Capitolo 1

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Lo scrivo qui perché è importante che lo leggiate tutti:

1-Non sono un medico, ho cercato di informarmi su internet per quanto riguarda i sintomi e tutto quello che troverete in questa storia, quindi siate clementi.

2- Ovviamente è molto romanzata, certe cose negli ospedali non sono possibili.

3- Non voglio che l'argomento riguardante la malattia sia preso sottopiede, anche essa è molto romanzata sia perché non volevo che risultasse troppo pesante, sia perché non conosco persone in grado di raccontarmi la loro esperienza.

4- So che la verità è molto più dura di come l'ho raccontata, mi dispiace se qualcuno di voi possa sentirsi offeso. Se state passando un momento del genere vi sono vicina <3

Grazie per l'attenzione, non vi disturberò più! Un bacio -C



Cosa è la cosa più triste di trovarsi da solo in un bar?

Essere laureato in medicina e ritrovarsi seduto da solo in un bar. Ecco cosa.

E così era Louis, seduto su uno sgabello al bancone, con la sua birra fresca in mano, cercando di scaricare la tensione di un giorno lavorativo sulle spalle.

Guardava in giro: coppie che si baciavano, gruppi di ragazzi ubriachi, uomini che cercavano di centrare il bersaglio con la loro poca sobrietà rimasta. Che cosa squallida.

E se ne sarebbe andato presto, se non fosse stato per un cesto di ricci appena entrato dalla porta d'ingresso.

Fuori pioveva, era Dicembre d'altronde, e il ragazzo non era provvisto di ombrello.

Per questo motivo dovette scuotere i suoi capelli, proprio come un tenero barboncino. E Louis mentirebbe se dicesse che non fosse rimasto ipnotizzato da quel movimento.

Ma la cosa che lo fregò furono i suoi occhi.

Un verde smeraldo, una foresta ricca di flora, più splendente di mille gioielli.

Per non parlare della sua bocca: lucida, rosea a causa del freddo che stava provando, ma avrebbe potuto scommetterci che a temperatura normale sarebbe stata più rossa delle ciliegie. Peccaminosa.

"Ne vuoi un altro Louis?" Chiese il barista, Joe. Ormai era anni che andava in quel posto, poteva permettersi di non utilizzare i modi formali.

"Due per favore" una voce roca gli giunse alle spalle, per poi scoprire che apparteneva allo stesso ragazzo dell'entrata.

E non esisteva voce più perfetta.

"Ti spiace se mi siedo qui?" Chiese provocatore, facendo spuntare una fossetta al lato della sua bocca. Era spacciato.

"Fai pure" rispose prima di prendere un generoso sorso di birra. Doveva placare i propri istinti.

"Quindi Louis..." marcò appositamente il suo nome "Non mi chiedi come mi chiamo?"

"Me lo diresti?"

Sorrise maliziosamente e "no, non te lo direi"

Si continuarono a fissare per un tempo indefinito, tanto che Louis potè constatare che il ragazzo fosse più giovane di lui, dato la sua pelle curata e il suo essere uno spirito libero.

"Posso sapere quanti anni hai?"

"Cambierebbe qualcosa?"

"Vorrei solo sapere se sto per commettere un reato" scherzò.

Only ten dreams- L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora