Ha passato la notte migliore da tanti giorni a questa parte.
Che vuol dire? Che si è sbagliato su tutta la linea? Eppure è sotto i suoi occhi la conseguenza di un eccesso di emozioni, e se c'è una cosa che sa per certo è che non vuole vivere una vita di cui non ha le redini.
E in questo momento non ha le redini di nulla, il suo corpo, per primo, è fuori controllo. Come può pretendere da Hermione un comportamento adeguato quando lui è tanto sfrenato?
Ricorda con vergogna il momento in cui l'ha sentita sfuggirgli, il panico che l'ha invaso, come si è aggrappato alla sua spalla e ai suoi capelli per spingersi dentro di lei, come non abbia trovato la minima ombra di autocontrollo per smettere subito e lasciarla andare.
Deve fare qualcosa. Qualcosa che lo aiuti a riprendere il timone di quel suo corpo ormai del tutto ingovernabile.
Si ritrova a percorrere col pensiero la storia di quei mesi, per tentare di capire in quale momento la cosa gli è sfuggita di mano.
La tazza caduta a terra, nello studio di suo padre. La faccia di lei, così sconcertata. Delusa. Il lampo di disperazione, così breve che pensa di averlo sognato. Porta lo sguardo sulla gonna macchiata, sulle ginocchia scoperte e sulla bacchetta di lei che con una rapidità sorprendente e senza una parola hanno tolto la macchia, lasciando un alone umido, e ricomposto la tazza. Torna alla faccia, estremamente composta, ora, dignitosa, quasi arcigna.
Eccola! È lei, di nuovo. La ragazzina saccente, quella piccola, presuntuosa Grifondoro che ha popolato i suoi pensieri di studente molto, molto più di quanto lui avrebbe voluto, quella che ha invidiato, non solo per i voti, non solo per la reputazione immacolata, ma per la libertà di spirito e il coraggio che dimostrava ogni volta.
Ecco. In quel momento avrebbe dovuto fermarsi. Come gli è venuto in mente di andare a casa sua? Perché ha pensato che gli sarebbe piaciuto sposarla?
Oh, lo sa. Sa esattamente cosa ha pensato in quel momento: che nessuna donna conosciuta era come lei, solo a lei non avrebbe mai dovuto rimproverare un comportamento indegno, perché era la dignità fatta persona, solo di lei si sarebbe fidato come di se stesso, perché era la persona più corretta che avesse mai conosciuto, che lei avrebbe sempre discusso a viso aperto, mai tramato alle spalle, che non lo avrebbe assecondato, né compiaciuto, né annoiato. Che solo lei poteva essere una moglie di cui andare fiero.
Avrebbe ancora potuto essere normale, se lei non ...
Ricorda la sorpresa quando lei si era seduta sulle sue ginocchia e l'aveva preso per la cravatta e baciato, con le labbra al sapore di vino rosso.
Che avrebbe dovuto fare, se si era ritrovato così eccitato come non avrebbe mai creduto?
Nella sua ammirazione per lei non era entrata, fino a quel momento, la componente erotica. Almeno così gli sembrava. Era intelligente, decisa, generosa e indipendente. Non bella. Non tanto bella, almeno. Non bella come le bellissime purosangue, troppo sciatta.
Anche se quella volta, al quarto anno ... beh, è vero, in abito da sera, ben pettinata e truccata gli era sembrata bella. Ma non di solito.
Ammirava il suo portamento fiero, il movimento fluido di bacchetta, il suo modo di tenere la testa quando discuteva con qualcuno più alto di lei, e rifiutava di guardarlo dal basso in alto.
Davvero non aveva mai visto la sua bellezza?
Davvero aveva pensato che una scopata con lei non avrebbe portato conseguenze? Sapendo quello che ora sa, maledice la sua scarsa lungimiranza. Chi avrebbe potuto prevedere che dopo il sesso più strano della sua vita, si sentisse così bene, così rilassato e al sicuro da addormentarsi in casa sua, nel suo letto?
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La giusta soluzione
FanficQuesta storia è di proprietà di nefastia, autrice originale della storia presente sul sito di efpfanfic.net qui troverete il link della storia originale https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1675146&i=1 «Non ricominciare con l'idea di farmi sposar...