Capitolo 7

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Quando una tragedia scuote la tranquillità di un paese accade spesso che l'intera popolazione si sente toccata, in qualche modo coinvolta, anche se non interessata da alcun rapporto diretto con le vittime. Questa peculiare solidarietà umana aveva letteralmente riempito Piazza dei Cavalieri per il funerale di Walter Casarosa. Nessuna funzione religiosa si sarebbe svolta, invece, per il professor Domenico Montaldo. Vista dall'alto la folla componeva un triste mosaico di tessere scure, a cui solo le corone di fiori riuscivano a donare un po' di colore. I decori sulla facciata della Scuola Normale di Pisa potevano sembrare tatuaggi a memoria degli antichi fasti ma rappresentavano solo il marchio del luogo in cui veniva formata la classe dirigente italiana. La chiesa di S. Stefano si ergeva di fianco, snella e austera, in disparte, quasi a voler evitare la vista diretta della celebre torre in cui il Conte Ugolino fu condannato a morire di fame. Al suo interno una lucida scatola di legno, come un portagioie, racchiudeva il corpo senza vita di Walter, prova che le atrocità a cui la piazza era destinata ad assistere non erano ancora terminate.

Padre Mauro durante tutta la cerimonia non era riuscito a nascondere la commozione.

"Ricordo quando Walter, ancora bambino, veniva a giocare a pallone in oratorio. Mi sembra sia passato un solo giorno. Vedo i parenti e molti amici che sono venuti oggi a dargli un ultimo saluto. Voi tutti siete qui anche per altro... siete qui per testimoniare la qualità della sua anima, per dare prova degli affetti che questo ragazzo è stato in grado di creare attorno a sé..."

Alessio e Adel cercavano di non piangere. Inutilmente. Ogni battito di ciglia innescava l'ennesima linea salata lungo le guance. Sabrina era rimasta in piedi vicino alla porta d'ingresso, come per tenere a distanza un dolore a cui non riusciva ancora a dare un nome.

Padre Mauro staccava a fatica lo sguardo dalla bara.

"In questi anni io non l'ho mai visto cambiare. È sempre stato lo stesso: generoso, altruista, forte, pronto a difendere gli altri fino a donare tutto se stesso. Sembrava che nulla potesse scalfirlo. Oggi ci chiediamo come sia potuta accadere una cosa del genere. Perché proprio a lui. Leggo questo interrogativo negli occhi di tutti i presenti. A me piace pensare che il Signore non avesse altro da chiedergli, che Walter abbia ripetutamente superato tutte le prove incontrate sul suo cammino e che sia stato accolto dagli applausi arrivando in cielo. Capisco che è difficile trovare una consolazione in momenti come questi, ma ora siamo noi a essere messi alla prova, insieme alla nostra fede. Siamo noi che dobbiamo dimostrare a Walter di essere degni di averlo conosciuto. È quindi un bellissimo gesto, quello dei genitori, di aver voluto concedere il perdono all'autore, ancora sconosciuto, di questo crimine. Si tratta di un grande atto di cristianità. Walter sarebbe fiero di voi."

Gli occhi del parroco andarono a incrociare quelli di Adel.

"Vorrei terminare raccontandovi un episodio della sua infanzia che mi colpì molto e che può aiutare a descrivere Walter meglio di tante parole. Molti anni fa arrivò qua in parrocchia un bambino, da poco trasferitosi a Pisa. Era uno straniero e tutti gli altri bambini lo guardarono subito con diffidenza, anche per via del colore della sua pelle. Sapete come sono i ragazzini a quell'età, non è facile inserirsi in un gruppo già costituito. Il nuovo arrivato era solo, spaesato e vistosamente intimorito. Walter in quell'occasione fu eccezionale, gli andò subito in contro, gli prese la mano e gli chiese se voleva diventare il suo migliore amico."

Adel non riuscì a resistere, si prese la testa fra le mani e sbottò a singhiozzare. Sentiva di non riuscire proprio ad affrontarla quella prova, si sentiva tradito da un dio che non gli aveva lasciato più nulla.

"Usò proprio quelle parole, migliore amico, eppure non lo aveva mai visto prima..."

Le canne dell'organo riflettevano le silenziose fiammelle dei portacandele, lasciando spazio al suono tetro delle campane che riecheggiava tra i vicoli della città. Un folto corteo avrebbe accompagnato Walter lungo il suo ultimo tragitto.

Apologia dei miscredentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora