Capitolo 9

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Da quando Diamonique aveva confessato a Evan di essere attratta da lui, quest'ultimo si divertiva un mondo a stuzzicarla di continuo, e la pazienza di lei andava via via scemando. Evan si rendeva conto che giocare con lei era come giocare con il fuoco, ma era più forte di lui doveva farlo e basta.

Diamonique stava realizzando l'anello di Vanessa in carta ed Evan dopo aver salutato Adam che stava andando via, e averlo ringraziato per aver trascorso buona parte del pomeriggio assieme a lui, andò da lei. Guardava con attenzione quello che faceva mentre anche Giulia, li aveva salutati andandosene a sua volta così erano rimasti da soli.

<<Perché stai realizzando l'anello di Vanessa su carta?>> Domandò estremamente curioso.

<<Perché mi serve per studiarne la tridimensionalità. A volte lo rifaccio anche in argento>> spiegò.

<<Ecco perché stai due mesi per realizzare un anello, perdi tempo a fare passaggi inutili>> osservò beccandosi un'occhiataccia da parte di Diamonique.

<<Perché ogni tanto non la tieni chiusa quella tua boccaccia me lo spieghi?>>

<<Ho solo sottolineato l'ovvietà>> ribatté lui.

<<No hai solo sparato l'ennesima cazzata come fai sempre tu!>> Rispose lei seccata.

<<Insegnami a fare quella cosa con la carta.>>

<<Te lo scordi!>> Ribattè decisa lei.

<<Avanti devo oh non devo imparare per poi scriverlo sul mio libro?>>

<<Non sei obbligato a mettere nella tua storia tutto quello che faccio>> obbiettò lei.

<<Si invece>> ribatté lui divertito.

Diamonique alzò gli occhi al cielo, si stava innervosendo e quando accadeva per lui diventava ancora più bella, così le prese di mano il prototipo in carta e lei si infuriò.

<<Ridammelo brutto idiota potresti rovinarlo.>>

<<Uhhh che tragedia>> la derise lui mentre lo teneva in alto in modo che lei non arrivasse a riprenderselo.

<<Ridammelo!>> Sbraitò.

<<No!>> Ribatté lui divertito.

E così lei non ci pensò due volte e gli assestò un pugno allo stomaco, quando Evan si piegò per il dolore lei ne approfitto' per riprendersi l'anello.

<<Brutto scemo lo hai rovinato da un lato>> protestò Diamonique cercando di sistemare alla meglio il prototipo, mentre Evan la guardava in cagnesco.

<<Chissenefrega, mi hai fatto male lo sai?>> Si lamentò.

<<Ne dubito fortemente dato gli addominali che ti ritrovi, ora vattene! Vattene via Evan Diaz non ti sopporto più>> sbottò Diamonique incavolata nera, e lui la guardava senza battere ciglio.

<<Sono io che ti pago per realizzare quell'anello, quindi lo rifai e a fine lavoro ti darò più soldi per il tempo che hai perso>> le disse in tono arrogante, lei si passò una mano in volto disperata.

<<Tu sei l'essere più arrogante, presuntuoso, spocchioso e...>> Non riuscì a finire perché lui si fiondò sulle sue labbra cibandosi di lei in un bacio famelico.

Diamonique ricambiò quel bacio perché lo desiderava da così tanto tempo che ora gli sembrava quasi di sognare, e dopo il bacio si guardarono a lungo con gli occhi che brillavano a entrambi di desiderio. Mentre si guardavano lei gli passò una mano tra i capelli, erano morbidi e setosi come se li era immaginati, poi distolse lo sguardo dai suoi occhi per posarlo sulla sua bocca, era ancora rossa dal bacio che si erano dati e di slancio lo ribaciò. Fu un altro bacio intenso e focoso un bacio che spinse Evan a volere di più, fece lentamente stendere Diamonique sul tavolo da lavoro lei chiuse gli occhi beandosi delle sensazioni che lui le donava, Evan infilò una mano sotto la sua maglia andando a percorrere dolcemente la curva del suo fianco sinistro, la pancia, per poi risalire verso lo stomaco fino ad arrivare al seno dove trovò libero accesso dato che Diamonique non indossava il reggiseno.

L'amore è sopravvalutato (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora