Capitolo 1

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Ero avvolto da una coperta di lana sdraiato sul mio divano rosso fuoco
ed avevo una tazza di cappuccino caldo che mi stava ustionando la mano con cui la tenevo.
In televisione davano uno di quei programmi stupidi per adolescenti. Odiavo quegli stupidi programmi sempre tutti uguali dove ti fanno credere che la vita sia fatta di cattivi e buoni e i buoni sono sempre costretti a subire torti dai cattivi. La vita delle persone buone è sempre perfetta, sono tutti amati, c'è sempre un lieto fine. E i cattivi? O muoiono o si convertono per chissà quale motivo.
Ma la vita non è così. Nella vita non c'è distinzione tra cattivo o buono, tra male o bene, alle persone non importa chi tu sia, che obiettivi tu abbia, loro ti calpestano, annientano ogni tuo punto di forza e poi ti distruggono. Buono, cattivo sono solo aggettivi, solo parole, ma la vita è un'altra cosa.
Questi telefilm sono solo illusioni a cui per un periodo puoi anche credere, credere che qualcuno ti salvi, credere di avere una speranza ma non è così e prima lo si capisce e meno si soffre. Li puoi guardare per scappare dalla realtà ma poi tutto finisce. Tutto.

Io l'avevo capito da tempo. Così spensi la televisione dopo 20 minuti. Non avevo prestato attenzione, mi ero perso nei miei pensieri con il sottofondo di quelle vocine stridule e irritanti.
Posai il caffè sul tavolino di vetro davanti al divano e feci per addormentarmi ma lo squillo del mio telefono interruppe il mio tentativo.

"Pronto"
"Hey Louis! Senti stasera andiamo ad una festa ci stai?"
"Cosa? Non so Zayn non..."
"Perfetto ti passo a prendere alle 8. A dopo!"

Eccolo qui. Un altro tentativo di Zayn di riportarmi al mondo reale. Ma io non volevo e lui non lo capiva. Non mi importava socializzare, non mi interessavano tutti quei sorrisetti falsi, tutte quelle persone che fingono di interessarsi a te. Dopo tutto quello che era successo, dopo tutta la merda che avevo subito volevo stare da solo.
Tutti lo avevano capito e mi avevano abbandonato. Secondo me aspettavano da tempo una scusa per farlo e io gliel'avevo fornita su di un piatto d'argento.
Zayn era l'unico che era ancora accanto a me. Forse troppo.


"Ei bro! Sei pronto?!"
"Zayn! Si eccomi"

Avevo sempre ammirato Zayn, sia per la sua bellezza che per il suo carattere. All'inizio può intimidire la gente con il suo fare misterioso e silenzioso ma poi, dietro a quei occhi castani a mandorla e così profondi che potresti perdertici dentro, c'è un ragazzo d'oro, un ragazzo simpatico, divertente, sensibile e dolce.
Mi saltò in braccio aggrappandosi a me come un cucciolo di koala:
"Allora andiamo"
"Se ti levi si"
"No noportami tu alla macchina, prendiamo la mia e guido io"
"Ai tuoi ordini"
Ridemmo per tutto il tragitto fino alla macchina ed era bello. Era da tanto che non andavano a una festa, era da tanto che non ero così spensierato e si, mi era davvero mancato. Ma niente dura giusto?

Non sapevo dove stavamo andando ma la strada mi sembrava familiare. Stavamo scherzando e parlando del più e del meno quando Zayn si fece cupo in viso e:
"Senti Lou... Alla festa.. Beh ecco.. Ci sarà anche Liam..."
"Cosa?! Stai scherzando vero?! Dov'è la festa?"
"Beh.. A cas.. A casa sua.."
"Cosa?! Torna indietro! Sei uno stronzo, uno stronzo!"
"Ma lui ti ha invitato e vuole rimediare e poi è una festa per suo cugino che si è trasferito qui e si beh... Ti prego... Provaci!"
"No assolutamente no! Sai quello che mi ha fatto? E non mi interessa suo cugino, non mi frega un cazzo di lui!"
Ormai eravamo arrivati a casa di Liam che non era molto lontana dalla mia, più o meno una quindicina di minuti. Casa sua era enorme, più grande della mia. Aveva un giardino. Quanti ricordi in quel giardino, in quella casa.
Io e Zayn eravamo in un silenzio imbarazzante. Le sue labbra non troppo carnose si aprirono in un sorrisetto nervoso e supplicante:
"Ti prego Lou"
Nessuno mi chiamava più Lou, nessuno poteva chiamarmi Lou, solo Zayn. Zayn mi aveva salvato, Zayn era ancora lì. Così quando a quella preghiera aggiunse "fallo per me" cedetti e in un secondo ci ritrovammo fuori dalla macchina e davanti la porta di casa di Liam.
Quest'ultimo aprì la porta e un enorme sorriso alla vista di Zayn invase il suo viso. Si abbracciarono freddamente e lo fece entrare.
Appena i nostri sguardi si incontrarono notai quanto fosse sorpreso ma intravidi un pizzico di felicità nei suoi occhi marroni.
Notai che non era più pelato come me lo ricordavo, aveva il taglio di capelli che andava di moda. Era ancora muscoloso e bellissimo.
"Louis.. Sono felice che tu sia qui non...non pensavo venissi"
Si spinse verso di me con l'intento di abbracciarmi ma io lo respinsi.
"Già nemmeno io"
Mi allontanai da lui lasciandolo a bocca aperta. Stavo raggiungendo Zayn quando sentii mille occhi puntati su di me e voci che dicevano cose non molto carine. Cercai di ignorarle e nascondermi velocemente da qualche parte però fui fermato da una mano che si posò sulla mia spalla. Liam. Quel ragazzo non si arrendeva mai.
"Lou non mi hai dato il tempo di presentarti mio cugino. In realtà l'hai già conosciuto: ti ricordi quella vacanza che abbiamo fatto insieme io, te e Zayn prima del liceo? C'è stato anche lui, Niall, con noi per qualche giorno"
"Primo: non mi chiamare 'Lou'. Secondo: vorrei tanto scordarmi quella vacanza, vorrei scordarmi tutto di te. Terzo: ciao Niall, come va? Bene? Sono felice! Io tutto bene! Forse ci vediamo dopo ciao!"
E per la seconda volta quella sera lasciai Liam a bocca aperta. Niall mi fissava con i suoi bellissimi occhi azzurri passandosi una mano tra i capelli tinti di biondo.
Giurai di avergli sentito dire un:"Forse dovresti arrenderti" rivolto a Liam. Avrei voluto ringraziarlo per quella osservazione e pregarlo di continuare a farne altre simili.

Mi sedetti su una poltroncina accanto al tavolo delle cose da bere e cercai di ignorare tutti cercando con lo sguardo Zayn che sembrava essersi volatilizzato. Che stronzo! Lo avrei voluto ammazzare.

Mentre guardavo tutti quei ragazzi e ragazze stra fatti il mio sguardo si posò su un ragazzo dai capelli ricci bellissimi. Avrei riconosciuto quei ricci tra mille persone. Quello era Harry Styles. Era il ragazzo più popolare della scuola. Aveva 18 anni ed era al quinto anno come me solo che io avevo 19 anni... Già la bocciatura, cose che succedono!

Guardavo il modo incredibilmente sexy con cui ballava con quella ragazza bionda ossigenata di cui sicuramente non conosceva nemmeno il nome. Però non era fatto, si vedeva dal suo sorriso così dolce e dai suoi occhi così fottutamente verdi e stupendi. Forse lo stavo guardando troppo e troppo visibilmente con quel mio sorrisetto da ebete perché mi ritrovai due ragazzi davanti che mi fissavano con sguardo minaccioso. Erano gli amici di Harry: Will Sweeny e Nick Grimshaw.
"Ei chi abbiamo qui? Il frocetto ripetente della scuola?!!" Disse Will.
Chiusi gli occhi per calmarmi e mi buttai sullo schienale della poltrona.
Ma Will continuò il discorso:
"Bene bene allora che ci fai qui? Ti stai godendo la visuale del nostro Styles? Non ti filava prima pensa ora, dopo tutto quello che è successo, frocetto!"
Questa volta urlò e Nick si mise a ridere proprio come tutti gli altri.
Ma lo sguardo che mi pesò di più fu quello di Harry. Volevo dirgli che in realtà le accuse di Will erano infondate, non mi ero mai interessato a lui così tanto, l'avevo sempre trovato un ragazzo stupendo ma mai in quel senso. Solo che era l'unico oltre a Zayn che non avevo visto ridere di me. Qualche volta, anche se poche volte, mi aveva difeso o rivolto un sorriso di incoraggiamento. Il suo sorriso.

Questa volta fu Nick a riportarmi alla realtà:
"Allora? Che fai non rispondi?"
Stavo per farlo quando una voce profonda e rauca, una voce che non avevo mai sentito così vicina, si intromise in quella conversazione:
"Adesso basta ragazzi! Piantatela e andate a sbattervi qualche ragazza lontano da Louis"
Gli si parò davanti proteggendomi con tutta la sua altezza e con il suo corpo magro ma muscoloso.
"Harry..." Dissero entrambi guardando prima il ricco e poi guardandosi tra di loro.
"Andate via!"
Quasi lo urlò!
"E anche tutti voi, non c'è niente da guardare!"
Okay, questa volta urlò.
Mi prese per il polso e mi portò fuori da lì.
Nel tragitto incontrammo Liam che aveva visto e ascoltato tutto:
"Louis scusa davvero io non pensavo che sarebbe successo tutto questo, scusa"
Harry affrettò il passo senza darmi la possibilità di rispondere, il che andava bene perché non avrei risposto comunque.

Ci trovammo in giardino in meno di due minuti.
Harry mi guardò con i suoi occhi verdi che da vicino erano ancora più belli.
"Perdonali, sono dei bastardi"
"Non importa davvero, ci sono abituato, è per questo che mi sono rinchiuso in casa per tutta l'estate. Comunque grazie, davvero"
"Di nulla. Sai un giorno vorrei tanto sapere cosa ti è successo, e perché tutti ti trattano così. Ho sentito molte storie ma-"
"Se hai sentito molte storie allora sai tutto"
"Ho sentito molte storie ma non ho mai sentito la tua versione"
"E ti interessa?"
"Ovviamente, sennò non sarei qui" si mise a ridere. Quella risata mi sciolse, era così adorabile. Sorrisi a quelle sue fossette stupende e mi misi a ridere con lui.

Dopo qualche minuto tornammo seri.
"Forse un giorno ti dirò tutto"
Spostò lo sguardo su di me e per la prima volta ci guardammo davvero. Il blu e il verde uniti in una sola cosa. Il blu e il verde creatori di una fusione di colori stupenda, protagonisti di una storia unica.
"Ehi, io sarò qui"
Mi sorrise, mi sorrise veramente. Non ammiravo un sorriso così vero da tempo.

"Louis! Louis! Perdonami non avrei dovuto portarti qui e abbandonarti e ah... Ciao Harry!"
Zayn era confuso e forse mezzo ubriaco.
"Non importa Zayn, andiamo guido io. Ciao Harry!"
"Ciao! Ricordati che se vorrai sfogarti ci sarò!"
Sorrisi a quell'affermazione, sorrisi davvero.

Posizionai Zayn sul sedile del passeggero e mi misi al posto del guidatore.
Guardai Harry entrare di nuovo in casa.
Quella notte non avrei dormito perché avrei ripensato a quelle parole 'Ricordati che se vorrai sfogarti ci sarò'.
Sorrisi da solo come un ebete e mi allontanai da quella casa. Forse avevo fatto bene ad entrarci, forse questa volta qualcosa sarebbe cambiato davvero.

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