RISPOSTA

62 10 5
                                    

Draco Malfoy era nervoso quel giorno. Non che ultimamente gli capitasse spesso di essere di buon umore. L'avere poi incontrato la Granger faccia a faccia mentre usciva dalla biblioteca lo aveva stranamente turbato. Non sapeva perché, ma quella Mezzosangue lo turbava parecchio. C'era in lei qualcosa che lui non capiva. Entrò nella Sala Comune, perso nei propri pensieri. Ignorò Blaise che lo salutava. Voleva stare tranquillo, aveva bisogno di riflettere. Su cosa poi esattamente non lo sapeva neppure lui. Erano tempi difficili quelli. Sentì il Marchio bruciargli. Fece una smorfia. Da quando il Signore Oscuro lo aveva scelto per quella folle missione, beh, le cose stavano prendendo una piega che non si era aspettato. Salì verso il dormitorio, chiedendosi cosa ci fosse di sbagliato in lui. Non aveva sempre desiderato diventare un Mangiamorte? E ora che lo era tutto sembrava andare male.

-Ops, attento a dove vai!- gli disse una voce allegra, che conosceva bene.

Non dovette neppure alzare la testa per sapere che si trattava di  Theo. -Ciao- mormorò.

-Che succede?- gli rispose l'amico, curioso.

Draco lo fissò sorpreso. Aveva capito che c'era qualcosa che non andava. Theo era una delle persone più intelligenti che conoscesse e Draco raramente pensava una cosa simile degli altri. -Cosa dovrebbe succedere?-

-Questo devi dirmelo tu... hai una faccia!- fece una smorfia -Hai provato quella cosa che ti ho detto?-

Draco indugiò un attimo prima di annuire. -Solo perché hai insistito, è una vera stupidaggine questa dell'amico di penna- mentì. Non credeva che fosse una stupidaggine, non più perlomeno. Sentiva il bisogno di poter parlare con qualcuno che non sapesse chi fosse, qualcuno che non lo guardasse come lo guardavano gli altri.

-Quindi stai già scrivendo a qualcuno?-

-No, non ancora- aveva lasciato l'altro pezzo di pergamena in biblioteca. Una parte di lui non vedeva l'ora che venisse ritrovato.

-Arriverà presto- disse Theo, passandosi una mano tra i capelli -vai già in camera?-

Draco annuì. -Devo studiare- un'altra bugia.

-Come vuoi- e Theo lo superò senza aggiungere altro.

Draco si rifugiò in dormitorio e chiuse la porta dietro di sé, la mente persa altrove. Fu solo per caso che sentì un leggero rumore provenire dalla sua tracolla. L'aprì, la fronte aggrottata. La pergamena dell'amico di penna brillava. La tirò fuori e l'aprì. Un sorriso gli piegò le labbra. Strano, non credeva di essere più capace di sorridere. Due sole parole.

"Chi sei?"

Draco andò alla scrivania, afferrò la piuma, la intinse nell'inchiostro e rispose.

"Il Principe, e tu?"

Attese, stranamente emozionato.

"Se tu vuoi farti chiamare il Principe, beh, io sarò la Principessa"

Principessa... una ragazza. Draco passò mentalmente in testa tutte le possibili ragazze che avrebbero potuto usare quello pseudonimo. Fece una smorfia. Difficile dire chi fosse.

"Un nome interessante" commentò "quindi vuoi mantenere l'anonimato?"

Attese, il cuore che accelerava.

"Sei stato tu a iniziare... e sì, il gioco mi sembra più divertente, senza contare che spesso si è più sinceri se s'indossa una maschera"

Draco si trovò a pensare a quanto veritiere fossero quelle parole. Una maschera che cela chi sei. Dietro una maschera puoi essere davvero chiunque. Ogni tanto gli sarebbe piaciuto poter essere un'altra persona. Il cognome che portava, la sua eredità erano qualcosa di tremendamente pesante. Gli succedeva sempre più spesso di sentirsi stanco. Troppe responsabilità.

La principessa dei grifoni e il principe delle serpi (DRAMIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora