CAPITOLO 8

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"Ma è xlx mix migliorx amicx" Ribattei, non capivo il perchè scaldarsi tanto solo per Alex.
"Capisco che è xlx tux migliorx amicx, la persona a cui vuoi più bene e chi più ne ha più ne metta, ma cazzo, ora esageri a parlarne sempre" Continuò con tono aggressivo. Mi rannicchiai sul divano, portando le mie gambe al busto, avvolgendole con le braccia. Il mio viso era inondato di lacrime.
"Non ce la faccio più a sentirti parlare sempre di lxi" Continuò ancora. Ogni lettera in più che urlava mi faceva sentire sempre più male. Credevo in un bel rapporto tra me e Thomas, ma evidentemente non era così, speravo fosse "solo" un suo momento di rabbia. Per svariato tempo rimase in silenzio, anche se a me rimbombavano ancora le sue parole in testa.
"Perchè vuoi che non parli più di Alex?" Gli feci una domanda molto, forse troppo diretta. Singhiozzavo ancora. Si risedette di nuovo sul divano. Poggiò la sua mano sotto al mio mento per farmi alzare la testa. Rimase a guardarmi.
"Beh, allora? Vuoi rispondere alla mia domanda?" Gli chiesi irritata. Era il minimo che potessi fare, dopo quello che mi aveva fatto lui. Si avvicinò di più a me e mi poggiò una mano sulla spalla.

"Perchè sono geloso" Disse tutto ad un fiato, in modo veloce. Respirò rumorosamente, poi continuò.
"Non mi piace sentirti parlare sempre di quanto ti diverti con lxi, a volte vorrei essere al suo posto, beatx Alex che ha come migliore amica la ragazza più bella del mondo" Stavolta parlò in modo calmo e lento. Guardava altrove, non voleva incrociare il mio sguardo. Rimasi stranita. Non mi aspettavo che pensasse tutto ciò di me. Ero pronta ad abbracciarlo più forte che potevo, ma lui rifiutò l'abbraccio. O meglio, i nostri corpi erano comunque attaccati, ma lo erano anche le nostre lingue. Sentii le farfalle nello stomaco immediate, non mi aspettavo un momento del genere. Mise le sue mani sulla mia vita accarezzandola. Io le poggiai sul suo collo. Dopo un lasso di tempo abbastanza lungo ci staccammo. Eravamo rossi in viso.
"Piaciuto?" Mi chiese. Non lo risposi. Tutto quello che volevo in quel momento era sentire di nuovo le sue labbra sulle mie. Ci baciammo di nuovo, e stavolta fui io ad avvicinarmi a lui.

Dopo pochi minuti sentimmo il campanello suonare. Ci staccammo immediatamente con non poco imbarazzo e si sentì il cigolio della porta.
"Ciao Thom, ciao Sof" Disse Damiano.
"Ti sei ripresa finalmente?" Chiese.
"Si, devo stare ancora un po' a riposo ma almeno non sono più in ospedale" Risposi.
"Per festeggiare, ti va di restare qui stasera insieme agli altri?" Chiese Damiano.
"Sicuramente posso rimanere" Risposi io. Guardai Thomas.
"Idem" Rispose con leggera indifferenza.

Parlammo per un po' del più e del meno, ed io e Thomas non accennammo del bacio che ci eravamo dati prima. C'erano due alternative, la prima, anche la più tragica, era che avrebbe voluto dimenticarsi del bacio, che non gliene importasse, la seconda invece era che non me ne voleva parlare in quel momento perchè c'era Damiano come "terzo incomodo". Speravo vivamente che fosse la seconda. Anche io ero piuttosto scossa da quel bacio così improvviso, non lo avevo ancora realizzato e dovevo assolutamente parlarne con qualcuno, ma non potevo in quel momento.

Arrivò la sera, avvisai mia madre che sarei restata a dormire a casa di Damiano. Erano arrivati anche Vic ed Ethan. Victoria appena mi vide corse a darmi un abbraccio, Ethan era sempre stato più timido. Passammo la serata abbastanza bene, ordinammo sushi, stavolta a domicilio.
"Chi vuole vedere Stranger Things?" Chiese Vic dopo aver mangiato. Era una serie che amava.
"Io" Rispondemmo in coro. Non sapevo benissimo di cosa si trattasse, non ero una grande amante delle serie TV, ma quello che mi interessava era passare del tempo con loro, con i miei amici, e col mio forse ragazzo. Dopo poco mi stancai della serie, non mi aveva presa, quindi decisi di andare in una camera qualsiasi. La verità era che continuavo a pensare a Thomas, e a come sarebbe andato avanti il rapporto con lui. Passò circa mezz'ora, poi qualcuno aprì la porta.

"Ehm, posso entrare?" Mi chiese Ethan col suo fare gentile, anche se era letteralmente già entrato.
"Si" Risposi alla sua domanda. Chiuse la porta e si sedette sul letto.
"Che succede?" Gli chiesi, sembrava che volesse dirmi qualcosa.
"Ho una domanda abbastanza diretta da farti" Mi stavo preoccupando dopo la sua affermazione.
"Dimmi" Risposi volendo sapere.
"Come te lo ha detto Alex che è gay?" Aveva ragione, era una domanda abbastanza diretta, ma dovevo pur rispondere.
"Una sera mi invitò insieme al suo ragazzo dell'epoca in una piazza della città in cui vivevamo prima, e me lo disse in modo tranquillo, sapeva che lx avrei accettato" Raccontai. Non capivo il motivo per cui me lo aveva chiesto, forse semplice curiosità.
"Quindi è stato semplice?" Domandò.
"Si, ma perchè fai queste domande?" Mi aveva incuriosito.
"Devo fare coming out Vic e Damiano e sono un po' preoccupato" Mi disse abbassando lo sguardo.
"Dai, sta' calmo, sicuramente andrà bene" Cercai di rassicurarlo.
"Poi hai appena fatto coming out con me, e non mi pare che sia andato tragicamente" Scherzai.
Lo abbracciai per fargli ritornare il sorriso. Non era un'abbraccio come quelli che ci davamo io e Thomas, questo era un'abbraccio di complicità, in amicizia.
"Come hai capito che ti piacciono gli uomini?" Gli chiesi tanto per continuare la conversazione, non sapevo cosa dire.
"Ho visto Alex" Al contrario del suo solito, non pensò minimamente prima di parlare. Feci un'espressione sbalordita.
"Quind- tu- Al-" Non riuscivo a formulare una frase di senso compiuto.
"Io ed Alex siamo fidanzati" Disse fiero. Rimasi in silenzio, scleravo in silenzio.
"Non ci credo, da quanto tempo?" Chiesi spontaneamente.
"Circa un mese" Sgranai gli occhi. Non me lo aspettavo e non me lo sarei mai aspettato.
"Oddio, e perchè non lo avete detto prima?" Chiesi curiosa. Di solito Alex mi diceva tutto. Non rispose, anzì evitò la domanda. Si sdraiò a pancia in su sopra al letto, lo imitai.

"E con Thomas? Come va? Oggi non mi ha ancora parlato di te" Disse ridacchiando. Avrei voluto che non mi avesse mai fatto quella domanda.
"Non ancora? Di solito ti parla di me?" Gli chiesi confusa.
"Più di quanto immagini, non è cotto, è direttamente bruciato" Ridemmo.
"Stamattina mi è venuto a prendere lui all'ospedale, e mi ha portato qui. Ha urlato dicendo che non voleva che parlassi troppo di Alex davanti a lui" Dissi la verità, finalmente potevo confidarmi con un amico.
"Geloso" Si limitò a rispondere con una sola parola.
"Sai qual è la cosa strana? Lo ha ammesso" Dissi.
"Come?" fece un'espressione meravigliata.
"Non è da Thomas ammettere i suoi sentimenti, comunque, cosa è successo dopo?" Chiese.
"Mi ha baciata" Ci fu qualche attimo di silenzio.
"Poi non abbiamo più avuto tempo per parlare, ed ora sono sovrappensiero" Dissi la verità.
"Ma cosa dovreste chiarire? Se avete limonato mi pare ovvio che ci sia interesse da parte di entrambi, no?" Disse ridendo, però aveva ragione.
"Prova a parlargli il prima possibile, ma non temere: se ti ha baciata gli piaci, magari ora non vuole parlarti solo per non vedere la tua reazione" Ritornò serio. Era molto comprensivo.
"Potrei parlargli anche ora?" Era una domanda sensata, sicuramente era sveglio, e poi non era nemmeno molto tardi.
"Se fosse sobrio sì"
"Che voglia di mandarlo a fanculo, quando si ubriaca è insopportabile" Dissi scocciata. Sbuffai. Gli volevo parlare ma non potevo solo per via dell'alcol.
"Aspetta domani mattina, sono solo poche ore" Cercò di rassicurarmi.
"Ora andiamo di là, se no quei tre ubriaconi si fanno strane idee" Risi quando pronunciò la parola "ubriaconi". Aveva ragione. Tornammo nel salotto e, come pensavamo, li vedemmo più storditi del solito. Mi addormentai poco dopo sul divano, insieme a tutti gli altri.

La mattina dopo mi svegliai. Lui fu il mio primo pensiero. Mi alzai e vidi Vic ed Ethan fare colazione. Damiano dormiva ancora.
"Buongiorno" Mi avvicinai al tavolo e mi sedetti.
"Buongiorno" Disse Vic. Ethan era vicino ai fornelli, stava preparando il latte.
"Dov'è Thomas?" Chiesi immediatamente. Ciò fece insospettare abbastanza Vic.
"Non lo so, quando mi sono svegliato non era in casa" Disse Ethan.
"Non ti preoccupare, penso che tornerà tra poco" Disse portando le tre tazze di latte sul tavolo.

Invece mi preoccupai eccome, perchè Thomas era uscito senza dire nulla a nessuno?

ECCO IL CAPITOLO DI OGGI, INASPETTATAMENTE PIÙ LUNGO DEL SOLITO. SE VI VA METTETE UNA STELLINA E LASCIATE UN COMMENTO<3

RIMANI    ||Thomas Raggi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora