Hermione uscì dalla scuola. Aveva bisogno di un po' d'aria. Era sconvolta per quello che era appena accaduto. Il vento le sfiorò il viso, spingendole indietro i capelli crespi. Si sentiva confusa. Non sapeva cosa fare. Il cielo iniziava a colorarsi di arancione. Era il tramonto, tra un po' sarebbe stata l'ora di cena. Sentì una stretta allo stomaco al pensiero che avrebbe dovuto rivedere Draco. L'avrebbe dovuto rivedere ogni giorno. Una continua umiliazione. Non poteva credere veramente che fosse lui il suo affascinante interlocutore. Le sembrava impossibile. Doveva esserci un errore. Sfortunatamente sapeva che non era così. Come aveva potuto non capirlo prima? La sola cosa che la consolava era che neppure Draco lo aveva capito. Almeno avevano sbagliato entrambi e non era stato solo uno scherzo meschino.
Un rumore attirò la sua attenzione. Era simile a un gemito strozzato. La ragazza si voltò, il cuore che le batteva forte. Cosa stava succedendo? La sua situazione non era già abbastanza problematica? Qualsiasi cosa fosse proveniva dal lago. Si avvicinò. Lo spettacolo che le si presentò davanti la sconvolse.
Hermione fissò a bocca aperta il ragazzo dai capelli scuri che si trascinava fuori dall'acqua. Le sue dita affondavano nella terra, nel tentativo di uscire da lì.
-Aiuto- gemette il giovane e l'acqua uscì dalle sue labbra.
Hermione si sentì come se fosse stata risvegliata da un incantesimo. Si lanciò avanti, corse da lui e si lasciò cadere al suo fianco.
-Tranquillo- disse. Lo prese per le mani e lo tirò verso di sé, incurante di sporcarsi.
-Grazie- sussurrò lui, voltandosi a pancia in su.
Hermione guidò la sua testa, in modo tale che l'appoggiasse sul suo grembo.
-Grazie- ripeté ancora lui, tenendo gli occhi chiusi.
-Non preoccuparti, adesso ti porto in infermeria- disse, il cuore che le batteva all'impazzata.
-Infermeria?- chiese lui, come se la parola lo sorprendesse.
-Sì, lì sapranno cosa fare- continuò, agitata. Non sapeva come comportarsi, cosa fare, cosa pensare. Da nessuna parte c'era scritto come comportarsi se un ragazzo esce da un lago.
L'infermeria era vuota. Hermione fu grata di questo. Non avrebbe saputo cosa dire se qualche studente l'avesse vista.Il ragazzo era sdraiato su uno dei letti, privo di conoscenza. Hermione ora poteva guardarlo meglio. Aveva i capelli scuri, la pelle pallida, con profonde occhiaie e tratti del viso familiari. Le ricordava qualcuno.
Si morse le labbra, concentrata nel tentativo di ricordare. Quei lineamenti... Sirius Balck pensò subito. Scosse la testa. Che sciocca! Sirius Black non aveva parenti di quell'età, a parte... Malfoy, lui era figlio della cugina di Sirius. Il ragazzo strinse le palpebre. Hermione si spinse in avanti e gli posò una mano sulla spalla. Lui si agitò.
-Stai tranquillo- gli disse.
Il ragazzo aprì gli occhi. -Dove sono?-
-L'infermeria di Hogwarts- rispose prontamente. Adorava le domande a cui sapeva dare una risposta.
Il giovane s'irrigidì. -Come ci sono finito?-
-Sei uscito dal lago, non ricordi nulla?- chiese sorpresa.
Scosse la testa. -Ma tu chi sei? Non mi ricordo di te-
-Sono Hermione Granger, ti ho trovato io-
Lui la fissò, lo sguardo posato sulla sua sciarpa. -Grifondoro?-
-Esatto, hai frequentato questa scuola?- chiese lei, sorpresa. Non riusciva proprio a ricordare quel ragazzo.
-Sì, io... non so- mormorò lui.
-Come ti chiami?- chiese Hermione.
-Reg... volevo dire Arthur- un leggero indugio intorno alle ultime parole.
In quel momento arrivò Madame Chips. -Il malato ha bisogno di riposo- dichiarò.
-Ma io...- protestò la ragazza.
-Non si discute- e poco dopo Hermione fu costretta a uscire.
-Tornerò presto- urlò lei.
-Ti aspetto- rispose il ragazzo, che stava già chiudendo gli occhi.
Hermione rimase immobile fuori dall'infermeria. Cosa stava succedendo? Non lo capiva e si sentiva inquieta. Odiava non sapere. S'incamminò lungo il corridoio. Presto sarebbe arrivato Silente per parlare con il ragazzo. Sospirò. Assomigliava così tanto a Sirius... l'albero genealogico della famiglia Black! Doveva essercene uno in qualche libro della biblioteca. E poi le vecchie fotografie della scuola, perché Hermione sospettava che il nuovo arrivato fosse stato lì. Sorrise tra sé. L'importante era non perdersi d'animo. Era così persa nei propri pensieri che non si rese conto del ragazzo che se ne stava fermo, appoggiato al muro, l'espressione pensierosa.
Draco si stava recando in infermeria perché si era fatto male. Avrebbe voluto dire che si era trattato solo di un incidete, ma non era così. Dopo l'incontro in biblioteca era così furioso che era corso per i corridoi e alla fine aveva avuto la pessima idea di dare un pugno al muro. Decisamente pessima. Un dolore accecante gli percorreva la mano. Strinse i denti. Sperava di non essersela rotta.
Quando alzò lo sguardo vide ciò che mai voluto vedere. La Granger. Si fermò, un'amara sensazione in bocca. Come doveva parlarle? Era confuso. Ora ci si metteva anche questo problema! Sentì una stretta dolorosa al cuore. Quella era sia la Mezzosangue che odiava, sia la ragazza di cui si stava... niente, quella era solo la Mezzosangue che odiava. Deglutì.
-Guarda, guarda chi si vede- disse, rendendo il suo tono più odioso che mai.
La Granger sobbalzò, come se fosse stata distolta dai propri pensieri. Draco avrebbe voluto sapere cosa stava pensando.
-Cosa ci fai qui?- gli chiese lei -Mi segui?-
-Perché dovrei seguirti?- ruggì lui. Odio, doveva provare odio, eppure...
-La tua mano- comprese Hermione, lo sguardo che si posava sul suo dorso arrossato -cosa ti è successo?-
-Nulla che t'interessi- mentì. Era a causa sua che si era fatto male.
-Sembra una brutta ferita- continuò lei.
Draco sbuffò. -Togliti- e la superò.
Quando entrò in infermeria Draco vide che c'era un letto occupato. Un ragazzo dai capelli neri che teneva gli occhi chiusi. Si sorprese. Non era un viso conosciuto, eppure... Madame Chips gli venne incontro, impedendogli di ragionarci ancora su. Non appena gli fece vedere la mano la donna sbuffò.
-Possibile che voi ragazzi non sappiate fare altro che farvi male?-
Draco non replicò. La sua attenzione era sul nuovo arrivato. Di chi si trattava? Indossava degli abiti neri, nessun segno della Casa di appartenenza. Qualcosa non gli piaceva di quella situazione. Era come se ci fosse qualcosa di sbagliato. Quando circa mezz'ora dopo uscì dall'infermeria gli rimase addosso quella strana sensazione.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Cosa ne pensate di questo nuovo arrivato?
A presto!
STAI LEGGENDO
La principessa dei grifoni e il principe delle serpi (DRAMIONE)
FanfictionHermione Granger non aveva mai creduto ai desideri che si realizzano e alle stelle cadenti che ascoltano i sognatori, ma quella notte volle crederci. ❤❤❤ La vita di Hermione Granger trascorre quasi tranquilla fino a quando non trova una pergamena a...