Gravità

67 23 20
                                    


Nei miei pensieri assorto

e in preda allo sconforto,

sulla stessa orbita ruoto

come un pianeta morto

attorno ad un sole spento:

schiavo di periodico moto,

ritorno allo stesso punto.

Fermo come un'immagine

di un volume senza pagine

sull'orizzonte degli eventi,

appaio immobile ma invero

mi ha ingoiato un buco nero:

supermassivo e molto denso,

resta spiegato il controsenso.

Intenso campo gravitazionale,

fluttuo nello sconfinato mare,

perduto, senza direzione volo;

poi mi schiacci su arido suolo,

ove cresce la radice del male:

in ipossia me la fai divorare.

Irresistibile forza di gravità

che strappi le foglie morenti,

trascinato dalle tue correnti

io ti elemosino umana pietà.

Sconfinato ed infido deserto,

nell'oscuro spazio aperto

in verità alcun suon non odo:

nessuno il mio grido sentirà

e di opporsi non vi è modo.

La Brutta StagioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora