16. Prove di matrimonio purosangue

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Lui si ammazza di docce fredde e autoerotismo, peggio di un tredicenne. Non gli viene in mente di cercare un'altra. Non sarebbe tanto complicato come le ha fatto credere. È solo che non la vuole. Non vuole nessuna che non sia lei.

Ma capisce che continuando come hanno fatto finora non ne verranno mai fuori.

Pensa anche di sposarla senza "venirne fuori", continuando a ... beh, fare sesso in quel modo ... non sa definirlo. Non osa definire in altro modo quello che gli succede, non vuole nemmeno pensarlo.

È sesso. Sesso meraviglioso. Con nessuna è mai stato tanto bene, non ha desiderato nessuna così a lungo e con tale costanza.

Sarebbe bello, certo.

Davvero bellissimo, continuare così.

Poi?

Che fine ha fatto la meravigliosa storia d'amore di suo padre e sua madre? Si ricorda bene di quando anche loro si baciavano ogni momento e si sorridevano sempre. Certo, non ha mai visto Lucius caricarsela in spalla e buttarla sul letto, come fa lui con Hermione, ma di certo il sesso tra loro era altrettanto ... bello.

Ora vede suo padre torcersi dal dolore e lo sguardo di sua madre freddo, triste, quando crede che nessuno la veda.

Non ha dubbi: un grande amore finisce con un dolore altrettanto grande.

Che ha fatto suo padre per uccidere l'amore di sua madre? È stata proprio, solo colpa sua? E lui se ne è reso conto? Sapeva a cosa andava incontro quando l'ha fatto?

L'unica volta che ha avuto il coraggio di chiederlo si è sentito rispondere "L'ho delusa" e anche "Scusami, non mi va di parlarne".

Ha dovuto accontentarsi.

Ma adesso sente sempre di più il bisogno di notizie, di informazioni. Si rende conto di non saperne abbastanza. Dei suoi, di quello che li ha portati a questa vita falsa e dolorosa per entrambi, dell'amore in generale, di come funziona.

Era sicuro che quella terribile sbandata non sarebbe durata più di un paio di mesi, tre al massimo. Invece tra poco sarà un anno che non ha altre donne né le desidera. Gli sembra quasi peggio che all'inizio.

Non sembra, È peggio che all'inizio, più il tempo passa più la desidera, e magari fosse tutto qui!

La vuole in ogni momento, per ogni cosa che gli capita pensa a quello che lei ne direbbe, si diverte a parlarci, trova intelligente e stimolante qualsiasi cosa dica, è fiero di lei, a lavoro si chiede quale sarebbe il suo giudizio per ogni iniziativa, guarda l'orologio, conta le ore che lo separano da lei, ha sempre voglia di toccarla, anche solo prenderle la mano, ha la tentazione di parlare di lei con chiunque, sorride come uno scemo solo a pensarla ...

È diventato il suo cucciolo, il suo schiavo, felice di esserlo, non è più padrone di sé stesso.

Maledizione! Come può vivere in questo modo? Come può ... essere nelle sue mani fino a questo punto?

Semplicemente non può. Non vuole. Non vuole finire come Lucius, vittima della propria dipendenza da una donna che per qualche motivo ha deciso di negargli il proprio amore e da cui non può nemmeno separarsi per cercare serenità altrove.

A sua madre non ha mai chiesto niente.

È lei che lo ferma, una sera, sulle scale e lo invita nel suo salottino privato "per parlare un po', da madre a figlio".

«Che succede Draco?»

«Niente, madre, che intendi?»

«Andiamo, Draco! Se anche non ti conoscessi così bene avrei comunque occhi che vedono. Tu non sei più felice, e nemmeno Hermione. Non hai ... fatto qualche sciocchezza, vero?»

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