CAPITOLO 7

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Era una calda giornata estiva,soffiava una leggera brezza mattutina. Quel giorno ero giusto uscita di casa assolta nei miei pensieri,come di consueto mi accade..che non ho neanche visto l'uomo con il quale mi sono scontrata e con cui mi sono gentilmente scusata. Pensavo cosí tanto a Marco,il ragazzo carino 18enne che va nel mio stesso liceo,che mi sono scontrata con quel povero signore.

Ricordo ancora il 1° giorno che ho cominciato a pensare a lui anche se sono passati parecchi mesi..

È successo tutto il 15 ottobre: aspettavo tranquillamente mia mamma che mi venisse a prendere a scuola quando è passato lui e mi ha salutata con un semplicissimo "ciao"

È da quel giorno che non riesco a smettere di pensare a lui.

Durante i minuti che dura la ricreazione passo il tempo a ripassare; devo prendere un 9 in questo compito. Non sto andando molto bene in questi giorni..Lucy mi dice di smetterla di pensare a Marco,che mi sta rovinando,distruggendo piano piano.. Ma io non posso non pensarci è come un chiodo fisso piantato nel cervello non te ne liberi più. Come quando vuoi una cosa e non puoi averla..più la desideri e più ti rovini..

Suona la campanella che annuncia la fine della ricreazione e l'inizio della 3° ora. L'ora del compito. Devo concentrarmi. Posso farcela.
                   * * * * * *

Passa la professoressa tra i banchi a distribuire il compito,quando giunge al mio mi guarda e dopo un pò mi dice "spero che questo compito ti andrà meglio signorina Blanchat"
In questo momento riesco solo a pensare che devo prendere un nove e devo impegnarmi.

Quando la professoressa ci da il via per iniziare,mi sento abbastanza sicura di me,comincio a leggere il primo esercizio. Tutto okay. Il secondo esercizio ci penso un pò prima di rispondere ma va bene. Ora il terzo esercizio nonchè l'ultimo. Ho ancora a disposizione mezz'ora posso farcela. Inizio a leggere le diverse formule quando al posto dei numeri compare il SUO nome: Marco. Cerco di concentrarmi ma niente il suo nome è ancora li. Ma ora oltre al suo nome vedo anche lui. Lo so sto sognando; ma non posso ho il compito da svolgere. Riabbasso gli occhi sul foglio e lo vedo ancora li ora sto rivivendo il momento. Il 15 ottobre. Sto sognando ad occhi aperti,ne sono cosciente. Solo che questa volta sta per dirmi qualcos'altro.. Sta per continuare la frase dopo il "ciao". Concentrati penso.

Poi un forte botto mi sveglia dal mio 'sogno' e sento la prof.essa gridare "Blanchaaat"

Alzo appena gli occhi e già mi sento osservata,come se avessi fatto qualcosa di sbagliato.

Alzo completamente il viso in modo da guardare la prof.,mi scuso e continuo il compito;all'inizio la tensione che mi scorre nelle vene non si allenta ma dopo un pò i miei compagni hanno già la faccia sui fogli concentrati sull'esercizio. Ora sono calma.

Da un lato le sono grata per avermi svegliata. So che devo finire la verifica. Dall'altro volevo proprio sapere cosa stava per dire Marco. Quindi mi concentro sull'ultimo esercizio con una nota di speranza che ricompaia Marco. Ma niente. Forse è destino. Non saprò mai cosa voleva dire..

Finisco l'esercizio,lo consegno ed esco a prendere una boccata d'aria fresca, poco dopo mi raggiunge Lucy e mi domanda  con un ampio sorriso stampato in faccia:"ma cosa avevi in classe,sembravi nel mondo dei sogni"

-"no..ehm..niente" dissi"Pensavo" conclusi

-"a Marco, dico bene?" domanda Lucy come se già conoscesse la risposta. Secondo me la conosce davvero la risposta ma vuole sentirla da me.

Quindi le rispondo "si.."

-"lo sapevo,si capiva dalla faccia che avevi"

-"che faccia?!" sbotto

-"la solita come se fossi nel mondo delle meraviglie con il TUO principe azzurro" ride
So che ha ragione,perciò non ribatto. Le sorrido solo e le dico "già.."

Perché la mia faccia mi tradisce sempre..?

FINE DEL CAPITOLO PESCIOLINI 💜🐠 


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