'"Dai Lou muoviti ti stiamo aspettando da ore! Io e Zayn non ne possiamo più! Quanto ci metti a metterti un costume?" Quella era la vocina innocente e ingenua di un Liam di 14 anni e si potevano sentire gli sbuffi impazienti di Zayn e il costante battere del suo piede sul pavimento.
"Eccomi ho finito, calmi!" Dissi dando un piccolo colpo dietro la nuca ai miei due migliori amici. "Beh? Tutta la vostra impazienza dov'è finita? Chi arriva per ultimo in piscina paga pegno!" Urlai iniziando a scendere le scale di casa di Liam per arrivare alla piscina che si trovava sul retro del giardino. "Non è giusto Louis!" "Louis fermo!" "Ho vinto!" Dissi buttandomi in piscina subito dopo. Quando riemersi Zayn si era tuffato e stava ridendo alla vista di Liam sul bordo piscina con le braccia incrociate. "Dai Liam entra! Non fare sempre l'offeso!" Dissi uscendo dalla piscina seguito da Zayn. "Non sono offeso" "Si certo, come no" disse uno Zayn piuttosto infastidito. Quei due mi facevano sempre ridere. Insieme erano comici: Liam calmo e razionale, ragionava sempre sulle cose a volte anche troppo mentre Zayn era tutto il contrario, se doveva fare una cosa la faceva senza pensarci due volte. Ma insieme si completavano, si capivano, si sostenevano a vicenda, erano così uniti da fare invidia. Per questo quando Liam si infastidiva Zayn si innervosiva a sua volta.
Sapevo però che Liam, quella volta, non era così irritato solo per una stupidaggine del genere. Era da giorni che era strano, così:"Ehi Li andiamo non dirmi che stai così solo perché hai perso una stupida gara!" "Non sarebbe di certo la prima volta!" Disse Zayn beccandosi un'occhiataccia da parte mia. Liam continuava a non parlare. Si sedette sul bordo della piscina immergendo i piedi nell'acqua e cominciando a fissare quella enorme pozza blu. Io e Zayn lo imitammo. "Avanti Liii vuoi farci passare l'ultima giornata di relax prima dell'inizio del liceo così? Che palle!" "Zayn!" Dissi incenerendolo di nuovo con lo sguardo. Sapevo che voleva alleggerire la situazione perché non reggeva troppa pressione ma sapeva anche, come lo sapevo io, che per far parlare Liam ci voleva tempo e pazienza. Così misi il mio braccio bagnato intorno alle sue spalle asciutte e lo spronai a parlare. Prese un sospiro e disse:"È da un po' che penso all'inizio delle superiori. A tutte le materie che dovremmo studiare e al poco tempo che avremo per vederci e se continueremo a vederci, insomma, so che andremo nella stessa scuola e che siamo amici da sempre ma magari qualcuno di noi si allontanerà o si stuferà... Insomma voi pensate che saremo sempre noi 3?" A quella spiegazione inaspettata lo sguardo di Zayn si addolcì e io sorrisi per quella dolcezza tipica di Liam Payne.
Aveva ragione a dire che eravamo amici da sempre. Ci eravamo conosciuti al parco vicino le nostre case visto che abitavamo piuttosto vicino. Avevamo 4 anni la prima volta che ci incontrammo al parco. Le nostre famiglie legarono subito e noi giocavamo tutti i pomeriggi insieme. A volte i nostri organizzavano delle cene e ci ritrovavamo a passare giornate intere insieme quasi ogni week end. La nostra amicizia era nata come una cosa infantile e, diventando grandi, eravamo diventati sempre più uniti. Avevamo passato i momenti più belli e più brutti insieme. Ci completavamo: Zayn era quello misterioso, quello irrazionale, duro apparentemente ma, in realtà, dolce come un cucciolo; Liam era quello intelligente, quello che prendeva in mano le situazioni, sapeva sempre cosa fare, era lui che tirava fuori me e Zayn dai casini; io ero quello spiritoso, quello che riusciva ad alleggerire la situazione. A scuola non stavamo sempre insieme, avevamo anche altri amici ma nessuno paragonabile a noi 3 insieme. Da quando eravamo piccoli la nostra routine non era cambiata: ci vedevamo tutti i pomeriggi ma non più per giocare e fare a gara a chi aveva i giochi più belli, studiavamo (per quanto io e Zayn lo permettessimo), parlavamo e ci divertivamo.
