POZIONI

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Una settimana dopo

Hermione prese posto nell'aula di pozioni. Era ancora scossa per l'incontro con Malfoy, avvenuto una settimana prima. Da quel momento si erano evitati. Non sapeva perché l'avesse colpita tanto. Il pensiero di rivederlo a lezione le dava fastidio. Sospirò. Aveva voglia di scrivere al proprio amico di penna, ma si trattenne. Nell'ultima settimana il loro rapporto era migliorato, si era fatto più forte, più stretto. Sembrava che nessuno al mondo la capisse come lui. Hermione non era mai stata una romantica, no, lei era razionale, legata alle regole e alle certezze, ma il Principe aveva toccato delle corde che non pensava di avere. Finora avevano parlato soprattutto di cose banali, ma per lei erano importanti. Molto importanti. In quelle lettere era venuta fuori una Hermione che neppure lei sapeva che esistesse. Sospirò, cercando di concentrarsi sul presente.

Hermione era felice che Piton non insegnasse più Pozioni, anche se il suo passaggio a insegnante di Difesa contro le Arti Oscure non la confortava molto.

Lanciò uno sguardo alla pergamena, con la speranza di vedere qualcosa scritto. Nulla.

-Questo posto è libero?- le chiese una voce familiare.

Sorrise a Gladys. -Sì, siediti pure-

La ragazza si accomodò al suo fianco.

Malfoy entrò in quel momento. Hermione sentì il cuore balzarle nel petto, ma non poté fare a meno di guardarlo. Era pallido, molto più pallido del solito. Sembrava quasi grigiastro. E poi si voltò verso di lei. Hermione guardò rapidamente altrove. Non voleva farsi scoprire intenta a guardarlo. Si concentrò sul libro che aveva davanti.

La lezione terminò con qualche minuto di anticipo

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La lezione terminò con qualche minuto di anticipo. Tutti si accalcarono verso l'uscita. Gladys si era alzata in fretta, non appena Lumacorno aveva finito di parlare. Hermione mise via il libro, quindi cercò con lo sguardo dove erano finiti Harry e Ron. Fu sorpresa quando si voltò e vide al suo fianco Malfoy. Se ne stava in piedi accanto al muro a qualche metro da lei. Il suo sguardo era perso tra la boccette delle pozioni. Che cosa stava cercando? Non le piaceva per niente. Lo superò, cercando di non farsi notare. Non voleva discutere di nuovo. Quando però gli fu vicina notò qualcosa. Nei suoi occhi c'era una luce che Hermione non aveva mai visto, qualcosa che la fece bloccare.

Aprì la bocca. Avrebbe voluto chiedergli come stava.

Non ci riuscì, perché lui la guardò con i suoi freddi occhi grigi e fece una smorfia. -Cosa c'è, Mezzosangue?-

Il sangue cominciò a ribollire nelle vene di Hermione. -Sei sempre il solito maleducato-

-Ci rimarrei male se me ne fregasse qualcosa di quello che pensi-

Hermione sentì le lacrime spingere per uscire. Ma perché era sempre così cattivo? Se ne andò, dandogli una spallata. Era furiosa. Non vedeva l'ora di scrivere al suo nuovo amico.

Fuori c'erano Harry e Ron, intenti a parlare tra di loro. Hermione non si fermò, proseguì dritta.

Sentì i ragazzi chiamarla, ma non rallentò.  Le sembrava d'impazzire in quei giorni. Tutto il suo mondo, tremendamente razionale, le si stava distruggendo intorno. Era così di fretta che per poco non sbatté contro Gladys, in piedi nel mezzo del corridoio, mentre frugava in borsa.

-Scusa- sussurrò Hermione, sperando che la ragazza non cogliesse lo strano suono della sua voce o gli occhi troppo lucidi.

-Non è niente... stai bene?- sembrava preoccupata.

-Io... -

-Che ne dici di accompagnarmi in biblioteca? Devo consultare un libro- la precedette Gladys.

Hermione avrebbe voluto ringraziarla, almeno quello le avrebbe permesso di evitare Harry e Ron almeno per qualche tempo. Non sapeva perché, ma ultimamente trovava insopportabile anche la loro presenza. Lasciò che Gladys la prendesse a braccetto, quindi cominciarono a camminare lungo il corridoio. Restarono in silenzio per alcuni minuti. Hermione ebbe così il tempo di riflettere. Non capiva perché si sentiva così. Non litigava forse sempre con Malfoy? Non era certo strano che fosse irritante, nervoso e molte altre cose.

-Allora, mi vuoi dire chi è?- chiese Gladys, quando furono lontane da orecchie indiscrete.

Hermione sobbalzò. -Chi?-

-Ma il ragazzo che ti piace... sei certamente innamorata, è chiarissimo-

Hermione avvampò. -Non è vero!- esclamò, ma il modo in cui lo disse, beh, confermò il contrario

Gladys si strinse nelle spalle, le labbra sorridenti. -Le altre pensano che tu sia innamorata di Ron... secondo me non è così-

-Le altre?- quindi parlavano di lei.

Gladys parve imbarazzata. -Ehm, sì, mi dispiace- abbassò lo sguardo, puntandolo sulle scarpe nere. Hermione fu felice di vedere il rossore sulle sue guance.

-Comunque se hai bisogno di qualcuno con cui parlare io sono qua- sorrise, rialzando lo sguardo.

-Lo ricorderò- si morse il labbro, poi sospirò. Forse aveva bisogno di una parola con cui parlare e Gladys, beh, non era male come scelta, era comunque la ragazza con cui andava d'accordo. -Che ne dici se ti aiuto con i libri?- chiese -Magari così possiamo parlare, dove siamo certe di non essere ascoltate-

Lo sguardo di Gladys s'illuminò . -Certo-

S'incamminarono fianco a fianco, fino alla biblioteca. Scelsero un tavolo in disparte.

Gladys sorrise. -Allora?-

Ed Hermione si ritrovò a dirle quello che era successo con il suo amico di penna. Le raccontò tutto con grande sincerità. Quando ebbe finito finalmente si sentì libera. Forse aveva solo bisogno di quello, di una vera amica con cui parlare.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Cosa ne pensate di questo capitolo? Ho deciso di fare un salto di una settimana per affrettare un po' l'andamento della storia e non renderla noiosa. Magari in futuro aggiungerò un paio di capitoli nel mezzo.

A presto!

La principessa dei grifoni e il principe delle serpi (DRAMIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora