15 ; sunshine

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passarono mesi, mesi e mesi e arrivarono finalmente le vacanze.
la mia relazione con toji in quel lasso di tempo era solo migliorata, sempre di più, sembrava che niente e nessuno poteva mettersi contro di noi, eravamo noi contro il mondo, noi contro tutti.

«vado a prendere le valigie!» urlai dalla finestra dopo aver visto un furgoncino parcheggiato fuori casa.
presi al volo le valige, anche se erano tipo tre e abbastanza pesanti, e uscii da casa.
«hey piccola» toji venne verso di me, posai le valigie e andai a circondare il suo collo con le mie braccia mentre lui mise le sue mani sui miei fianchi, ci baciammo.
«ok piccioncini, salite in macchina» urlò gojo dal finestrino, choso era già sceso e aveva messo le mie valige nel portabagagli.
sorrisi a toji e entrai nel furgoncino.
mi sedetti vicino a utahime , accanto a lei c'era gojo e toji si mise accanto a me.
davanti avevamo nanami, sul posto del conducente, e getou accanto a lui.
yuki, mei, shoko e choso erano dietro di noi.

nanami fece partire il furgoncino e gojo si sporse un po' e accese la musica, alzando il volume al massimo.
inutile dire che cantammo tutti a squarciagola mentre giungevamo nel nostro posto delle vacanze, semplicemente il mare.
chiacchierammo, ci fermammo per mangiare, cantavamo, scherzavamo e ridevamo e il tempo passò velocemente.
arrivammo finalmente verso le due del pomeriggio e corremmo con le nostre valige dentro l'hotel.

«buongiorno» l'unico a salutare fu nanami, che andò a chiedere per tutti le chiavi delle stanze.
ovviamente sarei stata in stanza con toji, utahime con shoko, nanami con choso, getou con gojo e mei con yuki.
consegnò la chiave a me dato che di toji non si fidava molto.
«non perderla» aggiunse, gli feci un occhiolino come per rassicurarlo e raggiunsi toji, con le altre mie due valige, che stava già trascinando la sua valigia e una delle mie verso l'ascensore.
«che numero è» chiese.
«245»
«siamo vicini a utahime e shoko»
«bene! starò con loro allora»
«ma che dici» disse guardandomi con un sorrisetto.
arrivammo al terzo piano e cercammo la nostra stanza.
«è qui!» esclamò utahime infondo alzando la mano per farsi vedere.
arrivammo nella nostra stanza e, appena posai le valige, toji mi circondò i fianchi da dietro.
«ehy» mi sussurrò all'orecchio, provocandomi una scia di brividi.
deglutii rumorosamente.
«ho voglia di te» disse mentre mi lasciava lunghi e umidi baci su tutto il mio collo.
mi girò verso di lui e mi fece indietreggiare, chiudendo la porta della stanza e facendomi appoggiare su di essa.
mi prese in braccio e circondai le mie braccia intorno al suo collo e le mie gambe intorno alla sua vita.
le nostre fronti si appiccicarono e i nostri occhi si incollarono.
le punte del naso che si sfioravano e i nostri occhi che ormai non sapevano se guardare o gli occhi dell'altro o la bocca dell'altra.
«mi piaci da impazzire t/n» disse prima di scontrarsi sulle mie labbra, le nostre lingue presero a danzare una dolce melodia, si staccavano e si riunivano.
peccato che quel bel momento venne interrotto da un bussare alla porta.
«scendete, pranziamo tutti insieme» disse la voce di nanami.
«non ci credo, ma sempre lui deve interromperci» sussurrò toji posandomi per terra e indietreggiando.
ridacchiai leggermente e aprii la porta trovandomi un nanami infastidito davanti.
«dovremmo essere noi quelli arrabbiati, ci hai interrotto» disse toji puntandogli il dito contro.
«per tipo la seconda volta» aggiunsi.
nanami roteò gli occhi e lasciò stare andando verso l'ascensore per scendere.
ridacchiai e corsi a prendere l'ascensore insieme a toji prima che nanami se ne andasse da solo.

raggiunsimo gli altri, che erano seduti attorno ad un tavolo all'aperto.
mi sedetti tra utahime e yuki, toji si mise davanti a me.
«finalmente siete arrivati! stavamo aspettando solo voi» esclamò yuki battendo le mani.
«a quanto pare avevano da fare qualcosa di più interessante di un pranzo con gli amici» ammise gojo roteando gli occhi.
toji lo guardò male e io trattenni una risata.

decidemmo cosa prendere per mangiare e chiacchierammo su di tutto e di più.
finalmente mi sentivo bene con loro, mi sentivo parte del gruppo e non di una persona in più messa a caso in un gruppo di strane persone.
i giorni a scuola li passavo sempre con loro, fuori scuola conoscevo solo loro, solo loro venivano a trovarmi a casa e loro erano gli unici amici che visitavo.
un giorno quando utahime si sentì male decisi di restare a casa con lei, prendendomi cura di lei, al pomeriggio vennero anche yuki e gojo e ci guardammo anche un film insieme, cosa che peggiorò la febbre di utahime dato che era un film drammatico e ha pianto per tutta la durata del film e in più aveva pure il ciclo, stava passando un momento sensibile.

dopo aver mangiato decidemmo di fare un giro in città, ci dividemmo, andai con le ragazze e finalmente ci divertimmo un po' noi sole.
alcuni ragazzi si fermavano a chiederci il numero, mei dava con piacere il suo numero, shoko li guardava male, yuki li ignorava completamente e utahime faceva lo stesso, io usavo la scusa del fatto che ero fidanzata, cosa assolutamente non vera dato che mi stavo solo frequentando con toji, ma almeno ci lasciavano andare e, strano da dire, volevo anche una cosa abbastanza seria con toji.

dopo un po' ci rincontrammo tutti alla sala giochi, comprammo i nostri gettoni e fecimo qualche partita.
«facciamo una gara» disse toji prendendomi dal polso portandomi davanti due moto.
«ah si? vorresti battermi in una corsa di moto?» ghignai.
«vincerò» disse toji inserendo il suo gettone e salendo sulla moto.
«credici»
...
ed ecco che dopo persi spudoratamente contro toji.
«eri così convinta!» rise di me.
«dai toji! a sto punto dovevi farmi vincere!»
«non sarebbe stato divertente»
«voglio la rivincita» dissi incrociando la braccia.
alzò un sopracciglio.
«dove vorresti la rivincita, qui o... da qualche altra parte?» disse cingendomi i fianchi con il suo braccio possente, attirandomi a lui e non staccando il suo sguardo pieno di desiderio da me.
deglutii.
«e se dico entrambi?» sorrisi maliziosamente puntando il mio sguardo sulla sua cicatrice sul labbro.
«non vedo l'ora piccola»

questa volta vinsi io nel gioco.

«te l'avrei fatta pagare! lo sapevo!» esclamai gioiosa.
«sei fortissima, ma pensi anche di esserlo là?» ghignò stuzzicandomi.
«ti farò vedere»

arrivati in hotel ci dividemmo ognuno nelle proprie stanze.
toji chiuse subito la porta dietro di noi.
«dai fammi vedere quanto sei forte a letto piccola» disse togliendosi la maglia, avanzando verso di me.
mi tolse la maglia e poi proseguì con il reggiseno.
iniziò a lasciarmi dolci baci umidi su tutta la clavicola, scendendo poi più in basso.
«non scherzare toji, oggi comando io» lo spinsi sul letto e gli salii sopra a cavalcioni.
lo baciai profondamente, mentre lui sorrideva come un pazzo.
continuai a lasciare baci sempre più in basso, più in basso, più in basso, fino ad arrivare ai suoi pantaloni.
gli tolsi i pantaloni e poi i boxer e il suo membro mi si piazzò davanti agli occhi, pulsava ed era rosso.
guardai toji, che teneva una mano appoggiata sulla sua bocca, magari per trattenere un sorriso, una risata.
prima di tutto misi le mie mani su di esso, facendo su e giù.
non era la prima volta che lo facevo ma non ero comunque espertissima.
«brava, continua così...» disse tra piccoli gemiti.
più sentivo i suoi mugugni più riuscivo a sentire quanto mi bagnavo.
«prova a metterci la bocca ora» sussurrò.
feci come mi aveva detto, leccai la parte sopra per poi scendere.
mugugnava sempre di più, trattenendo i suoi gemiti.
sorrisi, ero felice di fargli quell'effetto.
lo misi in bocca e iniziai a fare su e giù.
alzò la testa, guardando in aria.
continuavo, continuavo, continuavo.
«cazzo piccola sei bravissima» questa volta gli scappò un gemito.
dopo un po' mi fece segno di staccarmi, fra poco sarebbe venuto.
«allora?» dissi rimettendomi a cavalcioni su di lui.
«sei bellissima, ma ora togliti i pantaloni»
sorrisi ancora di più e me li tolsi, con le mutande.
risalii sopra di lui e feci entrare il suo membro ancora duro dentro di me.
muovevo i fianchi prendendo un ritmo, accarezzando i suoi capelli e il suo collo.
capito il ritmo, si aggiunse anche lui, mise le sue mani sui miei fianchi e mi guidò.
piccoli gemiti uscivano dalla mia bocca, ma non riuscivo comunque ad andare troppo profondamente.
toji mi baciò e cambiò i ruoli.
si mise sopra di me, tenevo un braccio sopra la mia faccia.
«che c'è che non va?» mi chiese.
stavo arrossendo, non sapendo neanche il perché.
mi tolse il braccio e mi baciò di nuovo, questo durò di più.
si tenne al letto e iniziò a spingere più profondamente.
gemiti rumorosi iniziarono a riempire la stanza e non riuscivo proprio a trattenerli.
appena venemmo entrambi, toji cadde stremato affianco a me sul letto.
mi guardò negli occhi, i suoi occhi erano stupendi e bellissimi, la luce al suo interno mi incantava sempre.
«sei stata bravissima» disse spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«quindi ho vinto di nuovo io anche a letto?» dissi rannicchiandomi vicino a lui.
«si, hai completamente vinto tu» disse portandomi più vicino a lui, accarezzandomi la schiena e i capelli.
ci addormentammo poi uno tra le braccia dell'altra.

—spazio autrice
sono ritornata con questa cringiata, non amo questa storia ma amo voi quindi ho finito di scriverla, nei prossimi giorni pubblicherò il resto dei capitoli, vi dico già che il finale sta arrivando.
vi amo spero che voi stiate bene vi meritate tutto l'amore di questo mondo siate felici !!

𝐅𝐄𝐄𝐋𝐈𝐍𝐆𝐒 ; toji fushiguroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora