sogno" dissi cercando di accennare un sorriso. Lui si guardò intorno come se cercasse qualcosa in particolare.
"Kaeya non era qui con te?" Rimasi sorpresa da quella domanda ma mi rattristai sapendo la risposta già da per me, non risposi.
"Capisco, immagino sia già tornato a Mondstadt.." senza di me? Non potevo vedermi ma se avessi potuto avrei visto la mia faccia incupirsi. Probabilmente lui lo notò.
"...e ha preferito che tu riposassi ancora, non ti avrà svegliato per quello" fortunatamente quelle parole mi diedero conforto, mi resi conto di starmi facendo pensieri tristi ed inutili a causa del sogno avuto poco fa.
"Scusa non volevo svegliarti" mi scusai.
"Mi sarei comunque dovuto svegliare quindi non preoccuparti" si sistemò i capelli accennando un lieve e breve sorriso
"Meglio svegliarsi cercando di consolare una persona che piange che con una sveglia rumorosa" a primo impatto sembra molto rigido, di certo non mi sembra uno che si mostra quanto Kaeya, ma si vede che ha un buon animo. Non mi dispiace il fatto che si sia preoccupato per me.
"Ti ringrazio" sorrisi senza guardarlo negli occhi, non ci riesco.
"Avrai fame, vuoi che ti prepari qualcosa per colazione? Immagino poi dovrai tornare a Mondstadt, sono quasi le 7:10" annuii, mi misi un paio di ciabatte ed uscii dalla stanza chiudendo la porta dietro di me. Diluc mi accompagnò in cucina, ad accoglierci c'era una delle loro domestiche. Diede un caloroso buongiorno e notandomi dietro di lui mi venne incontro con un qualcosa in mano.
"Sir Kaeya mi ha chiesto di darle questo appena sveglia" era una lettera, la presi fra le mani. Cercai di trattenere un sorriso ma mi venne spontaneo, cercai di coprirmi il volto con una mano ma gli occhi parlavano per me, stavo ovviamente sorridendo al pensiero che mi avesse lasciato una lettera da leggere appena sveglia.
La aprii leggendo il contenuto.

 kaeya x reader ~ 𝐏𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥 𝐄𝐭𝐞𝐫𝐧𝐢𝐭𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora