Capitolo 25

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Le feste erano ormai finite e Diamonique ne era sollevata, aveva sempre fatto come le aveva detto sua madre, ossia amare quei giorni di festa sempre e comunque, ma era quell'anno era stato davvero molto difficile farlo senza di lei. Alla fine quel trentuno Dicembre lo aveva trascorso a casa con una maratona di film su Netflix, con lei era rimasto tutta la notte Morgan e a lei aveva fatto molto piacere averlo al suo fianco. Si era scusata per il suo comportamento e poi avevano parlato ancora di loro, e di quello che poteva nascere tra di loro ma lei si era fermamente opposta, gli aveva detto di non essere ancora pronta e Morgan le aveva ribadito che lui per lei c'era e ci sarebbe stato sempre.

Quella mattina del nove gennaio dopo settimane che non vedeva e non sentiva Evan, aveva deciso di raggiungerlo a casa sua, aveva avvisato sua zia che sarebbe andata al lavoro più tardi e piombò nell'attico del focoso scrittore.
Come sempre aveva dovuto farsi annunciare così non poté fargli una sorpresa, ma la sorpresa la trovò lei visto che quando Evan le aprì la porta di casa, aveva addosso solo un asciugamano in vita, era appena uscito dalla doccia ed era una visione celestiale.

Si guardarono profondamente senza proferire parola, Diamonique entrò in casa si tolse il giubbino di pelle che indossava e lo lasciò cadere ai suoi piedi, e poi sempre in silenzio iniziò a spogliarsi davanti a lui che la guardava con ingordigia, tanto era il desiderio che provava per lei.
La lasciò fare e quando Diamonique rimase solamente con l'intimo addosso sorrise soddisfatto, questa volta era stata la preda ad andare dal cacciatore.

L'afferrò con brutalità baciandola in modo sporco, voglioso e passionale. Diamonique si ritrovò con la schiena contro la porta di casa, il suo battito accelerato le faceva capire quanto desiderasse sentirlo dentro di lei, lui le mise una mano sul collo a tenerla ferma e con l'altra le accarezzava il corpo con avidità.
Si rese conto che il cacciatore a questo punto aveva vinto sulla preda.
Mentre la mano di Evan si faceva sempre più esigente, lei cominciò ad ansimare e ad agitare il suo corpo.

<<Bene sei sempre pronta per me bionda>> le disse Evan staccandola dalla porta, mentre la sua mano si trovava all'interno della sua parte umida e calda.

<<Evan...>> La voce di Diamonique era un misto di eccitazione e paura.

Non lo aveva mai sentito così rude, così eccitato, quasi violento.
Mentre continuava con la sua mano a torturarla la trascinò in salotto, finì di spogliarla ammirandola voglioso.

<<Sei una bellezza celestiale, e io sono pazzo di te>> le disse mentre lasciava cadere ai suoi piedi l'asciugamano che aveva attorno ai suoi fianchi.

<<Voglio averti in tutte le maniere.>>

E mentre finiva la frase la distese sull'enorme tavolo allargandole le gambe e buttandosi con avidità tra sue pieghe umide.
Diamonique chiuse gli occhi presa dalle sensazioni che lui le stava dando.

<<Evan ti prego...>> Gli disse con voce ansimante.

Ma lui non l'ascoltó continuando a torturarla con la lingua e le dita.
La stava scopando come non aveva mia fatto prima, era rude, voglioso fino all'estremo, non sembrava neanche lui.
Lo chiamò di nuovo ma lui continuò a scoparla con le dita mentre andava a succhiarle avidamente i capezzoli.
Succhiava e mordeva quei bottoncini rosa arrossendoli e inturgidendoglieli.
La baciò avidamente facendo duellare le loro lingue come in un combattimento di spade.

<<Dio Diamonique...>> Le disse lui tra un bacio e l'altro.

<<Evan ti prego... Basta>> gli disse ma lui la zittí dicendole:

<<Lo so che sei venuta qui per farti scopare e io lo farò... Con molto piacere.>>

Diamonique a quelle parole sgranò gli occhi, un nodo alla gola le si formò all'istante, lo stomaco era in subbuglio.
Non fece in tempo ad accorgersene che lui la voltò sull'addome e la penetrò tenendola ferma.
Lei urlò, lui si chinò su di lei muovendosi dentro di lei sempre più eccittato.

<<Dimmi che ti piace così, bionda>> le disse ad un orecchio.

<<Lo so che ti piace, lo sento>> continuò a dirle.

Evan entrava ed usciva in lei con spinte vigorose, l'orgasmo che le provocò fu violento.
Diamonique urlò e gemette rendendosi conto che quello non era sesso, ma possesso.
Non voleva questo da lui.
Evan la voltò sulla schiena e mentre la baciava la invase di nuovo facendola gemere tra le sue labbra.

<<Evan...>> Cercò di chiamarlo.

<<Non ho finito con te, voglio che urli il mio nome>> le disse con voce roca.

Continuò a muoversi dentro di lei dandole spinte vigorose, i grugniti animaleschi di Evan risuonano nelle orecchie di Diamonique facendole accapponare la pelle.
Capì che quello che provava per lui era tutto sbagliato, non era niente, voleva andarsene, scappare.
Il suo posto non era lì, non era con lui.
Rimase inerme fino a quando lui con un grugnito soffocato dall'eccitamento uscì da lei riversando il suo seme sul suo addome e sul tavolo.

Mentre Evan si riprendeva lei lo guardava stranita, scese dal tavolo e si affrettò ad indossare l'intimo.
Evan la guardò e senza dire una parola si avviò verso il bagno.
Lei continuò a guardarlo e lui come se percepisse il suo sguardo si voltò, e con una voce che lei non riconobbe le chiese:

<<Perché mi guardi a quel modo?>>

<<Cos'era quello?>> Domandò perplessa.

Evan capì al volo e le rispose senza remore.

<<Era scopare. È quello che volevi giusto?>>

Lei scosse la testa negativamente.

<<Non lo era?>> Chiese con aria arrogante lui.

<<No>> rispose diretta lei.

<<Be' mi dispiace ma lo era>> le disse lui per poi continuare.

<<Adesso ho un impegno, scusami.>>

<<Mi stai cacciando come una puttana Evan>> Gli fece presente lei.

<<Non sei una puttana Diamonique ma la mia amante>> esclamò deciso.

Lei lo guardò amareggiata, umiliata, mai si era comportato a quel modo da quando si frequentavano.

<<Devo vedermi con Vanessa per chiarire. Ci siamo sentiamo più tardi>> finì di dirle sparendo in bagno.

Diamonique raccolse la sua roba, si vestì con amarezza e prima di uscire guardò la porta chiusa del bagno e mentre l'acqua scorreva lei gli urlò:

<<Sei solo un lurido bastardo Evan Diaz, io non sarò più la tua amante>> e uscì sbattendo la porta di casa.

La preda forse aveva vinto sul cacciatore.

Nota autrice

Capitolo forte e finalmente Diamonique ha capito che il suo stile di vita non le stà più bene, troppo tardi direte voi? Staremo a vedere.

Vi aspetto al prossimo capitolo 😘

L'amore è sopravvalutato (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora