CADUTA

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Stavano precipitando. Hermione sentì lo stomaco stringersi così tanto che temette di vomitare. Già s'immaginava schiantata al suolo... e poi rallentarono. La ragazza sollevò la testa. Regulus teneva la bacchetta stretta in una mano. Chiunque non l'avesse conosciuto bene avrebbe pensato che il ragazzo stesse affrontando la situazione con una freddezza non umana. Hermione sospettava che la realtà fosse ben diversa. Sentiva il battito affannoso del cuore di Regulus sotto il suo palmo. Non era calmo.

Regulus riuscì a lanciare un incantesimo che fece rallentare la loro caduta.

-Tutto bene?- chiese a Hermione.

-Io... sì, credo di sì- sussurrò la ragazza. Aveva la nausea.

-Qualcuno deve averci colpito con un incantesimo- spiegò Regulus, la voce bassa.

-Chi?-

-Non lo so-

Atterarono dolcemente a terra. Hermione scese dalla scopa, il cuore che ancora le batteva all'impazzata. Barcollò, la testa che le girava.

-Voleva ucciderci- mormorò. -Chiunque fosse voleva ucciderci- le sembrava folle. Di solito c'entrava Harry quando rischiavano la vita.

Il suo sguardo cadde prima su Regulus, che era molto pallido, e poi sulla scopa. Si portò le mani alle labbra per soffocare un gemito. Il legno del manico era scuro, sembrava bruciato.

-Visto?-  Regulus si passò una mano sul viso -suppongo che non si possa aggiustare- fece una smorfia -Hai fatto arrabbiare qualcuno di recente?- chiese, un tono forzatamente allegro.

Il pensiero di Hermione volò a un paio di occhi grigi. -Malfoy!- esclamò.

-Ti riferisci a mio cugino?-

Hermione lo fissò sorpresa. Si era dimenticata che il ragazzo che aveva davanti era il cugino della madre di Draco. La cosa la confondeva un po' a pensarci bene. No, la confondeva molto. Troppo forse.

-Ammetto che è molto odioso, ma si spingerebbe a tanto?-

Hermione non seppe cosa rispondere. Il Draco che aveva conosciuto negli ultimi tempi era diverso. Sembrava perfino simpatico.  -Non lo so- mormorò.

Regulus sospirò. -Quel ragazzo... mi ricorda tanto me-

-Tu non sei così-

Lo era stato però. Regulus era stato un ragazzino viziato, plagiato da tutte quelle storie dei Mangiamorte e di Voldemort. Qualcosa era cambiato anche se non ricordava cosa. Avrebbe ricordato, o almeno questo sperava. Una parola gli affiorò alla mente Horcrux. Rabbrividì. Improvvisamente gli sembrò di sentire un liquido che gli scendeva lungo la gola bruciandogliela. Tremò, scuotere dalla testa ai piedi.

-Regulus!- la voce di Hermione. Era preoccupata.

Lui provò ad aprire la bocca, ma non riuscì a parlare. Si rese conto solo in quel momento che era in ginocchio, per terra. Provò ad alzarsi ma non ci riuscì. La testa  gli girava e la gola gli faceva male. Aveva difficoltà anche a respirare.

Sentì ancora Hermione che gli parlava, ma non riusciva a cogliere il significato delle parole. Sembrava che stesse parlando in una lingua incomprensibile e sconosciuta. Regulus vide dei puntini neri invadere il suo campo visivo. Lo stomaco gli si strinse in una morsa. Si piegò in avanti, il mondo che si allontanava. Mani lo toccavano. E lo trascinavano. Gridò. Gli sembrò di sentire altre mille mani che lo trascinavano, l'acqua che lo sommergeva. Non riusciva a respirare, si divincolò, lottò, ma era tutto inutile. E alla fine tutto divenne nero e lui cadde.

La principessa dei grifoni e il principe delle serpi (DRAMIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora