26 - Chiarimenti seconda parte

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Pov Mew

E’ ora di cena e sono ormai le 20.00 di sera… finalmente usciamo dalla mia stanza… forse perché la troppa attività fisica fatta nelle ultime 24 ore, aveva stimolato eccessivamente il nostro appetito… questa volta intendo di cibo.

Camminavamo per strada tenendoci per mano… Io non volevo lasciare che si allontanasse troppo da me… volevo poterlo toccare per avere la conferma che non fosse solo un sogno.

Gulf mi portò a cena in un piccolo ristorante con la terrazza si affacciava sull’oceano… era tutto tremendamente romantico, come se fossimo al nostro primo appuntamento.
Non riuscivo a staccargli gli occhi da addosso…

Gulf – “ tesoro… ti stai comportando come se fossimo al primo appuntamento, continui a fissarmi senza toccare cibo… ti ricordi come è andata a finire quella volta?? “.

Dopo queste sue parole, mi alzo dalla sedia e la sposto a fianco di lui, proprio a destra, dove il separé messo da un cameriere ci lasciava un po' di privaci.

Mew – “ Amore mio… hai ragione mi sto comportando come se fossimo al primo appuntamento… e si, mi ricordo benissimo cosa è successo… tu mi hai provocato per tutta la cena e quando mi sono seduto vicino a te, hai messo la tua mano sul mio pene, facendomi uscire di testa…”

Gulf – “ spiegati meglio… al nostro primo appuntamento sarei stato io a provocarti!!… cioè tu intendi dire che io ho messo proprio questa mia mano appoggiata sul questo pene, che ora mi pare abbastanza sveglio!!!”.

E la storia si ripete… si può dire che il mio ragazzo non ha proprio un briciolo di pudore… siamo in un locale pubblico e lui tenta di masturbarmi… ora glielo faccio vedere io chi comanda tra noi due…

Mew – “ Si hai ragione… il mio fratellino si è svegliato, e la colpa è tua… continui a guardarmi in modo provocatorio sfidandomi a farmi avanti… quindi ora ti dimostro chi è al comando del gioco e quanto ho voglia di scoparti… alzati da quella sedia e vieni con me…”

Lo prendo per mano e lo trascino in bagno… chiudo la porta e lo sbatto contro al muro.

Lui non dice una parola… non si lamenta, anzi mi fa un sorriso malizioso come se mi volesse sfidare a farmi avanti… mi avvicino a lui e ci baciamo con passione toccandoci ripetutamente… io infilo le mani nei suoi pantaloni fino a farglieli scivolare alle caviglie per poi farlo girare in modo brusco con la faccia appiccicata al muro… infilo le mie dita in quella sua apertura stretta e calda, e sento Gulf emettere suoni di piacere  seguiti da – “ sbrigati… mettilo dentro… ti voglio” – io obbedisco senza discutere infilando il mio pene dentro di lui.

Facciamo sesso in un modo quasi animalesco, senza preoccuparci di farci sentire dalle altre persone che erano nel ristorante… fu tutto molto intenso come se l’uno fosse la droga dell’altro.

Raggiungemmo il godimento insieme… poi sfiniti, scoppiammo a ridere, come se ci fossimo liberati da una tensione che ci opprimeva… in effetti a quel tavolo la nostra tensione sessuale si poteva tagliare con un coltello… se non fossimo venuti in bagno, sicuramente lo avremmo fatto sul tavolo davanti a tutti.

Dopo esserci ricomposti, ritornammo al tavolo per cenare. Avevamo gli sguardi di tutti addosso… forse avevamo fatto troppo rumore… e la conferma l’avevamo avuta anche dalle risatine dei camerieri.

Gulf – “ ora ti senti meglio dopo avermi scopato??”

Mew – “ e tu stai bene?? Mi pare che nei tuoi occhi sia ritornata una strana luce… quella luce che hanno le persone pienamente appagate da qualcosa…”.

Gulf – “ si Tesoro… se proprio ci tieni che te lo dico… la scopata di questa sera mi ha soddisfatto!!! Contento ora??? “.

Mew – “ si sono molto contento… ah…ahh… Parlando di cose serie, cosa facciamo ora che siamo ritornati insieme… vuoi ritornare a vivere a Londra da tuo fratello oppure rimani qui da tua Zia?... Perché io vorrei riportarti a casa con me…”.

Gulf –“ ma dobbiamo risolvere tutto questa sera? Non possiamo gustarci la cena e riparlarne domani… magari dopo altro sesso!! Come hai detto tu ieri, doppiamo recuperare due mesi di astinenza…”

Mew – “ ok… ceniamo tranquillamente… ma doppiamo chiarire ancora troppe cose tra di noi… e soprattutto io non voglio più separarmi da te…  poi vorrei farti un’altra domanda, da quando sei diventato così pervertito con così tanta voglia di sesso, non che mi dispiaccia!!!”

Gulf – “ da quando sono rimasto lontano da te per troppo tempo… da quando la notte sognavo le tue mani su di me… da quando bramavo i tuoi baci chiuso al buio nella mia stanza… da quando vedevo il tuo viso in ogni ragazzo che incontravo per strada… ti basta come spiegazione??”

Questa è una dichiarazione in piena regola… devo assolutamente legare a me questo ragazzo… e credo proprio che domani dovrò fare acquisti.

Dopo la cena, passeggiammo lungo la spiaggia, al chiaro di luna.
Ero così felice di averlo di nuovo con me… non avrei più permesso a niente a nessuno di allontanarlo da me… a un certo puntoci fermiamo ad accoccolarci seduti su una roccia e dopo averlo abbracciato forte a me gli dico – “ non mi importa dove tu deciderai di vivere, io vivrò dove vivrai tu… se ti vorrai fermare qui a Saint Andrews io mi trasferirò qui con te… voglio solo starti accanto”.
Gulf mi bacia sulla fronte dicendomi –“ Ti amo tesoro… sono io che non ti lascerò più allontanarti da me… ormai mi appartieni”.

Così in silenzio, restiamo abbracciati a guardare la luna che si rifletteva sull’oceano.

FOTOGRAFANDO UN SOGNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora