I coppi silenziosi d'oro luccicano,
onde del Mar Rosso sono i tetti:
paiono immobili e squadrate
ma sono io che con esse mi muovo,
naufrago di canti di sirene,
nel cielo che è oceano inverso
il cui Sole posso solo immaginare
dietro ai vetri della mia stanza.
Tutto è mare in cui annega
l'illusione che chiamavo "Io",
dell'inganno di credersi qualcuno
rimangono innominate orme
sulla spiaggia imbiancata.
Restano ferme le lancette,
battiti ridondanti ed indistinti,
in un giorno di pieno inverno
che ha il sapore di primavera.
Forse un amico busserà alla porta
per chiedermi come sto,
come una volta che sembra adesso,
perché non mi sono più fatto vivo
e per quale ragione non esco più
a respirare l'aria pungente,
da quando ho smesso di vivere
chiudendo quella dannata porta.
Il passato me stesso riemerge
dalle oscure profondità abissali
come un relitto che rivela
la menzogna del cambiamento.
Non c'è specchio in questa casa
in cui io mi possa riflettere,
ma soltanto una finestra
da cui contemplare i tetti della case
che sono un mare allo stato solido,
che è l'inverno allo stato liquido,
che pare una stagione qualunque
in cui affogare ciò che resta di me.
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La Brutta Stagione
PoetryRaccolta di esperimenti poetici autunnali ed invernali, i quali avrebbero l'ardire di proiettarvi nell'affascinante mistero dell'esistenza attraverso i colori delle suddette stagioni. 🥇🥇🥇🥈🥉🏅