Capitolo 11

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Il riposo pomeridiano è stato tormentato e adesso il suono acuto e metallico della sveglia digitale viene a spezzare anche l'ultimo sospiro di sonno. Lo scienziato allunga il braccio da sotto le coperte e smorza quel rumore sempre più fastidioso. Il cuore batte forte, come per garantire lo slancio necessario al risveglio. La mano annaspa sulla parete per qualche secondo, infine scopre l'interruttore dell'abat-jour. Lo spinge e la luce inonda la stanza. È la suite di un albergo, lussuosa ma aliena. Lo scienziato si alza, raggiunge traballando lo specchio del bagno e si appoggia ancora stanco al marmo del lavabo. Si osserva. La sottile cicatrice sul lato sinistro del collo presenta un colore più chiaro e risalta sullo sfondo della pelle bruna. È una cicatrice antica, marchio di una scelta che gli ha cambiato la vita per sempre, indelebile come il ricordo del gesto che l'ha prodotta.

Oggi è una giornata speciale e merita una preparazione speciale.

L'uomo si lava e si veste con cura maniacale. Il vestito è di un'eleganza d'altri tempi. È nero, di un tessuto pesante e con una giacca piuttosto lunga. La camicia è di seta, bianca come il gilet e come l'oro dei gemelli. Il papillon, bianco su bianco, conferisce all'insieme un alone d'autorità impressionante.

Agghindato di tutto punto si accorge che è in netto anticipo sulla tabella di marcia. Si avvicina alla vetrata, scosta la tenda e ammira le luci della città che brillano sotto l'avanzare della sera. Stoccolma è fredda come la pietra, ma intatta, distante dalle atrocità che hanno coinvolto altre nazioni e altre città. Lo scienziato subentra all'uomo realizzando che ormai sono passate diverse settimane dall'ultimo tentativo e che forse è giunto il momento di aggiornare l'analisi. Si accosta alla parete dove il grande schermo da quaranta pollici stona con l'arredamento neoclassico della camera. È il prezzo del progresso, a cui nemmeno il miglior design potrà mai sopperire.

"Net."

La voce dell'uomo rimbomba improvvisa, attutita solo in parte dalla moquette e dalla carta da parati. Segue un ronzio, poi il monitor s'illumina e un singolare effetto visivo genera l'illusione di onde liquide che attraversano il monitor incrociandosi attorno all'immagine che compare sullo sfondo, una banale pubblicità dell'hotel. Le due webcam ai lati dello schermo si attivano contemporaneamente alla sigla musicale di avvio, ruotando attorno ai loro perni e puntando poco dopo sul volto dell'uomo.

"Buonasera, dottore."

La voce è sintetica, ma melodiosa.

"Ecco la lista dei file recenti" prosegue la voce, mentre sul grande monitor l'immagine dell'albergo scompare per lasciare spazio a una serie di menù grafici animati. "Le carico il documento per la Nobel Lecture?"

"No, quel discorso l'ho già tenuto. Archivia il file e carica le analisi ricorrenti."

Alcuni istanti e un altro menù animato compare su uno sfondo verde.

"Ripeti l'analisi numero uno: possibilità di riparazione del danno. Tieni in conto tutti i risultati degli studi pubblicati dall'ultima esecuzione fino a oggi."

Ogni volta che pronuncia questa frase lo scienziato e l'uomo finiscono per coincidere in modo impeccabile.

"Trovati quindici nuovi studi pubblicati con buona attinenza all'argomento" risponde la voce dagli altoparlanti.

"Bene. Esegui l'analisi."

L'uomo osserva quindi il suo orologio da polso, dimenticando che l'ora esatta è già presente tra le numerose informazioni che affollano lo schermo, come la temperatura esterna, le previsioni meteo, il calendario e i titoli delle ultime notizie.

All'improvviso un segnale sonoro annuncia il ricevimento di un avviso. La voce sintetica lo legge in automatico. "Messaggio dalla reception: il signor Gustaf Bholm è appena arrivato e l'aspetta nella hall."

Apologia dei miscredentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora