Novembre

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Vuoti passi solitari

verso il nulla,

su foglie di cartone

croccanti come cartapesta,

avvolti da un caleidoscopio

di tinte calde:

il marrone dei rami che si denudano,

il cremisi del vino che berremo,

il giallo memoriale del sole d'estate

che attraversa l'arancione

_ultimo guizzo di energia vitale_

prima che si dissangui

nel rosso d'occidente.

Ma un rivolo di verde linfa

_come in qualche fronda_

resiste ancora dentro me

_ per poco_

pari al dono dell'azzurro

di un inaspettato cielo terso

che al mattino seguente

si fa subito mesto grigiore.

La terra ormai umida

non frena il mio incedere

che attraversa la bruma

nei campi desolati

ed io soltanto chiedo

di essere finalmente libero,

come questa nuvola

precipitata al suolo

per chissà quale peccato,

di potermi fondere con essa

e galleggiare

in una quiete incessante.

La Brutta StagioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora