Capitolo 8

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Angolo Autrice
Ciao a tutti! Si, sono qui, dopo mesi che non pubblico un capitolo. Non sono stati mesi facili, non ho avuto molto tempo per scrivere e non ne vado fiera. In questi mesi ho anche pensato di cancellare questa storia perché ho paura che non piaccia e perché, dopo tutti questi mesi, ho paura che le visite siano diminuite ancora di più. Vorrei tanto sapere cosa pensate di questa storia, accetto tutto, anche e soprattutto le critiche. Cercherò di aggiornare il prima possibile ma vorrei tanto che voi commentiate, votiate e magari, se la storia vi piace, spargiate la voce. Spero che il capitolo vi piaccia. Un bacio ❤️
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A volte mi stupisco di come certi sguardi riescano a rievocare avvenimenti del passato, di come certi sguardi riescano a dire più di mille parole. Ero riuscito ad evitare ogni tipo di contatto con Liam Payne nell'ultimo mese, ero riuscito ad evitare ogni inutile parola che cercava di rivolgermi e invece ora eccole li tutte le parole che voleva dirmi, tutti i discorsi che aveva cercato di farmi, era tutto rinchiuso in quegli occhi castani che mi fissavano. Ogni nostro ricordo passato insieme mi stava tornando in mente in tanti piccoli flashback. Quello sguardo innocente, colpevole, pentito era tipico di quel bambino di 6 anni che mi aveva appena rotto un giocattolo e che cercava di chiedermi scusa ma non trovava il modo. L'unica differenza era che, quella volta, non sarei corso ad abbracciarlo e a dirgli che andava tutto bene, che non me l'ero presa, che avevo altri giochi più belli e divertenti. Non avevamo più sei anni e quello sguardo era solo una bugia, come tutta la nostra amicizia.
A differenza di Liam la mia era più un'occhiataccia di vero disprezzo, non trapelava nulla dal mio sguardo, nessun tipo di emozione, ero diventato davvero bravo a tenerle nascoste, chiuse in un piccolo cassetto della mia mente.

"Vuoi cambiare locale?"
"No Harry, tranquillo" mi voltai verso di lui distogliendo gli occhi dal castano. Appena mi voltai notai la vicinanza tra me e il riccio e mi stupii del fatto che fosse davvero poca e maledii i suoi occhi verdi smeraldo che riuscivano sempre a intrappolarmi nella loro trappola di eterna bellezza, che riuscivano a darmi fiducia, voglia di continuare, di andare avanti. Quegli occhi grandi e profondi che ogni volta che incontravano i miei sembravano scrutarmi, guardarmi dentro e mi era difficile decifrare gli sguardi che Harry mi riservava e ancor più difficile mi rimaneva rompere quel contatto indiretto e indirettamente profondo.
Fu Harry a distogliere lo sguardo e potei giurare che mi sembrò quasi imbarazzato, come ogni volta che succedeva qualcosa del genere tra di noi. Quegli sguardi ci spogliavano della parte più profonda di noi, pezzo dopo pezzo e ormai tutte le mie barriere nei suoi confronti stavano cedendo.
"Mm ragazzi che vogliamo fare? Andiamo a prendere da bere?" Zayn parlò e quando lo guardai fece quel suo sorrisetto da bastardo e mi fece l'occhiolino. Io in tutta risposta gli diedi una leggera gomitata e lo sorpassai dirigendomi verso il bancone, cercando di farmi spazio tra la folla che intanto era aumentata. Prima amavo le discoteche ora invece potevo affermare con sicurezza che mi facevano sentire un animale rinchiuso, senza via d'uscita, senza respiro.
Cercai un angolo meno affollato ed il più lontano possibile da Liam ma appena capì le mie intenzione si affrettò a venirmi in contro e mi si parò davanti.
"Ehi Lou! Ti offro da bere? Sono qui con mio cugino e non ho idea di dove sia finito!"
"Beh ho un'idea ottima! Vallo a cercare e levati dalle palle" dopo quelle parole lo sorpassai con una leggera spinta e mi sedetti al bancone seguito da Harry e Zayn non prima però che quest'ultimo lasciasse una pacca sulla spalla a Liam. Il loro rapporto si stava piano piano ricostruendo anche se io non capivo come Zayn riuscisse a fidarsi di lui.  Però, d'altronde, tutto ciò che Liam aveva fatto l'aveva fatto a me, non potevo certo pretendere che Zayn restasse sempre e solo con me, l'aveva fatto per troppo tempo.
"Louis, forse per stasera potresti mettere da parte il rancore e cercare di non pensare a tutto quello che è successo"
Stavo per rispondere con un 'non rompere Zayn' ma in effetti non era una cattiva idea. Non avrei parlato con Liam di ciò di cui voleva parlare, non era il posto adatto e io non avevo voglia ma lui ci stava provando davvero e Zayn ci teneva. Forse fu per questo che mi voltai, cancellando tutti i miei pensieri precedenti e notai che Liam era ancora lì, alla mia sinistra e mi stava dando le spalle, aveva la testa bassa. Lasciai un ultimo sguardo ai due ragazzi seduti vicino a me, quelli che mi stavano salvando e decisi che si, per loro avrei potuto provare. Mi voltai di nuovo verso Liam e proprio nel momento in cui si stava allontanando allungai un braccio e lo tirai leggermente per la spalla facendolo voltare e notando uno sguardo più che stupito rivolto nella mia direzione. "Payne, non sei di parola, non dovevi offrirmi un drink?" Dissi sforzandomi di sorridere e rendere quel sorriso il più amichevole e vero possibile. Il ragazzo di fronte a me mi guardò scettico prima di sfoggiare uno dei suoi più grandi e sinceri sorrisi, quei sorrisi che mi ricordavo così bene, mi sembrava così familiare quasi da farmi alzare dallo sgabello e abbracciarlo ma mi trattenni.
Liam si sedette tra me e Zayn alla mia sinistra e ordinò quattro birre. Non avevo molta voglia di bere e una birra sarebbe andata più che bene per quella serata.
Alla mia destra sedeva Harry che aveva il capo chino e sembrava pensieroso, non aveva quasi spiccicato parola da quando eravamo entrati li dentro. Prima che potessi rivolgergli la parola arrivò il cameriere che ci piazzò le 4 birre davanti.
"Allora Liam, so che tuo cugino si è trasferito qui. Vi ho visti nei corridoi della scuola insieme. Magari potresti ripresentarmelo, alla festa non l'ho trattato molto bene e il ricordo che ho di lui in quella vacanza è minimo" dissi quelle parole tutte d'un fiato prima che potessi pentirmene. Non ero l'unico ad essere stupito delle mie stesse parole perché 6 paglia di occhi si erano posati su di me piuttosto allibiti. Dopo qualche altro secondo Liam ruppe il ghiaccio e parlò:
"Si ne sarebbe felice, sai non ha mai riso così tanto in vita sua come in quella vacanza"
"Oh beh, non ha mai conosciuto qualcuno paragonabile a Louis Tomlinson!"
"Oh ma smettila cretino, sei sempre il solito" disse Liam spintonandomi giocosamente.
Dopo quello scambio di battute l'aria si era fatta più leggera e avevamo iniziato a parlare e scherzare come amici di vecchia data e una vocina nella mia mente mi disse che era proprio quello che eravamo. Una parte di me si era data dello stupido per aver pensato che la presenza di Liam avrebbe rovinato tutta la serata. Di certo non avevo dimenticato, non l'avevo perdonato e non l'avrei fatto così facilmente ma ero felice che la sua presenza non mi desse più così tanto fastidio e a dirla tutta, mi mancava la sua risata, le nostre risate unite. Mi stupii di come quei pensieri formassero un enorme contrasto con quelli di inizio serata.
Quella sera quell'armonia di risate aveva acquistato un suono in più, più roco, più profondo. Harry si era lasciato andare o forse era l'eccesso di alcool di cui aveva abbondato quella sera. Dopo la prima birra ne aveva prese altre due e un cook tell di cui non ricordo il nome. Diciamo che tutti i miei amici avevano esagerato e io invece avevo mantenuto la mia promessa di rimanere più o meno sobrio. Ma non mi dispiaceva, mi sentivo bene anche così. L'unica cosa che mi preoccupava era il riccio ma sembrava essere felice, più sereno di prima anche se qualcosa dentro di me mi diceva che non era così: ormai avevo imparato a conoscerlo e il mio istinto mi diceva che c'era qualcosa che non andava.
"Che c'è Lou Lou ti sei incantato?" Fu la voce di Harry che parlò e sobbalzai perché quel sussurro così roco e quasi sensuale era vicino, troppo vicino al mio orecchio e fece diventare sensibile tutto il mio corpo scatenando una sequenza di brividi dietro la schiena.
"Mm Harry direi che per sta sera può bastare con questo" dissi spostandomi leggermente da lui e afferrando il drink dalla sua mano per poi berlo tutto d'un sorso prima che potesse riafferrarlo. La gola bruciò lievemente e quel liquido riuscì a calmarmi.
"Ragazzi!" Una voce allegra catturò la nostra attenzione e non appena ci girammo verso la fonte di quella voce potei riconoscere Niall, il cugino di Liam. Quest'ultimo si alzò dal suo sgabello andandogli incontro mezzo barcollante provocando così la risata dei tre ragazzi non proprio sani in quel momento. I due cugini si strinsero in un abbraccio ridendo per chissà quale motivo.
"Si può sapere dov'eri finito" chiese Liam rivolto al biondo con un timbro di voce fin troppo alto.
"In giro. Ho bevuto con alcune ragazze, ho ballato con altre e bevuto con altre ancora!" Urlò tutto allegro quello, allargando le braccia verso il soffitto cosa che fece di nuovo scoppiare a ridere i miei amici. Mi girai verso Harry e quello che vidi mi colpì all'istante facendomi stupire di come la bellezza di quell'immagine fosse unica, rara: Harry stava ridendo con la sua tipica risata strana, quella risata che ti contagiava, quella risata simile a quella di un bambino; accompagnava quel suono cristallino battendo le mani di tanto in tanto e quel sorriso comprendeva tutto il viso facendo brillare gli occhi che sprigionavano un verde ancora più intenso. Ero incantato da quella visione così pura, così sorprendente. Harry, quando si fu calmato, posò il suo sguardo sul mio e mi regalò un altro di quei momenti magici e indecifrabili e che lui sembrava amare. Si avvicinò a me di qualche passo. Era così vicino che sentivo il suo respiro sulla mia bocca. Non sapevo davvero cosa stesse facendo, forse era solo ubriaco, probabilmente non capiva nulla di tutto ciò che stava succedendo.
"Andiamo a ballare?" Mi parlò sulle labbra e questo bastò a farmi nascere altri brividi sulla schiena. Era già le seconda volta in quella serata, non andava affatto bene.
"Va bene, andiamo" Non so dove trovai la forza per rispondere.
Harry mi prese per un braccio tirandomi verso la pista e io urlai agli altre tre di seguirci. Camminammo con fatica fino a trovare un posto in mezzo alla gente. Guardavo come per i miei amici era più facile lasciarsi andare, magari da una parte la cosa era facilitata dall'alcool, però io mi sentivo comunque a disagio, non riuscivo a lasciarmi andare nonostante i passi avanti che sentivo di aver fatto quella sera.
Non potei andare avanti con le mie osservazioni perché sentii due braccia che mi circondarono la vita e un sussurro leggerissimo che se non fosse stato fatto così vicino al mio orecchio non avrei sentito:
"Che hai LouLou? Non riesci a ballare? Se vuoi ti aiuto"
Non riuscii a non sorridere a quelle parole, era davvero ubriaco.
"Harreh, puzzi d'alcool, tanto" il riccio rise leggermente scuotendo la testa e provocandomi il solletico sul collo.
"Devi lasciarti andare Lou, smetti di pensare. Cosa può succedere di male?" E detto ciò mi diede un leggero bacio sulla guancia.
"Lasciati andare" poggiò le mani sui miei fianchi e iniziò a farmi muovere con lui, a tempo della musica, ero completamente trasportato da lui. Chiusi gli occhi cercando di lasciarmi completamente andare, cercando di seguire il ritmo della musica accompagnato dalle mani di Harry sui miei fianchi. Ogni mia forma di razionalità era stata spazzata via dalle grandi mani di Harry sui miei fianchi e dal suo respiro che raggiungeva diretto il mio collo. C'era solo lui e la musica a comandare il mio movimento, i miei pensieri. Mi rigirai fra le sue braccia finendo di fronte a lui e a pochi centimetri dal suo viso. Aprii gli occhi per vedere la sua espressione temendo di essere troppo vicino ma tutto ciò che vidi fu un enorme sorriso, tipico di Harry Styles. Richiusi gli occhi ricominciando a ballare con lui e notando solo in quel momento come lui, anche se ero io il più grande, fosse più alto di me, come sembrassi piccolo tra le sue braccia ed era esattamente così che mi sentivo: piccolo. Quel ragazzo era entrato nella mia vita stravolgendo tutto, facendomi ricominciare a vivere, aveva spazzato via ogni tipo di convinzione che avevo, facendomi cambiare idea su tutto da un momento all'altro. Non riuscivo a spiegarmi come in quel momento ero li, con gli occhi chiusi a ballare in una discoteca piena di gente, e sentivo affianco a me la voce di Liam, quello stesso Liam che mi aveva distrutto in passato, ero li in quel locale a fare l'ultima cosa che avevo mai pensato potessi ricominciare a fare: vivere. Fu un attimo, quel l'attimo in cui riaprii gli occhi incontrando quelle iridi verdi che mi ricordavano un prato in primavera, che mi davano calma che capii che qualcuno mi stava dando un'opportunità e quell'opportunità era il ragazzo riccio che ballava sorridente davanti a me, guardandomi innocentemente e in quel momento pensai che avevo perso la scommessa con Zayn, la scommessa con me stesso perché non avevo solo ricominciato a vivere, avevo inconsapevolmente ricominciato ad amare. E non sapevo se quello che provavo era pace o paura o magari entrambe ma guardandolo, guardando quello che mi stava facendo e sentendo le sensazioni che mi provocava non potei far altro che ammetterlo a me stesso, ammettere che ero completamente e irrimediabilmente innamorato di Harry Styles.

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