𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟏𝟒

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MEMORIES (ricordi)

/ˈmɛm(ə)ri/

sostantivo

Taehyung non era mai stato a Busan prima, i suoi nonni paterni gli avevano inviato cartoline delle loro vacanze ed erano attaccate al suo frigo con una calamita come promemoria; anche i suoi genitori erano stati lì un paio di volte e tornavano sempre con souvenir e tonnellate di cibo, ma per Taehyung era la sua prima volta lì.

Aveva conosciuto Jimin durante il loro periodo di adattamento del primo anno ed erano subito andati d'accordo. Provenire da posti diversi ed essere terrorizzati dalla grande città li aveva fatti legare; quel giorno si scambiarono il numero di telefono e diventarono immediatamente amici. Sebbene ci fossero solo pochi mesi di differenza tra loro, Jimin si era sempre preso la responsabilità di Taehyung come fosse uno dei suoi fratelli - essendo già un fratello maggiore, era una cosa naturale per lui - e per questo motivo la loro relazione continuava a crescere.

Stava iniziando a fare troppo caldo in città quando Jimin gli aveva proposto di visitare la sua città natale per circa una settimana, i suoi genitori sarebbero stati più che contenti di averli lì, inoltre avrebbero potuto usare la piscina -Aspetta, hai una casa con una piscina? Sì, non è niente di così importante - e con questo, comprarono un paio di biglietti dell'autobus e partirono quello stesso giorno.

I genitori di Jimin furono deliziati dall'amico del figlio nel momento in cui arrivò -come previsto- e grazie al suo fascino naturale e al suo sorriso squadrato, era difficile non farlo. Infatti ogni genitore o adulto, amava Taehyung.

E Taehyung scoprì che Busan aveva spiagge bellissime, gente amichevole e che il suo migliore amico aveva una piscina, che nelle calde giornate primaverili quasi estive era sempre un vantaggio. Taehyung si affezionò anche al fratellino di Jimin, Jihun, poiché gli ricordava i suoi fratelli più piccoli a casa.

Si lamentava di fare i compiti mentre suo fratello si rilassava in piscina. Jimin gli aveva detto che quando sarebbe arrivato al college avrebbe capito le prove e le tribolazioni di essere uno studente stressato e fino ad allora...

"Stai zitto e finisci le tue equazioni."

"Puoi almeno aiutarmi? Non sei un genio o qualcosa del genere?"

"Qualcosa del genere...piccolo teppista..."

"Ti aiuterò io." Si propose Taehyung.

"È uno studente d'arte..." Spiegò Jimin.

"Penso di essere bravo..." Ridacchiò suo fratello.

"Dai, solo perché sto studiando qualcosa nel campo dell'arte non significa che non so come risolvere una semplice equazione del liceo e..." Diede un'occhiata al foglio di carta e impallidì. "Jimin, non ci sono numeri in questa... perché non ci sono numeri? Pensavo fossero compiti di matematica, perché sono tutte lettere?"

"Jihun, appoggia quel culo sulla sedia, ti insegnerò come farlo una volta."

"Oh grazie a Dio." Il più giovane sospirò sollevato. "Senza offesa, Tae."

"Figurati..." Era ancora leggermente traumatizzato per quello che aveva appena visto.

Passarono un'ora intera a risolvere problemi di matematica ed equazioni, era come vedere due persone che parlavano in una lingua diversa. E quando finalmente ebbero finito, Taehyung aveva mal di testa senza aver risolto neanche un'operazione.

"Hyung..." Disse il fratello di Jimin.

Era strano avere qualcuno che li chiamasse entrambi «hyung» quando di solito erano i più giovani nel loro gruppo di amici.

𝑳𝑶𝑽𝑬 : Glossary Of Associated Terms | TAEKOOK (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora