Capitolo 9

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Uno dei miei difetti più grandi è sicuramente la sensibilità.
Si,io sono quella persona che piange sempre,quella persona che sta sempre male,quella persona che si fa in quattro per far stare bene gli altri e poi riceve in cambio solo un pugno di sabbia.
La mia migliore amica,colei che aveva sempre creduto in me e che mi aveva sempre sostenuto mi aveva appena abbattuto,ma io non sarei caduta,non questa volta.
Nel corso della mia vita ci sono state tante persone che mi hanno spinto riuscendo a farmi cadere senza poi neanche preoccuparsi se mi fossi fatta male.
Spesso sono stata abbandonata per terra,con il freddo che solo la solitudine ti lascia nelle ossa.
Ho sempre aspettato qualcuno.
Qualcuno che mi porgesse una mano,qualcuno che mi facesse capire di non essere sola,qualcuno che mi facesse riconquistare la fiducia nella gente.
Quelle persone per me sono state Bea e Simon.
Tutti i miei sorrisi sono dedicati a loro.
Mi avevano porso le mani,io le avevo strette senza più lasciarle.
Bea non mi avrebbe mai lasciato sola a causa di David,vero?
Non avevo più certezze ormai.
'Mi hai insegnato a camminare e stare in piedi Bea,mi hai tenuto per mano e hai osservato come da sola riuscivo a farcela,adesso guarda come cammino senza la tua stretta,posso riuscirci.Ti prego Bea,credi in me.' Ero sola,nessuno avrebbe potuto sentire quella mia richiesta di aiuto.
Mi uscii come un sussurro,quasi avessi paura di rompere quel silenzio che ormai da parecchie ore mi avvolgeva.
Ad un certo punto mi misi sulle ginocchia e fissai il cartellone che Bea mi aveva regalato per il mio sedicesimo compleanno, c'era scritto 'ora e per sempre,non importa quel che accadrà'.
Non so lei,ma io ci credevo ancora.
Sentii le lacrime bruciarmi gli occhi e cercai di ricacciarle dentro.
Tenni lo guardo alto per 5 minuti,ma quando lo abbassai mi resi conto di non essere riuscita nel mio intento.
Le lacrime solcarono il mio viso senza sosta,il naso divenne rosso ed iniziai a singhiozzare.
Odiavo piangere,era segno di debolezza,di sofferenza.
Manifestare i miei sentimenti in maniera così ovvia mi dava fastidio.
Dopo 20 minuti riuscii a smettere di piangere e mi alzai dal letto.
Camminai a piccoli passi verso lo specchio e mi guardai.
Ero sempre stata brutta ma adesso ancora di più.
L'unica cosa che mi piaceva di me erano i miei grandi occhi verdi,ma in quel momento erano la cosa che più odiavo.
Erano spenti.
Da li si poteva vedere tutta la mia sofferenza e il mio tormento.
Ero stanca della mia vita,ma sapevo che avrei continuato a lottare fino a farcela.
Solo i vincitori avranno la gloria,ed io non aspetto altro che quella.
Un giorno ne sarà valsa la pena.

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