Capitolo 19

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"Sei sicuro che abbia voglia?"
"Ma si che ha voglia"
"E' sabato mattina, lo conosci, ama dormire"
"Beh per oggi no, oggi odia dormire"
Lanciai un grugnito e misi la testa sotto il cuscino sapendo già che non sarebbe servito a niente, non con lui. Sentii il letto abbassarsi sotto il peso di qualcuno e mi spostai più in là emettendo un altro grugnito.
"Avanti Lou sono le 9 e mezza"
"Perché Zayn? Perché devi sempre svegliarmi?" lui mi si buttò addosso e tirò via il cuscino dalla mia testa.
"Perché voglio stare con te" alzai la testa e lo guardai con un sopracciglio alzato. Lui sembrava essere serio. Girai lo sguardo verso la figura di Liam che era rimasto in piedi con le braccia incrociate e guardava la scena con un sorriso dolce. Io presi il cuscino dalle mani di Zayn e glielo lo lanciai in faccia.
"Hey ma che fai! Io faccio il carino e tu rovini il momento" risi mentre mi alzavo ormai rassegnato.
"Tu ti presenti in camera mia di sabato mattina e pretendi che io sia carino con te?"
Pensavo che quando ci saremmo ritrovati insieme dopo la resa dei conti di ieri sarebbe stato strano invece non era così, era come sempre ma sapevo che non lo era affatto. Zayn era più sereno e lo ero anche io.
Dopo una ventina di minuti eravamo tutti e tre nella macchina di Zayn ed io non sapevo neanche dove stavamo andando.
"Ma dove stiamo andando?" Zayn e Liam si guardarono e sorrisero. Il moro mi guardò dallo specchietto sempre sorridente e "da Jo" rispose. Io spalancai gli occhi e scoppiai a ridere. "Siete seri?"
"Assolutamente seri, sono anni che non ci andiamo" io guardai prima uno e poi l'altro e "Va bene" dissi poco convinto.
"Niall?"
"Ti sei per caso innamorato e stai usando Harry come copertura?" disse il moro con tono sospettoso. Io alzai gli occhi al cielo perché era sempre lo stesso.
"E' andato a prendere Harry"
"C'è anche Harry?" dissi forse un po' troppo entusiasta. Zayn prima sorrise divertito e poi tornò serio.
"Ascolta Lou, io ho capito ciò che mi hai detto e ci ho pensato molto e sai che per me sarà difficile mollare la presa ma ci proverò però devi darmi la certezza che con lui va tutto bene" io sospirai. Alla fine era giusto così, voleva proteggermi e non avrebbe mai smesso di farlo completamente.
"Ve l'ho detto come stanno le cose, non posso darti nessuna certezza perché non ce l'ho neanche io, starò attento te lo prometto e non ti terrò fuori, voglio che tutto funzioni" ci guardammo dal finestrino e trapelava l'affetto fraterno. Liam tossì come per richiamare la nostra attenzione ed io gli misi una mano sulla spalla.
"Tu dovrai farti perdonare per avermi rubato il posto davanti" lui rise e mi levò giocosamente la mano dalla spalla.
"Lou promettimi una cosa" domandò Zayn nuovamente serio richiamando i nostri sguardi preoccupati. "Potrò picchiarlo se fa qualcosa di stupido?" io risi di nuovo seguito da Liam sotto lo sguardo offeso di Zayn.
"Allora posso o no?"
"No Zay! No che non puoi!"
"Va bene! Chiedevo solo, vedi sto facendo passi avanti, ora chiedo" io gli diedi un buffo dietro la nuca e mi appoggiai allo schienale del sedile. Guardai fuori dal finestrino, mi ricordavo vagamente quella strada. Stavamo andando ad un una casa sul lago nella periferia di Londra, stavamo andando da Jo. Jo era lo zio di Zayn, il fratello di suo padre. Nei weekend andavamo sempre alla sua casa al lago fin da quando eravamo piccoli. Jo ci portava in barca a pescare oppure in bicicletta per il bosco lì vicino, c'erano dei posti bellissimi se ti inoltravi. Ci divertivamo così tanto. Jo aveva aiutato i genitori di Zayn durante il loro periodo difficile ma il padre del moro era esattamente come il figlio: orgoglioso e testardo. Si sentiva in debito e così litigarono. In un primo periodo continuavamo a far visita a Jo ma poi con tutti i problemi che si erano creati diventò difficile mantenere i contatti. Anche per me e Liam era una specie di zio. Era spiritoso, allegro e ci assecondava in tutte le stronzate, era come un bambino mai cresciuto. Viveva in quella casa da solo e lavorava da lì, veniva a Londra solo per incontri importanti. Amava la calma. Ero contento di rivederlo ma avevo paura che quel posto mi avrebbe portato troppi ricordi, mi avrebbe ricordato di come era tutto cambiato, di come eravamo cresciuti. L'ultima volta che lo avevamo visto avevamo 17 anni.
Zayn imboccò una stradina sterrata e intravidi il cancello da lontano.
"Niall come sa la strada?"
"Non la sa" aggrottai la fronte.
"Usa il navigatore genio"
Zayn usò un telecomando per aprire il cancello e parcheggiò vicino alla macchina che doveva essere di Jo. Vidi una figura alta e robusta avvicinarsi. Sembrava che non fosse cambiato per niente: stessi capelli lisci castani e stessa barba, stesso sorriso furbo e bambinesco.
"Ragazzi miei, finalmente!" ci trascinò tutti in un abbraccio.
"Quando Zayn ha chiamato ieri non ci potevo credere! Allora, avete fatto i bravi?"
noi ci guardammo e scoppiammo a ridere, ne erano successe di cose dai nostri 17 anni. Jo assunse uno sguardo serio anche se quella parte non gli veniva bene.
"Zayn me lo ha detto. Tutti e tre bocciati? Anche tu Liam?" Liam abbassò lo sguardo, era un tasto dolente per lui. Lui, a differenza di noi due, teneva alla sua media scolastica ed era sempre andato bene ma quel periodo aveva inciso su tutti.
"Avanti Jo, quante volte sarai stato bocciato tu?" dissi per levare il castano da quella situazione. Jo sembrò pensarci su.
"Mai in realtà, merito di Yaser" guardò Zayn con malinconia e lui gli mise una mano sulla spalla.
"Dovreste parlare voi due, è passato abbastanza"
"Si... perché non entriamo? Monica mi ha portato dei dolci"
"Ancora non hai concluso nulla con lei zio Jo?" chiese Zayn mentre ci avvicinavamo alla casa.
Io mi guardai intorno senza prestare molta attenzione a ciò che dicevano. Quella casa era bellissima. Era grande e bianca e aveva un portico da cui si vedeva il lago su cui si posavano le foglie che cadevano dai vari alberi. C'era un ponticello che portava dall'altra parte del lago da dove si accedeva al bosco. A destra del portico c'era lo spazio delle biciclette e sul prato una porta per giocare a calcio. Ognuno di quegli oggetti era stato usato da noi. Riuscivo a sentire il suono delle nostre risate mentre correvamo da una parte all'altra. In un certo senso eravamo cresciuti li. Ricordai di quando a 16 anni ci avevano lasciato dare una festa lì, c'era praticamente tutta la scuola. La mattina dopo la casa era un disastro. Jo ci costrinse a pulire tutto mentre lui era sdraiato comodamente sul divano con il giornale e qualche volta rideva guardando come affrontavamo i postumi della sbornia. Sorrisi mentre mi appoggiavo alla staccionata all'inizio del ponticello osservando l'acqua muoversi spostata dal vento. Sentii due mani cingermi i fianchi e sorrisi ancora di più.
"Che fai ricordi i vecchi tempo?"
"In realtà si" dissi appoggiandomi a lui. Mi lasciò un bacio sul collo a mi abbracciò completamente mentre spostava lo sguardo davanti a sé.
"Questo posto è bellissimo"
"Si" sospirai.
"Che hai?"
"Nulla è solo che è strano essere qui, non pensavo saremmo mai tornati"
"Perché no?"
"Perché è cambiato tutto"
"Perché hai questo astio verso i cambiamenti, seguili e basta, spesso sono positivi, possono portarti ad essere una persona migliore o peggiore ma dipende solo da te"
"Tu li segui?" lo guardai poggiando le mani sulle sue. Sapeva a cosa mi stavo riferendo. Mi girò verso di lui e poggiò la sua fronte sulla mia.
"Io ho deciso di seguire te" poggiai le mie mani sulle sue guance e lo baciai. Ci baciammo lentamente assaporandoci e vivendoci. Mi fidavo di lui e se lui avrebbe seguito me io avrei seguito lui.
"Louis! Capisco che tu voglia stare con il tuo ragazzo ma lo zio Jo non ti vede da tempo" sorrisi nel bacio e anche Harry. Mi affacciai da dietro la faccia di Harry e risposi "Tecnicamente non sei mio zio"
"Sei crudele. Beh qui decido io quindi entra e stai un po' con tuo zio" io risi di nuovo e presi la mano di Harry entrando in casa. Era la prima volta che ci mostravamo insieme davanti agli altri. Jo lo aveva definito "il mio ragazzo" ma non avevamo parlato di quello, non c'eravamo etichettati e forse sarebbe andato bene così, avremmo preso le cose come venivano.
Jo non perse tempo e raccontò le storie imbarazzanti su me, Zayn e Liam. Ricordavamo i vecchi tempi e venivamo presi in giro da Niall e Harry. La mattinata passò così, tra risate e discussioni scherzose. Era l'una e il riccio si era proposto per cucinare qualcosa, diceva di essere bravo. Io lo trovavo dolce ma il mio parere non contava, per me tutto quello che faceva era dolce. Quando Jo aveva raccontato una delle sue tante storie lui aveva arricciato il naso cercando di trattenersi dal ridere. Lo avevo guardato adorante. Quando mi ero voltato Zayn mi guardava scuotendo la testa al massimo del divertimento. Mi avrebbe sicuramente preso in giro.
Ero uscito dalla casa per fumare.
"E' bello" mi voltai e vidi Jo.
"Chi?"
"Harry" io abbassai lo sguardo sorridendo.
"Si" lui annuì e guardò davanti a sé.
"Mi dispiace Lou, per tutto, Zayn mi ha raccontato. Non mi sarei mai dovuto allontanare da voi, non avrei dovuto permettere di lasciare che il rapporto tra me e Yaser influisse sul nostro. Vi ho visti crescere, siete come dei figli" c'era malinconia, senso di colpa e tristezza nella sua voce.
"Va tutto bene Jo"
"Tuo padre non mi è mai andato a genio" risi.
"Si lo sapevamo tutti"
"Tu lo adoravi"
"Sbagliavo"
"No Louis, è lui ad aver sbagliato" io non risposi. Non sapevo cosa dire.
"Lui ti ama, Harry ti ama"
"Per te è ok quindi?" lui mi guardò quasi offeso dalla mia domanda.
"Assolutamente si"
"Non mi dirai di stare attento?"
"Penso che te lo abbiano detto troppe persone, goditela e basta, hai superato così tante sfide che se dovesse andare male sono sicuro che non ci metteresti molto a rialzarti"
"Ne sei convinto?"
"Sono sempre stato convinto di te, di voi" buttai la sigaretta a terra e lo abbracciai di slancio. Pensai a come sarebbe stato abbracciare mio padre e pensai anche che non sarebbe mai stato così sincero e naturale. La voce di Liam ci richiamò per dirci di rientrare per mangiare. Una volta dentro sentii il mio telefono vibrare. Era un messaggio:
"Capitano! Mi chiedevo se stasera vi andasse di uscire con me e Amanda. Amanda è la mia migliore amica l'hai conosciuta l'altra volta quando mi hai dato un passaggio. Ah comunque sono Cassie! Fammi sapere" fui sorpreso per un attimo e non sapevo come aveva avuto il mio numero però poi non potei fare a meno di sorridere. Aveva la parlantina anche per messaggio.
"Che ridi?" alzai lo sguardo su Zayn.
"Te l'ho raccontato di Cassie? E' nuova nelle cheerleader. Ci ha chiesto se vogliamo uscire con lei e la sua amica stasera. E' strano perché non ho idea di come abbia avuto il mio numero e perché abbia tutto questo interesse per me" Zayn tossì e di portò indietro i capelli. "Beh chissà. Andiamo a mangiare" lui si voltò e sembrava... nervoso?
"Aspetta che le dico?" si girò di nuovo.
"Decidi tu" e andò in cucina.
Decisi di non dare peso alla sua reazione.
Non c'era nullo di strano ad accettare.
"Per noi va bene" risposi sorridendo e scuotendo la testa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 12, 2017 ⏰

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