Non so cosa avrei fatto senza loro, probabilmente mi sarei sentito vuoto, per questo risposi "Liam, si saremo sempre noi 3 e sai perché? Perché non potrei desiderare amici migliori. Nessuno vi conosce come vi conosco io e nessuno conosce me come mi conoscete voi. Non vi sostituirei con nessuno. Quindi si, penso che nulla riuscirà a separarci" Liam e Zayn si girarono verso di me con un sorriso enorme e sincero e sorrisi a mia volta "Avanti ora alzate il culo che mi voglio fare il bagno!" Si alzarono e io bloccai Liam per il polso "Ehi Li, sbaglio o devi pagare pegno?" Zayn mi sorrise e disse "No Lou, non sbagli!" Subito dopo io presi Liam per le braccia e Zayn lo prese per le gambe "Pronto Payne?" Disse Zayn con un sorriso derisorio ma allo stesso tempo dolce "No ragazzi non..." Non fece in tempo a finire la frase che lo buttammo in piscina. "Questa me la pagherete bastardi!" Iniziammo a ridere e ci buttano anche noi in piscina. Passammo la giornata ridendo e scherzando, sicuri che saremmo restati sempre insieme.La sveglia suonò e interruppe il mio viaggio nei ricordi. La sveglia segnava le 7.00 ma io ero già sveglio da parecchio tempo. Ero tentato di non andare a scuola, di saltare il secondo giorno di scuola e magari anche il terzo, il quarto, il quinto, magari tutto l'anno. L'idea era piuttosto invitante. Così mi ricoprii e mi girai su un fianco per riprendere sonno. Dopo circa 5 minuti il telefono suonò. Ero piuttosto sicuro di sapere chi fosse così nemmeno guardai il nome sullo schermo:"Zayn lasciami in pace oggi non vengo a scuola e probabilmente nemmeno domani quindi ora lasciami dormire!" "Sei davvero veloce a scordarti le conversazioni avvenute a distanze di poche ore è! Louis alza il culo, sto venendo da te, fatti trovare pronto" Quella voce. Quello non era Zayn. Quella voce così roca e profonda non apparteneva al mio migliore amico ma apparteneva a un ragazzo riccio con gli occhi verdi lucenti. Era lui. Era Harry. "Harry? Sei davvero tu? Sei quel ragazzo così timido e pacato che non urlerebbe mai con una persona che conosce da 4 giorni?" Quella mia risposta lo fece ridere e se quella giornata era iniziata nel peggiore dei modi, ora, era certamente migliorata. "Si sono io e muoviti, il tempo stringe, sarò da te tra 10 minuti ah e c'è anche Zayn, lo sto andando a prendere. A dopo!" "No aspetta Harry! Zayn cosa..." Ma lui aveva già riattaccato. Cosa diavolo era successo in quelle ore?
Dopo esattamente 10 minuti mi ritrovai ad aprire la porta alle figure di Harry e Zayn che parlavano e ridevano insieme come se si sconoscessero da una vita. "Okay, adesso voi due mi spiegate" "Non c'è niente da spiegare LouLou io e Harry ieri ci siamo incontrati per caso e abbiamo parlato e abbiamo concordato che oggi saremmo dovuti venirti a prendere e farti uscire di casa a calci in culo così eccoci qui!" Disse Zayn facendo ridere Harry e come da copione quella risata fece sorridere all'istante anche me. "Esatto 'LouLou'!" Mi prese in giro Harry e io gli feci una linguaccia dandogli un colpetto sul braccio. Non so da dove usciva tutta quella confidenza ma mi piaceva, mi piaceva da matti.
