Capitolo 3.

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Feci entrare Harry in casa. Lui si guardò in torno esplorando la casa:
"Vuoi fare un tour della casa?" Sapevo che era una cosa stupida ma non sapevo davvero cosa dire, volevo tagliare corto con quel silenzio imbarazzante. Lui annuì divertito. Sicuramente notò che ero nervoso, che non sapevo cosa dire, beh Harry Styles è un grande osservatore.
Gli indicai la cucina a destra della porta e gli feci posare le pizze sul bancone. A sinistra della porta c'era una grande salotto con un divano rosso con davanti un basso tavolino di vetro e una televisione dietro al tavolino. Davanti all'entrata c'erano delle scale che portavano a tre stanze da letto e ognuna di queste aveva un bagno. Lo portai nella mia stanza. Non era né grande né piccola, era di una grandezza normale penso. Le pareti erano celesti e il soffitto bianco. C'era un letto, il mio letto matrimoniale. A destra c'era un comodino e davanti, alla parete opposta, c'era un'armadio attaccato alla parete e a sinistra del letto, attaccata alla parete, una scrivania. Sempre sulla parete sinistra c'era una porta che portava al bagno. Le altre camere erano più o meno tutte uguali, escluse le foto personali e i libri che differenziavano la mia camera dalle altre.
Finito il 'tour' scendemmo le scale e andammo in cucina per prendere le pizze:
"Vuoi qualcosa da bere? Birra?"
"Si grazie"
Presi le due birre e Harry prese le pizze e andammo sul divano. Ci sedemmo non troppo vicini. Ero davvero agitato. Quel ragazzo mi faceva uno strano effetto ma non volevo approfondire la cosa perché sapevo che se mi fossi affezionato troppo avrei sofferto. Non mi potevo affezionare alle persone. Le persone ti feriscono.
Harry invece sembrava tranquillo. Mi porse la pizza e io feci lo stesso con la birra.
"Allora Lou... Vediamo un film o uno di quei programmi che danno in TV... C'è quella serie nuov-"
"FILM! Odio quei programmi che ti-"
Harry scoppiò a ridere, non ne capivo il motivo ma era così bello e dolce quando rideva che mi contagiò all'istante e ci trovammo a ridere senza motivo come due bambini.
"Dici davvero?" Provò a dire tra una risata e l'altra "Sei uno di quei ragazzi noiosi che non osa guardare nemmeno per un secondo un telefilm idiota?"
Mi irrigidii non sapendo bene perché.
"Ehi non sono noioso! Sono realista! Non sopporto quei programmi che hanno sempre un lieto fine, non ci credo"
"Nessuno ci crede" disse ridendo "sono solo-"
"Non mi piacciono okay?" Dissi irritato, forse troppo irritato perché Harry si irrigidì e si sistemò sul divano annuendo.
"Ehi riccio! Ti sei offeso? Wow sembravi un tipo così sicuro di se. 'Mr Harry sono la persona più figa e sicura del mondo Styles'" lo punzecchiai cercando di allentare la tensione. Lui si girò verso di me e sorrise, con un sorriso da togliere il fiato. Prese un cuscino che era poggiato sul divano e me lo tirò in faccia.
"Ehi riccio mi hai fatto quasi cadere la birra addosso!" Dissi trattenendo una risata e lanciandogli un altro cuscino.
Continuammo così per un po'. Mentre mangiavamo e bevevamo, parlammo e ridemmo per un'oretta credo. Parlammo del più e del meno. Io gli dissi che mi piaceva giocare a calcio, che adoravo la musica ed in particolare Robbie Williams e che prima amavo uscire con gli amici e fare scherzi. Ovviamente queste ultime due cose appartenevano al passato. In quel momento adorai Harry perché non mi chiese nulla al riguardo. La sera prima mi aveva espressamente detto che desiderava sapere cosa fosse successo di preciso ma comunque, ora che ne aveva l'occasione non mi chiese nulla. Lo adorai davvero.
"E a te cosa piace?"
"Più o meno mi piacciono le stesse cose che piacciono a te. Mi piace molto cantare, scrivo anche qualche canzone..." Esitò su quest'ultime parole e io sbarrai gli occhi. Harry sembrava un ragazzo duro a cui non importava di nulla e invece mi sbagliavo. Lo avrei dovuto capire dal momento in cui mi aveva difeso a scuola:
Era maggio. La scuola stava per finire ma l'incubo che durava ancora era appena iniziato. Mi prendevo insulti dagli altri alunni ormai da una settimana. Ma un giorno, in mensa, mentre mi stavo dirigendo verso un tavolo vuoto un ragazzo mi tirò verso di se con violenza e mi fece cadere i libri a terra e mi iniziò a provocare. Mi sbatté al muro senza nessuna pietà, senza preoccuparsi delle altre persone che ovviamente, osservavano divertite senza fare nulla. Zayn quel giorno non c'era e io ero solo. Mi prendevo occhiatacce anche da Liam che mi aveva già abbandonato e volevo solo sparire. Poi arrivò Harry che lo spintonò via prima che quel ragazzo potesse farmi davvero male. Gli disse qualcosa che non compresi, ero paralizzato. Ero dolorante, quel ragazzo mi aveva fatto davvero male sbattendomi verso il muro e stringendo le mani sul collo quasi per strozzarmi. Riuscii però a sorridergli e lui ricambiò. Gli fui davvero grato. Era la prima volta che qualcuno oltre a Zayn mi difendeva.
Harry non era affatto un duro e mi aveva dato la seconda conferma la sera prima, quando mi aveva difeso,la seconda volta. Mi aveva difeso dai suoi stessi amici. Harry Styles era una persona sensibile, dolce e divertente che scriveva canzoni. Sorrisi come un cretino.
"Lou tutto bene?" Harry mi distolse dai miei pensieri
"S...si. Davvero scrivi canzoni? Le vorrei leggere! Io suono un po' il piano forte ma niente di che" mi voltai e indicai il il pianoforte dietro al divano, attaccato alla parete del salone. Harry guardò affascinato il pianoforte e poi disse:
"Un giorno faremo un duetto allora!" Ridemmo per la millesima volta quella sera.

Verso le 9 e 15 avevamo finito di mangiare e scegliemmo un film. Una commedia. In realtà lo scelse Harry tra la mia collezione di film. Non ricordo come si intitolava il film, ero troppo occupato a guardare Harry. Ero certo che se avessi cercato la parola 'perfezione' sul dizionario avrei trovato il suo nome. Okay, era una cosa stupida e dannatamente sdolcinata.
Non prestai molta attenzione al film e l'unico motivo per cui ridevo era perché lo faceva lui. Era adorabile. Qualche volta distoglievo lo sguardo dal riccio per non farmi notare ma non per molto, era come una calamita.

Il film finì e Harry si alzò ancora con un sorriso sulle labbra. Guardò l'orologio e:
"Bene Louis, sono le 23.30! Devo andare. Ci vediamo domani a scuola?" Già, la scuola, me ne ero quasi dimenticato. Quasi.
"Certo" e abbozzai un finto sorriso.
Lo accompagnai alla porta. Due secondi dopo, con mia grande sorpresa, ero fra le sue braccia. Harry Styles mi stava abbracciando.
"È stata una bella serata, grazie mille. Sai Lou sei ancora un tipo divertente" Harry si irrigidì pentendosi di aver pronunciato quelle ultime parole. 'Ancora'. Quella parola evidenziava il fatto che qualcosa era successo, che qualcosa era cambiato, che le persone avevano cambiato idea su di me e Harry me lo aveva confermato. Pensai che in quel momento si stesse odiando.
"Scusa scusa, io non volevo dirlo, insomma non ti conoscevo prima, le persone mi dicevano che eri divertente e no no dimentica tutto... Io.... Scu-"
Prima che potesse dire qualsiasi altra cosa lo abbracciai di nuovo cercando di fargli capire che non mi importava, non mi ero offeso.
"Tranquillo, grazie a te per avermi sopportato".
Mi sorrise e prima che se ne andasse lo chiamai:
"Harry! Mi potresti dare il tuo numero?" Mi insultai mentalmente subito dopo averglielo chiesto. E ora che avrebbe pensato? Insomma sembravamo essere diventati amici no? Non c'era nulla di male!
Harry confermò quei miei pensieri perché sorrise e mi prese il telefono. Digitò qualcosa e poi fece squillare il suo telefono.
"Ecco fatto! Adesso tu hai il mio numero e io il tuo" Sorrise "vieni qui facciamoci una foto così quando ci chiamiamo apparirà la foto!" Lo disse come un bambino il che mi fece sorridere e uscire un ridolino. Lui lo notò e:"Che c'è?" "Nulla nulla, dai facciamo questa foto" dissi ancora sorridendo.
Ci avvicinammo e scattò. "Fatto! Ora vado davvero, Lou. A domani!"
Lo guardai mentre si allontanava e poi quando non potei più vederlo chiusi la porta. Il mio telefono vibrò e io lo guardai. Era Harry. Mi aveva inviato la foto. Aveva aggiunto una didascalia che diceva "La nostra prima foto!" Era così dannatamente dolce. Guardai quell'immagine è sorrisi. Il telefono vibrò di nuovo. Questa volta era un messaggio di Zayn:

'Ehi Lou! Qui è stato tutto perfetto. Domani ti dico tutto. A te come è andata?'

Sorrisi e ripensai alla serata. Risposi al messaggio.

'Benissimo'.

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