Capitolo 8

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Scendendo i gradini della questura Adel sentì crescere la propria consapevolezza. Percepiva un forte senso d'ingiustizia, ma intravedeva anche una flebile speranza di trovare una via d'uscita, uno spiraglio per salvare Alessio dal quel terribile errore giudiziario.

"Adel, perché siamo scappati via così?" chiese Sabrina.

"Non lo so... quel commissario Salvetti ci guardava in modo strano. Non so di chi posso fidarmi e l'istinto mi ha suggerito di difendere questo quaderno."

"Quello nello zaino di Walter è il quaderno del professor Montaldo, dico bene?"

"Credo di sì. Ricordi che durante l'esame ne aveva appoggiato uno uguale sulla cattedra mentre cercava il cellulare nella borsa?"

"Me lo ricordo, ma sei sicuro che Walter non ne avesse uno uguale? Sono quadernoni molto comuni."

"Sono sicurissimo. Abbiamo studiato insieme nelle ultime settimane. Conosco bene i quaderni di Walter. Evidentemente la polizia ha messo nello zaino tutto quello che ha trovato sulla cattedra, senza pensarci troppo."

"Non credi sia il caso di dirlo a Pratesi?"

"Ma non capisci?" Adel si era fermato guardandosi intorno per assicurarsi che nessuno li stesse ascoltando. "Chi ha ucciso Montaldo ha anche preso la sua borsa. Forse cercava qualcosa, magari proprio questo quaderno. La polizia non mi sembra in grado di valutare ipotesi complesse..."

"E allora cosa intendi fare?"

"Dobbiamo investigare anche noi. Dobbiamo capire cosa si nasconde dietro questa storia. Dobbiamo leggere questi appunti e soprattutto proteggerli. Quando avremo un'idea chiara, magari qualche prova, torneremo da Pratesi e gliene parleremo."

Adel riprese a camminare. Sembrava improvvisamente molto sicuro di sé. Sabrina invece era assalita da una valanga di dubbi che si accavallavano nella sua mente.

"Quindi secondo te Alessio è stato incastrato?" chiese la ragazza a un tratto.

"Sai cos'è un delitto perfetto?"

"Immagino sia un delitto in cui l'assassino non venga mai trovato."

"Non proprio. In quel caso l'assassino sarebbe comunque ricercato e dovrebbe continuare a nascondersi, stando attento a non fare errori. Un delitto è perfetto quando nessuno ti cerca. Quando fai sembrare il tutto un incidente, oppure..."

"Oppure?"

"...oppure quando un innocente sconta la pena al posto tuo!"

"Ma questo vorrebbe dire che l'assassino era al corrente della situazione di Montaldo, mi conosceva, sapeva di Alessio e dopo l'omicidio ha nascosto le prove a casa sua..."

"Già... credo vi abbia pedinato per diverso tempo."

Un brivido percorse la schiena di Sabrina, partendo dalle anche e frangendosi sulle scapole come un'onda sugli scogli.

"È terribile..." mormorò la ragazza portandosi le mani alla bocca.

I due attraversarono un porticato, poi voltarono a sinistra e superarono la piazza del mercato. Le strade di Pisa e le vetrine dei negozi erano tutte addobbate per Natale, ma la luce del giorno soffocava le deboli lampadine intermittenti, che avrebbero dovuto aspettare il tramonto per dare un segno tangibile della loro esistenza.

Adel e Sabrina giunsero davanti all'ingresso del dipartimento di neuroscienze.

"Perché siamo tornati qui?" chiese la ragazza, preoccupata alla sola idea di doversi confrontare ancora con quei luoghi.

Apologia dei miscredentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora