Capitolo 14.

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Ludovica.

Un profumo delizioso di caffè inonda le mie narici, e di scatto apro gli occhi.
Li sbatto più volte per abituarli alla luce che entra dalle grandi finestre della stanza da letto di Mattia.

Il letto, ad eccezione di me, è vuoto ma posso intuire dove sia quel gran bel fustacchione del mio nuovo ragazzo.

-Hai un nuovo ragazzo, ti rendi conto? Tu che per ben tre anni non hai guardato nessun uomo, in due settimane ti ritrovi fidanzata!-

La mia vocina interiore questa mattina è su di giri.
Ma come posso darle torto? Lo sono anche io, sinceramente!

Mi scosto le coperte che mi avvolgono il corpo ancora nudo, cerco la mia biancheria, ma non trovo nulla.

Sulla sedia, accanto alla grande vetrata, c'è una maglia nera da uomo, che immagino sia di Mattia ed allora la prendo.

La indosso, e come per il suo giubbotto, mi sta grande.
Mi copre fin sopra le ginocchia, e le maniche scendono oltre le mie mani.

Va benissimo così, penso, sentendomi tutto d'un tratto più pudica.
Dove saranno finiti i miei vestiti? Mi chiedo pensierosa.

Percorro con i piedi nudi il corridoio pieno di foto ed una volta in cucina mi ritrovo una vista .....mozzafiato.

Mattia è di spalle in cucina, mentre armeggia con il microonde.
Indossa solo i pantaloni della tuta.
Li porta a vita bassa, e dall'elastico si intravedono i suoi boxer Armani.

La sua schiena completamente nuda mi fa avvampare.
I muscoli son ben delineati, e mi accorgo solo ora di due tatuaggi, che ieri nella foga del momento non avevo visto.

Sulla spalla destra c'è raffigurata una macchina fotografica.
Al centro dell'obiettivo c'è un cuore rosso.
Immagino sia una specie di tatuaggio di coppia, e la cosa, mi fa stringere un po' lo stomaco.
Quella Celine deve essere stata davvero importante per lui.

-Non ci pensare- mi dico, mentalmente, mentre riprendo la mia segreta radiografia.

L'altro tatuaggio si trova, invece, sul collo.
Ricordo di averlo già visto in altre occasioni.
Sembra una frase, o una parola, ma da lontano non riesco a capirne il contenuto.

Faccio un passo in avanti ed urto contro una sedia.
Il rumore fa girare di scatto Mattia che era concentratissimo sulle sue mansioni.

Quando si volta a guardarmi, un sorriso enorme, gli compare sul viso.

"Buongiorno " sussurra, muovendosi lentamente verso di me.

"Questa maglia direi che ti sta proprio bene" conclude, annullando la distanza tra i nostri corpi, ed avvicinandosi alle mie labbra per baciare delicatamente.


"Buongiorno, potrei abituarmi a vederti mezzo nudo mentre mi prepari la colazione" .

Ricambio il sorriso, alzando una mano verso i suoi ricciolini che stamattina sembrano una piccola criniera scomposta.

"Non tentarmi, che potrei pensare seriamente di rapirti e non farti uscire più da questa casa".

Scoppia a ridere, quando si accorge della mia espressione da finta donna spaventata.

"Sia mai" mimo con le labbra, fingendo di rabbrividire.
Scoppiamo a ridere entrambi, e provo una sensazione di benessere mai provata prima.
Sono proprio nel posto in cui dovrei essere. Per una volta.

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