Capitolo 18

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Da quando eravamo entrati in casa non avevamo spiccicato parola, ci eravamo semplicemente seduti in salone e ci guardavamo. Io guardavo soprattutto Zayn che era seduto su una delle due poltrone davanti al divano. Il suo sguardo variava da un'espressione imbarazzata ad una divertita poi arrabbiata e delusa. Lo capivo e mi sentivo in colpa, lui per me c'era sempre stato e in quel momento si stava sentendo tradito, quasi inutile. C'era qualcosa però che mi frenava dal chiedergli scusa: qualcosa si era spezzato e, con mia grande sorpresa, non avevo il desiderio di aggiustarlo ma non volevo neanche perdere il mio migliore amico. Harry invece sembrava impaurito dalle occhiatacce di Liam e imbarazzato. Liam era il più indecifrabile, guardava Harry in cagnesco e non osava posare il suo sguardo su di me. Io ero... ero semplicemente stufo di quel gioco di sguardi!
"Bene! Questa cosa sta diventando veramente ridicola quindi o qualcuno parla o ognuno se ne va a casa propria e la chiudiamo qui" tutti gli sguardi si puntarono su di me e quello di Zayn tornò a essere arrabbiato.
"Beh, perché non parli tu? In questi mesi mi sono persino scordato il suono della tua voce!"
"Oh avanti Zayn smettila e dimmi quello che ti fa incazzare così tanto, so che ti stai trattenendo" dopo quelle parole il moro si alzò in pieni e venne verso di me, io mi alzai di riflesso.
"Quello che mi fa incazzare? Quello che mi fa incazzare è che mi sento usato, rimpiazzato, preso in giro, inutile. Per tutta l'estate non ho fatto altro che fare avanti indietro da casa tua, ho cercato di farti riprendere in mano la tua vita e mandare avanti la mia; ho preso a pugni tutti quelli che ti rompevano, mi sono fatto bocciare e tutto ciò non mi è mai pesato perché era per te! Perché sapevo che tu avresti fatto la stessa cosa! Ti sono stato vicino quando nessuno era disposto a farlo e poi tu te ne esci con quella frase in mensa come se fossi stato solo un oggetto usa e getta" Zayn all'apparenza sembrava un ragazzo calmo, sicuro di sé, menefreghista ma in realtà era tutto il contrario. Io lo avevo ferito ma lui inconsapevolmente aveva ferito me. Abbassai lo sguardo perché sapevo che quella discussione non avrebbe portato a nulla di buono. Eravamo come due fuochi: c'erano già le scintille, meglio non portare alle fiamme.
"Guardami, Louis! Scappi di nuovo, scappi sempre da tutto e da tutti, non hai fatto altro in questo ultimo anno, se non fosse stato per me a quest'ora staresti ancora a piangere nel tuo letto!" Una fiamma leggera.
"Dio Zayn! E' questo che non sopporto, il fatto che mi consideri così poco capace e così poco coraggioso da gestire la mia vita. Tu arrivi e prendi in mano la situazione e poi questa ti sfugge tra le dita! Non chiedi mai nulla, troppo sicuro di te stesso da ammettere che non lo sei affatto! Cosa vuoi che ti ringrazi? Grazie, davvero ti sono grato per aver vissuto al mio posto ma ora puoi smetterla! Il fatto è che tu non hai mai pensato che io potessi essere in grado di ricominciare a vivere la mia vita! E si, non ti ho detto nulla di Harry perché mi sentivo in trappola, soffocato da te e dalle tue attenzioni, giudicato, impaurito dal fatto che non ci potesse essere un Louis senza un Zayn. E' così sbagliato cercare di volare da solo? Mi sei sempre stato accanto ma non hai mai chiesto una mia opinione, tutto doveva andare come dicevi tu, perché c'eri tu"
Stavo urlando e l'espressione di Zayn mi diceva che non si aspettava una reazione del genere da parte mia. Era esattamente questo il punto: lui da me non si aspettava mai reazioni del genere. Ormai la fiamma si era accesa, l'avrei lasciata bruciare. Spostai lo sguardo da Zayn per posarlo su Liam che era stato uno spettatore silenzioso per tutto il tempo.
"Allora Liam, sei venuto qui per siegarmi, allora spiegami: perché hai aiutato a provocare la mia distruzione?" a quella domanda Liam sussultò probabilmente per le parole usate e sentii di nuovo tutti gli occhi su di me.
"Avanti Liam fatti coraggio!"
"Louis forse-"
"Che c'è, Zayn? E' stata una tua idea, no? Non hai chiesto a nessuno se eravamo pronti, non hai chiesto a me se lo ero così preso alla sprovvista dal mio cambiamento. Adesso voglio sentire delle spiegazione, avanti Liam" mi sedetti sul bracciolo del divano davanti alla figura ansiosa di Liam. Lui semplicemente parlò.
"Dopo... dopo il... il" passò lo sguardo tra me e Harry forse insicuro su ciò che il riccio sapeva. Il mio sguardo si addolcì e con un gesto del capo gli intimai di continuare. "Dopo il bacio scappai da casa tua, appena uscii trovai Kyle che guardava davanti a se con sguardo vuoto. Appena si accorse di me sorrise e mi chiese se fossi io il ragazzo. Io non capii quello che voleva dire e lui mi disse che tu gli avevi appena detto che ti stavi innamorando di nuovo e che quella persona era in casa con te. Io ero paralizzato, impaurito e confuso e probabilmente se avessi avuto il tempo di riflettere tutto questo non sarebbe successo. Gli dissi che io non provavo nulla per te, che mi facevi paura e che ti sarei stato lontano. Penso a quella conversazione tutti i giorni, penso al fatto che ho infranto la promessa che ti avevo fatto o che ero così offuscato dalla paura da non aver pensato nemmeno una volta a te. Kyle fu abile con le parole: mi disse che tu non mi avresti lasciato in pace, che mi avresti preso in giro davanti a tutta la scuola e io non pensai neanche un secondo al fatto che tu eri il mio migliore amico da sempre e che tutte quelle cose erano solo bugie. Disse che lui aveva un piano e che se lo avessi aiutato lui sarebbe scomparso dalla tua vita e tu dalla mia. Tutti vincitori, tutti a parte te. Non mi sono mai dato il tempo di riflettere, non ho mai ripensato a noi, solo dopo averti visto distrutto alla festa tornai in me. Zayn non mi rivolse più la parola così chiamai mio cugino e lui decise che si sarebbe trasferito qui per me e per dei problemi familiari, entrambi avevamo bisogno l'uno dell'altro. Tartassai Zayn di telefonate a cui lui non rispose. Decisi di continuare la messa in scena e di continuare ad odiarti di fronte agli altri mentre avrei voluto solo abbracciarti, altro sbaglio: sarei dovuto intervenire ma senza di voi ero debole. A metà dell'estate Zayn rispose al mio ennesimo messaggio e riuscii a spiegargli tutto. Decisi che non avrei più rinunciato a te Lou. So che chiederti scusa non cancellerà tutto il dolore che ti ho provocato ma ti giuro che ogni giorno faccio fatica a guardarmi allo specchio. Sono sempre stato debole e tu lo sai, non sarei mai dovuto scappare, avremmo dovuto risolvere le cose tra noi, come sempre ma avevo paura che tutto sarebbe cambiato. Scusami Louis, scusami davvero!" Liam mi si buttò addosso abbracciandomi forte. Io mi lasciai sfuggire una lacrima e ricambiai quell'abbraccio. Tutti quei giorni passati insieme mi erano serviti a ricordarmi il vecchio Liam e a conoscere quello nuovo. Non avrei dimenticato ma sarei andato avanti. Non riuscivo però a capire perché tutta quella confusione, tutta quella paura. Decisi che per quel giorno sarebbe bastato così, tempo al tempo.
"Va bene Liam, ti perdono, ricominciamo insieme" lui strinse ancora di più la presa riportandomi a tutti gli abbracci che ci eravamo scambiati e al bene che mi avevano sempre fatto. Quando ci staccammo posai nuovamente il mio sguardo su Zayn che questa volta era malinconico mentre ci guardava. I nostri occhi si incatenarono in una discussione silenziosa e poi la vidi. Vidi la fiamma accendersi anche nei suoi occhi, attesi che bruciasse. Il suo sguardo si posò su Harry ed io istintivamente mi alzai in piedi facendo un passo verso Zayn. Io e lui eravamo cresciuti insieme, eravamo simili e sapevo bene quanto le nostre parole a volte potevano essere cattive.
"Come mai sei così silenzioso Haz?" Harry sussultò nel sentire pronunciare quel soprannome da una voce che non era la mia. Liam afferrò la mia mano per tranquillizzarmi e io non la lasciai, non feci nulla. "Sai cosa mi sono sempre chiesto? Come mai anche se stavi con me e Lou continuavi a stare con quei bastardi. Louis si fida così tanto di te così mi sono convinto a fidarmi anche io ma adesso di chi dovrei fidarmi? Di un ragazzo sessualmente confuso che fino a ieri baciava una cheerleader e adesso invece lo trovo a baciare il mio migliore amico stufo delle mie attenzioni?" posò il suo sguardo su di me "di chi dovrei fidarmi?" lui sapeva, sapeva quali erano i miei dubbi, non sapevo neanche perché mi stupivo, lui era Zayn e Zayn sapeva sempre quel che pensavo.
"Ascoltami Zayn" disse Harry calmo, restando sul divano "so che tieni a Louis come se fosse un fratello ma penso sia arrivato il momento che tu ti faccia da parte veramente. Capisco che tu voglia controllare tutto perché vuoi la felicità di tutti i tuoi amici ma queste sono cose tra me e Louis ed io non ritengo di doverti dare nessuna spiegazione. Non sono confuso, forse lo ero ma ora so ciò che voglio e ciò che voglio è Louis, nella forma in cui lui vorrà me. Se ti può far stare più tranquillo ho fatto in modo che Nick e gli altri vi lascino stare" guardai Harry con un sorriso accennato, misto tra l'ammirazione, la gratitudine e l'amore.
"Giuro Styles se lo fai soffrire i-"
"Oh andiamo Zayn basta! Smettila di trattarmi come un cucciolo ferito! Non capisci che non è quello di cui ho bisogno? Io ho bisogno di un amico che ci sia per me ma che rispetti i miei spazi, che creda in me e che mi lasci sbagliare quindi smetti di combattere questa guerra davanti a me ma fallo a fianco a me! Ce la farò, ce la faremo insieme" Zayn mi guardò intensamente. Le fiamme erano spente e ora c'era solo fumo di un fuoco appena spento.
"L'hai detto tu, ho finito la colla, sei pronto per combattere da solo" si girò e andò verso la porta ma io prontamente lo raggiunsi e gli afferrai il braccio riprendendo il contatto visivo.
"Quanto sei testardo! So che ti senti ferito e mi dispiace ma a volte hai bisogno di parole forti per renderti conto di ciò che stai facendo, proprio come me. Non voglio stare senza di te, mi dispiace per non averti reso partecipe di ciò che mi stava succedendo ma avevo bisogno di affrontare tutto questo da solo. Sarai sempre tu Zayn, saremo sempre Louis e Zayn, dammi solo la possibilità di costruirmi una vita, torna ad essere il mio migliore amico e non mio padre" Zayn si fece sfuggire una risatina per le mie ultime parole per poi tornare serio ma sapevo di averlo convinto.
"A domani Tomlinson, tu e Styles non fate troppi danni" io gli sorrisi perché sotto quella maschera da duro c'era un ragazzo che aveva paura di perdere il suo migliore amico e che adesso stava cercando di prendere sicurezza.
Tonai in salone dopo aver osservato Zayn avvicinarsi alla macchina. Qualcosa si era spezzato e non lo stavamo riaggiustando, lo stavamo ricostruendo, qualcosa di nuovo, di più bello, di comune.
"Liam, Zayn ha detto che ti aspetta in macchina"
"Oh si, vado. A domani ragazzi" detto questo Liam andò verso l'ingresso e mi salutò con una pacca sulla spalla e uscì lasciando me e Harry da soli.
Mi buttai letteralmente sul divano chiudendo gli occhi esausto da quella discussione, anzi da tutta la giornata. Sentii dei ricci solleticarmi la guancia e la testa di Harry appoggiarsi sulla mia spalla.
"Tutto bene?"
"Penso di si, gli ci vorrà del tempo ma capirà"
"Lou, per qualche minuto hai pensato di aver bisogno di chiudere con Zayn?" io aprii gli occhi. Lo avevo pensato?
"Si l'ho fatto e me ne sono pentito l'istante dopo. Io e Zayn non siamo amici solo perché ci conosciamo da anni ma perché ci completiamo, lui è iperprotettivo e una volta abituato ad esserlo è difficile farlo tornare alla normalità"
"Tra me e Nick c'è sempre stato l'obbligo di essere amici. Le nostre famiglie sono amiche quindi la nostra amicizia è segnata. Lui è sempre stato quello socievole, ammaliatore, tra noi c'è sempre stata gelosia reciproca. Solo quando ho incontrato voi ho capito cosa fosse l'amicizia, ne ho quasi provato dipendenza ma avevo paura di lasciare il porto sicuro per buttarmi nell'ignoto"
Sorrisi a quelle parole. "E cosa ti ha portato a farlo?" lui alzò il volto e puntò i suoi occhi nei miei "tu" disse semplicemente. Si avvicinò puntando le mie labbra ma io mi scostai delicatamente. "Visto che questo sembra essere il giorno della verità devo saperlo: hai sempre saputo quello che provavo per te?" lui distolse lo sguardo e lo puntò su un punto indefinito dietro di me.
"Si ma solo quando ci siamo avvicinati, quando ti difendevo lo facevo perché era arrivato il momento di scegliere chi volevo essere, non avrei immaginato tutto questo"
"Ti piaceva il brivido di interessare ad un ragazzo"
"Che stai dicendo, Lou?" mi alzai da quel divano per la decima volta quel giorno.
"Se avevi capito quello che provavo sapevi che tutti quegli sguardi che mi riservavi mi provocavano delle sensazioni"
"Ero attratto da te anche io Louis!"
"Così, all'improvviso, ti sentivi attratto da un ragazzo?
"Si Louis, così all'improvviso" disse esasperato.
"E non hai pensato neanche un secondo ad avvicinarti a me per vedere fin dove mi sarei spinto? Neanche per un secondo sei stato attratto non da me ma da un'esperienza diversa? Continuavi a stare con Bea e con me, il brivido di due relazioni così diverse"
"Dio Louis ero confuso, perché devi cercare una spiegazione logica per tutto?"
"Forse perché non posso permettermi di essere preso in giro di nuovo?" alzai il tono della voce non riuscendo più a controllarmi. Harry sospirò e poi rispose "Si, forse all'inizio era per quello ma poi non riuscivo a fare a meno di stare con te. Sei una costante ormai Lou, sei tutto ciò che desideravo e non sei un giocattolo da aggiustare. Non è facile per me ma non voglio più combattere questo sentimento. Fidati, ti chiedo solo di fidarti. Non posso prometterti che non ti ferirò ma potresti essere tu a farlo. Smetti di pensare al quando e al perché e pensa a tutto ciò che abbiamo vissuto insieme" si alzò e venne verso di me prendendomi le mani e attirandomi verso di lui "lasciati andare e stai con me" sussurrò sulle mie labbra. Fui io a eliminare la distanza e a posare le mie labbra sulle sue. Fu un bacio delicato, quasi uno sfioramento di labbra.
"Ci vediamo domani Lou" disse Harry con un sussurro e speranza nella voce.
"A domani Haz" risposi.
Non c'erano più scintille, fiamme o fumo. C'era solo speranza.















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