4. Artiglieria pesante

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Il pranzo è stato ottimo, il ristorante tranquillo e poco affollato.

Le chiacchiere di Draco divertenti e spiazzanti, come al solito. Chi li avesse visti da fuori avrebbe pensato a una coppia consolidata o a vecchi amici. Hermione si trova così a suo agio con Draco che a volte prova una sensazione di irrealtà.

È impossibile che quel giovane brillante, amichevole, solo un po' "bad boy", abbastanza da escludere la noia, che le strappa risate e gemiti di piacere, sia lo stesso ragazzino ottuso e superbo che la insolentiva nei corridoi e che ripeteva "mio padre lo verrà a sapere" ogni volta che qualcosa non andava secondo i suoi piani.

Tornando insieme, a piedi, verso casa, Hermione rimugina su tutto quello che è successo da quando questo strano tipo ha suonato alla porta di casa sua.

Il sesso è stato splendido, entrambe le volte. Sarà sempre così? O si è sforzato di dare il meglio per influenzarla positivamente? E se anche fosse, perché dovrebbe negarsi quel piacere?

Magari per lui non era stato così piacevole come per lei. Possibile che sia un così bravo attore? No, impossibile, lui ha goduto quanto lei, ne è sicura.

Potrebbe sempre inserirlo nel contratto, pensa, prendendosi in giro da sola.

Che tristezza, l'idea di contrattare prestazioni sessuali! Come gli vengono certe idee? È completamente folle se immagina che esista qualcosa in grado di convertirla a quello squallore purosangue.

E che può avere in mente per convincerla?

«Di che hai bisogno per la tua artiglieria pesante?»

«Di niente. Posso sparare qui e ora.»

«Mmm, mi immaginavo qualcosa di scenografico, in qualche modo. Come pensi di convincermi qui e ora?»

«Lezione numero tre ...»

Draco si china al suo orecchio e mormora una cifra.

Hermione si ferma, spalanca gli occhi e dice:

«Oh cazzo!»

Lui si ferma un passo più avanti e si volta.

«Non è fine dirlo per strada.»

«Tutta colpa tua! Articola la proposta: tutti quei soldi esattamente cosa sarebbero?»

«Solo l'anticipo, alla firma del contratto. Il resto in due tranche alla festa di fidanzamento e al matrimonio. Quindi la cifra che ho citato sarebbe un terzo del tuo compenso totale. Soldi tuoi, da gestire autonomamente.

Dopo il matrimonio avresti solo un appannaggio personale, al di fuori della gestione domestica. Le spese di una certa importanza si decidono insieme, anche se come mia moglie saresti proprietaria al pari di me di tutti i beni.

Ovviamente saresti libera, se lo ritieni opportuno, di lavorare, studiare, sperimentare e pubblicare tutto quello che vuoi. Se ci fosse la possibilità di una ricaduta positiva sulle imprese di famiglia la tua attività potrebbe essere supportata dalle imprese stesse. Insomma divertiti!»

«E quanto tempo avrei per ...»

«Possiamo decidere tutto insieme. Basta che tu lo voglia.»

Lei lo guarda. Ha colto una strana intonazione nelle ultime parole. Magari è solo fantasia.

Sulla porta lui bacia la mano di lei e continua a tenerla stretta mentre parla.

«Pensaci. Ti va di vederci domani? Se la tua decisione sarà quella che spero, discuteremo i particolari. D'accordo?»

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