10. Quando la Granger entrerà nella nostra famiglia

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Il posto giusto per discutere è, evidentemente, la camera da letto.

Dopo la giornata a dir poco difficile, Draco si è spogliato e infilato tra le lenzuola, mentre Hermione, seminuda, continua a camminare avanti e indietro blaterando, nervosa.

«"Vorrei baciarti e levarti di dosso quel completo" ... molto serio, da parte tua, davvero. È ... piuttosto professionale.»

«Smettila, non riuscirai a trascinarmi in una discussione.»

«Non voglio discutere. Voglio il tuo rispetto. In particolare sul lavoro.»

«Non hai che da guadagnartelo! Niente di difficile, quando festeggerai il primo milione di galeoni guadagnato avrai tutto il rispetto che vuoi. E non solo da me!»

«Brutto stronzo, hai una mentalità da squalo! Non ti sfiora il dubbio che lo scopo della mia vita non sia fare milioni?»

«Ma certo, che bisogno ne hai? Tra poco tempo ti prenderai i miei, quindi puoi giocare quanto ti pare con la New Economy, il No Profit, e tutte le altre stupidate che ti verranno in mente.»

«Mi stai accusando di volerti sposare per interesse?»

«Per carità, non ricominciamo a mettere in dubbio il matrimonio. Non mi importa perché mi sposi, basta che lo fai. Stavamo parlando di lavoro.»

«Tu non hai nessuna idea di quello che intendo fare, del mio lavoro non te ne importa niente ma ti senti in diritto di ironizzare! Facciamo così, allora, non ti occupare dei miei affari!»

«Volentieri, anche perché le attività per cui provo maggior interesse sono quelle che ti vedono impegnata dentro al mio letto.»

Sta per ribattere polemicamente ma un pensiero la colpisce all'improvviso. Si lascia cadere seduta sul materasso, tira su le gambe e pianta in faccia a Malfoy uno sguardo davvero preoccupato.

«Mi spieghi come faremo a restare "distaccati" se non riusciamo a non pensarci sempre quando siamo insieme?»

«Abbiamo tempo. Passerà.»

«E se non passa?»

«Mmm. Andrà bene lo stesso.»

«E se passa a uno e non all'altro?»

«Vuoi venire a letto, Granger, o pensi di passare la notte a preoccuparti?»

«Non voglio dormire, voglio capire.»

«Lascia perdere, non puoi capire sempre tutto. Tra un po' di tempo andrà meglio, vedrai.»

«Io ho paura, possibile che non ci arrivi?»

«Di che hai paura?»

«Di inn ... non te lo dico.» chiude le braccia davanti al petto e serra le labbra. La curiosità di Draco ormai è risvegliata.

«Dimmelo, dai! Dopo ti sentirai meglio!»

La trascina giù per le mani e tenta di placcarla con il proprio corpo mentre lei continua a divincolarsi.

«Certo, mi sentirò meglio! Molto meglio, me lo immagino! – lei è sfuggente, guarda altrove – Ho paura di innamorarmi di te brutto stronzo! – un pugno ben assestato sulla spalla – E non mi sento meglio per niente, hai capito? PER NIENTE!»

Lui la cattura con le braccia, ha una specie di fremito, prende aria.

La stringe forte e la bacia con urgenza, a lungo, la tocca senza premeditazione, senza un piano, come un ragazzino. Entra in lei e solo allora si calma.

Dolce, lento, come se non dovesse finire mai. Senza una parola, solo la guancia che accarezza la guancia, le labbra che sfiorano tutto il viso, le mani, quasi impacciate, sui capelli, sul viso, a cercare le sue mani. Le stringe forte, alla fine, la bacia con una dolcezza indimenticabile.

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