Capitolo 10

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Non potevo continuare a stare ferma,dovevo agire,dovevo fare qualcosa.
Rifugiarsi nel passato per sfuggire al presente non sarebbe servito a niente.
Il futuro mi faceva paura,non era il momento di pensarci.
E poi,un futuro senza Bea non riuscivo neanche ad immaginarlo.
Dovevo alzarmi da quel letto oppure i miei pensieri mi avrebbero uccisa così lentamente da non permettermi neanche di reagire.
Quella casa era così vuota.
Abitavo sola da 1 anno ormai,avevo deciso di andare via di casa all'età di 16 anni per vari motivi,uno di questi era mio padre.
Fin da quando ero una bambina non avevamo mai avuto un bel rapporto,ma crescendo le cose andarono a peggiorare.
I litigi erano ormai giornalieri e per poco non si arrivava alle mani.
Pur di fuggire da tutto quello stress e dolore decisi di trovare un appartamento tutto mio dove poter stare tranquilla.
Sentirmi dire ogni giorno 'sei una delusione,vorrei non fossi mai nata,sei un errore' mi provocó delle lacerazioni interne ma,con il tempo,avevo imparato a tenere a bada il dolore e stavo quasi riuscendo a guarirle.
Non vedevo mio padre dal giorno in cui avevo lasciato casa mia.
Nè una telefonata nè una visita.
Niente parole,niente pensieri,niente sguardi,niente di niente.
Per me era meglio così.
Mi stavo facendo una vita,e lui non era incluso.
Mia madre invece era ed è tutt'ora la donna più importante della mia vita.
L'unica persona che ha sempre avuto una fiducia smisurata nei miei confronti,fiducia che io non credo di meritare.
Non mi ha mai lasciato sola,è sempre stata la mia spalla,il mio braccio destro,metá del mio cuore,tutta la mia vita.
Non la vedevo ormai da 2 mesi e la sua mancanza si cominciava a sentire.
Se in quel momento ci fosse stata lei al mio fianco,Dio,sarebbe stato tutto così diverso.
Aveva la straordinaria capacità di calmarmi,riusciva sempre a farmi credere di non essere sola in quel mondo di merda.
La distanza separa i corpi ma non i cuori.
I nostri erano legati con un filo indissolubile,qualcosa che mai sarebbe potuto essere distrutto o danneggiato.
Dovevo chiamarla,dovevo sentire la sua voce forte e sicura.
Presi il cellulare dal comodino e,con le mani che tremavano,composi il numero.
Attesi ben 19 secondi prima di ottenere una risposta.
'Amore mio..'
Era lei,era proprio lei.
Scoppiai a piangere sentendo la sua voce tremare.
Cazzo quanto mi mancava,avrei tanto voluto stringerla tra le mie braccia.
'Mamma..come stai?'
'Tutto apposto,qui stiamo tutti bene,ma tu..tu come stai?'
'Una merda..'
Con mia madre potevo parlare di quello che volevo e come volevo,lei non si sarebbe mai arrabbiata e non mi avrebbe mai giudicato.
'Cosa è successo piccola mia?'
'Ho litigato con Bea..'
'Perché?'
'Mi sono rimessa con David e lei non condivide la mia decisione,non so cosa fare,sono disperata.
David e Bea sono due delle persone più importanti della mia vita e,senza volerlo,mi hanno messo davanti ad un bivio.
Ma io non so che strada prendere,non so quale sia quella giusta,quella che mi porterà alla felicità.'
'Devi seguire il tuo cuore Baylee,solo tu puoi prendere questa decisione perché solo tu sai quello che provi per ognuno di loro.
So quanto per te questa scelta sia difficile,ma va presa.
Qualunque sia la tua decisione,io ti sosterró,sappilo.
Meriti tutto ciò che di bello c'è a questo mondo tesoro,non piangere,va bene?'
'È così dura mamma,vorrei tanto che fossi qui con me.'
'Io con il cuore sono lì con te.'
'Ma io ho bisogno di sentire il tuo calore.'
'Lo so amore mio..'
'Grazie per essere la migliore mamma del mondo e per non avermi mai lasciato sola.
Io..ti vogl..'
Sentii le lacrime bruciare gli occhi e la voce spezzarsi mentre tentavo di pronunciare quelle parole.
Ripresi fiato e continuai.
'Ti voglio tanto bene.'
'Anche io te ne voglio piccola mia.'
'Io vado,ci sentiamo. Buonanotte'
'Buonanotte tesoro.'
Bloccai il telefono e mi alzai in piedi.
Con le mani cercai l'interruttore della luce e andai a sbattere contro la scrivania.
Un dolore acuto mi pervase la gamba ma continuai a cercare.
Quando lo trovai e accesi la luce notai una cosa.
La camera era vuota,o almeno ai miei occhi appariva così.
Forse perché io ero vuota dentro,e quella sensazione si proiettava io ogni cosa che vedevo e sentivo.
La mia vita stava davvero andando in frantumi ed io non avevo idea di come riuscire a rimetterli insieme.
Da un lato c'era l'amore che provavo per David,uno di quelli che raramente provi per qualcuno,quelli che ti fanno soffrire in continuazione ma che poi sono gli unici che riescono a risollevarti il morale.
Ogni suo sorriso si trasformava nel mio,eravamo come due corpi e una sola anima.
Lo amavo e qualsiasi decisione avessi preso questo non sarebbe mai cambiato.
Dall'altro lato c'era Bea,l'amica di una vita,colei che mi aveva sempre aiutato a rialzarmi.
Non le avrei mai voltato le spalle,non potevo farlo.
Ma lei doveva capire che David era quello di cui avevo bisogno,l'unica cosa che volevo e che mi faceva star bene.
Come faceva a non accorgersene? Come poteva essere così cieca?
Quando una persona ti ama vuole il meglio per te,vuole solo che tu sia felice,perché a lei questo non andava bene?
Avevo mille domande ma nessuna risposta,e mai ne avrei avute.
Lasciai tutta la malinconia nella mia stanza e chiusi la porta.
Mi diressi in cucina per preparare qualcosa da mangiare.
Mentre mi destreggiavo tra teglie e coltelli suonarono alla porta.
Chi poteva mai essere alle tre del mattino?
Con l'ansia che traspariva da tutti i pori andai ad aprire la porta.
Allora lo vidi.
Mi portai subito le mani alla bocca e sussurrai 'cosa ci fai tu qui?!'
Dio aveva sentito le mie preghiere.

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