Louvre

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Quando uscimmo dalla pasticceria ci dirigemmo subito al Louvre. Lui era così spensierato mentre percorreva le vie francesi che non sembrava nemmeno più Klaus. Arrivammo all'ingresso del museo che una fila infinita di persone intasava l'entrata. < che scatole dovremmo aspettare > dissi sbuffando < ci penso io mia cara > < non fare cose stupide Niklaus > come non detto ,egli si mise ad urlare in mezzo alla folla:< Veuillez laisser passer le seul et unique Klaus Mikaelson et son partenaire> diventai rossa come un peperone sia per come mi aveva chiamata, la sua compagna e anche per la figura che mi stava facendo fare. Quando la folla si fece da parte Klaus mi porse un braccio teso< madame> gli afferrai la mano e lui mi trascinò all'interno dell'edificio.
< sai non sapevo che parlassi il francese> < oh si durante il milleottocento ho vissuto un periodo proprio qui a Parigi. > < com'era quel periodo, era veramente fatto di lunghi abiti e balli, una vita principesca insomma> < per alcuni aspetti era proprio così ma non c'era mai la quiete eterna, guerre e poi molti poveri, affollamento di persone e malattie incurabili. > continuammo a chiacchierare mentre passeggiavamo fra le opere d'arte, quadri, sculture e reperti archeologici che erano esposti in tutto il Louvre. Ad un certo punto mi fermai ammaliata da un quadro che mi colpì nel profondo. Era il disegno di un edifico bianco, molto bello ma metà parte di esso era tagliato da un ombra che si mangiò tutta la pittura della casa. Tutto attorno ad esso era tranquillo e normale, felice ma quella parte così oscura mi fece rabbrividire. La voce dell'ibrido spezzò il fluire dei miei pensieri.< Ti piace?> < si è molto affascinante e nasconde un significato oscuro e profondo che secondo me è colto da pochi. Vedi che lo sfondo, il boschetto attorno alla parte dell'edificio tutta nera è come se non vedesse ciò che sta succedendo alla casa, un po' come le persone che ti stanno attorno e non vedono che tu ti stai spegnendo, non vedono che stai trasformando la tua nitida purezza,il tuo vero essere in oscurità. Così portandoti all'isolamento e all'essere considerato una persona cattiva anche se si è solo feriti. >
< Woh vedo che sei riuscita a cogliere a pieno ciò che voleva esprimere l'artista> aggrottai le sopracciglia, lui come faceva a sapere cosa voleva veramente dire quel quadro. Era anche una sua ipotesi? Come se mi avesse letto nella mente disse:< l'ho dipinto io > a quelle parole sgranai gli occhi e spalancai la bocca < ma sei bravissimo ~ stentai a dirlo ma non riuscii a trattenermi.~ possiamo dipingere una volta insieme qualcosa?> rimase sorpreso dalla mia proposta ma poi annuii ed io mi misi a saltellare come una bambina per tutto il corridoio.

IN CAMBIO DI UN FAVORE ~Klaus Mikaelson ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora