3. Coinvolgimento

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«Va bene – inizia Draco in tono ragionevole – diciamo che tu sposi qualcuno per amore. Quanto credi che durerà? E quanto ti costerà in termini di frustrazione e sofferenza?»

«Ma di che parli?» ribatte Hermione ridendo.

«Parlo della differenza tra le aspettative che crea un grande investimento emotivo e la realtà.

Sai, la realtà, quella in cui ti compri un completino sexy, ti trucchi e ti profumi, prepari una cenetta al lume di candela perché è il vostro anniversario e lui si scorda e va a giocare a poker con gli amici, quella in cui ti senti uno schifo e perdi completamente la stima di te quando trovi la camicia di tuo marito sporca di rossetto mentre tu non riesci a curare il tuo aspetto perché hai partorito da poco e devi occuparti di un neonato, quella in cui l'uomo che ti aveva affascinato per il suo spirito di avventura diventa un grasso, maleducato pantofolaio che ti tratta come una donna di servizio e sostiene che non riuscirai mai a fare la torta di mele come quella di sua madre.»

Hermione ride ancora. Caspita se ha ragione! Quello è Ron, sputato! E lei c'è andata davvero vicino con lui. Non che sia arrivata a progettare seriamente il matrimonio, ma per quasi tutta la sua adolescenza Ron è stato il suo sogno, più o meno segreto. Quando è stata davvero con lui le è bastato un mese per capire come sarebbe finita se fossero rimasti insieme.

Ma non può credere che quella sia l'unica possibilità. Esisterà pure un uomo decente, compatibile con lei, con cui potrà vivere serenamente amandolo ed essendone amata!

«Ti scordi tutta una serie di piccoli, e qualche volta grandi, aspetti positivi della faccenda. Le emozioni, la felicità, i brividi dell'innamoramento. Quelli non durano molto, lo ammetto, ma se diventa amore, se matura nel modo giusto, la persona con cui vivi diventa una parte di te. Si crea una complicità, abitudini condivise, un'intesa profonda. Non ci si sente mai più soli ...»

«MAI, almeno fino a quando lui non si innamora di una più giovane e ti lascia per "rifarsi una vita" e uscire dalla sua squallida routine, che saresti tu.»

«Ma basta! Questo è puro catastrofismo! Essere pessimisti va bene, ma questo è terrorismo psicologico!»

«Mi stai dicendo che non succede? O che è statisticamente una rarità?»

«I miei genitori ...»

«Sono ancora felici? Questa è una rarità!»

«Se anche fosse, tu hai la soluzione giusta per tutti i mali del matrimonio?»

«Il mio progetto offre garanzie infinitamente maggiori, fattene una ragione. – enumera – Il minore coinvolgimento ti protegge dalla sofferenza. Il contratto ti tutela dai cambiamenti indesiderati, sei davvero sicura che tuo marito non ti mollerà per una più giovane. Puoi diventare madre e, se è quello che desideri, non perdere un'oncia del tuo fascino ...»

«Quello solo se sei ricca sfondata.»

«I poveri non fanno contratti di matrimonio.

Ovviamente non esiste una garanzia valida al cento per cento. Possono succedere molte cose, ci si può ammalare, ad esempio, e nessuno può farci nulla. Niente e nessuno può assicurare la felicità ma, razionalmente, si possono evitare errori che provocano sofferenza e portano quasi inevitabilmente all'infelicità.

Diciamo che il matrimonio per contratto, rispetto a quello "d'amore" è come una buona amicizia rispetto a un innamoramento focoso: nel breve periodo il secondo è meglio, più emozionante, ma sulla distanza l'amicizia sincera vince di gran lunga. E un matrimonio dura una vita, non te lo scordare Granger.»

«Mmm, professore, la sua seconda lezione sta andando alla grande! Posso chiedere un chiarimento? Che succede se, mentre si è amici, ci si innamora focosamente di qualcun altro?»

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