Quando mi girai verso Zayn vidi un livido vicino alla sua bocca. I ricordi del giorno precedente riaffiorarono all'istante e mi ricordai di averlo lasciato solo, un'altra volta, a combattere una guerra che non era la sua. Lui mi guardò stranito dal mio fissarlo e dal mio cambio d'umore e come a leggermi nel pensiero si portò una mano alla bocca e abbassò lo sguardo. Dopo due minuti mi ritrovai a buttargli le braccia al collo e lui di riflesso mi strinse a se. "Quando la smetterai Zayn? Quando la smetterai di metterti in mezzo in cose che non ti riguardano?" "Tu mi riguardi Louis, mi riguarderai sempre" Disse baciandomi una guancia. Ci staccammo dopo altri due minuti e mi ricordai della presenza di Harry che ci guardava incuriosito e intenerito. "Voi due..state..insomma.." Io e Zayn ci guardammo e scoppiammo a ridere facendo arrossire Harry che aveva apparentemente perso tutta la sua sicurezza. "Oh si certo... Vieni qui piccolo LouLou" scherzò Zayn avvicinandosi a me mettendo la sua mano sulla mia bocca e baciandola per poi staccarsi e rimettersi a ridere "Sisi prendetemi pure in giro idioti!" Disse Harry andando in cucina e prendendo dalla busta i cornetti che avevano portato quella mattina. "Oh andiamo Haz, ti sei offeso?" Dissi cercando di non ridere e avvicinandomi a lui. Harry alzò lo sguardo fissandomi un attimo ad occhi spalancati per poi sorridere e abbracciarmi di slancio. Io non capii il suo gesto ma lo abbracciai a mia volta godendomi quel contatto che mi aveva dato mille brividi lungo la schiena. "Mi hai chiamato 'Haz'" mi sussurrò. Io continuavo a non capire, lui sembro capirlo così continuò "mio padre mi chiamava così". Quell'affermazione mi portò a pormi mille domande e forse avrei trovato il coraggio di fargliele se Zayn non ci avesse avvertito che era ora di andare.
Entrammo nella macchina di Harry e parlammo e ridemmo. Harry e Zayn stavano legando davvero tanto e ne ero felice, ma cosa sarebbe successo poi? Quella cosa che mi aveva detto Harry mi aveva incuriosito e forse quella era una spinta in più per conoscerlo. Volevo sapere qualcosa su quel ragazzo che sicuramente mi avrebbe sconvolto la vita. Ma c'era comunque una domanda che non smettevo di pormi. Potevo fidarmi o sarei rimasto scottato di nuovo? E questa volta le bruciature mi avrebbero distrutto definitivamente? Non lo sapevo ma ormai la decisione, anche se quasi inconsapevolmente, l'avevo già presa.Leggete anche l'angolo autrice per favoree ❤️
Ciao a tutti/e! È da tantissimo che non scrivo però ho deciso di impegnarmi con questa storia anche se pochi la leggono o la leggeranno. Tutto quello che è successo con Zayn mi ha dato più voglia di scrivere e di portare avanti questa cosa che ho iniziato, così ecco qua! Spero che leggiate la storia e che vi piaccia e se vi piace votate, commentate e spargete la voce. Vorrei davvero sapere cosa ne pensate. È importante.
Alla prossima ❤️
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Hope
FanfictionLouis Tomlinson era diventato un ragazzo chiuso e non si fidava di nessuno all'infuori del suo migliore amico, Zayn. Harry, il ragazzo più popolare della scuola, vuole aiutare Louis a recuperare la sua forza, vuole dargli una speranza. Sarà l'inizio...