Capitolo 17

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Niall si siede su una sedia imbottita e fissa il tappeto morbido. Sento il muro che ci divide come se fosse reale.
-D'accordo - dico mettendomi davanti a lui - cosa c'è?-
Lui alza lo sguardo e sotto i suoi occhi azzurri vacillo.
-Ti rendo le cose più semplici Helena. Se mi odi sarà più facile dirmi addio un'altra volta.-
Scuoto la testa e mi sforzo di pensare ad una risposta coerente.
-Perché mai dovresti dirmi addio? - balbetto alla fine.
Poi, la consapevolezza di aver nascosto la verità ai miei stessi occhi mi colpisce e sento un brivido ghiacciato percorrermi.
Con un vago senso di smarrimento abbasso lo sguardo e faccio un passo indietro.
-Ah. Capisco - sussurro senza fiato.
Mi volto e asciugo la prima lacrima che cerca di farsi strada sulla mia guancia. Faccio per aprire la porta della camera quando la mano forte di Niall mi afferra il polso.
-Capisci cosa? - chiede secco - Helena?-
Continuo a dargli le spalle, perché guardarlo negli occhi fa troppo male. Anche solo saperlo a pochi passi da me è un dolore che non si può spiegare, più doloroso di saperlo a kilometri di distanza da me.
È il dolore che da la consapevolezza di non poterlo avere.
Le sue mani forti mi stringono le spalle, facendomi sussultare. Mi costringe a girarmi.
-Parlami. E soprattutto guardami negli occhi - ordina con voce supplichevole.
Obbedisco e scoppio in lacrime.
-La ami ancora, non è così? Oppure, in tutti questi anni hai trovato un'altra donna per cui valga la pena vivere - il mio tono è così disperato che non mi riconosco - in ogni caso non c'è nessuna probabilità che tu ami me.-
Abbasso gli occhi con vergona e mi allontano ancora una volta da lui.
Niall rimane qualche istante immobile, lo sento respirare pesantemente.
-Come puoi essere così stupida? - il suo tono è dolce e allo stesso tempo ruvido.
Azzardo uno sguardo verso di lui. Sembra quasi arrabbiato.
Mi si avvicina e mi prende le mani. Le poggia sul suo petto ampio.
-Lo senti? - soffia sul suo viso.
Non rispondo. Sono rapita dal contrasto delle sue mani ruvide e calde con le mie, fragili e sottili. Il suo cuore batte impetuoso sotto le mie dita.
-Batte così solo quando sono vicino a te - dice.
Questa frase mi fa sussultare.
-Per tutti questi anni non ho fatto altro che cercarti disperatamente. Mi sono odiato per aver lasciato che ti portassero via da me. E mi sono ripromesso che se ti avessi rivisto almeno un'ultima volta quello che non ho avuto il coraggio di dirti.-
A questo punto scoppio a piangere rumorosamente e appoggio la testa al suo petto. Le sue braccia mi circondano facilmente e trovo il posto migliore del mondo, l'incastro perfetto.
Niall mi accarezza i capelli.
-Perché io ti amo Helena. Sempre, dal primo momento in cui ti ho vista su quel ponte e ho pensato che se avessi lasciato che ti buttassi avrei commesso il più grosso errore della mia vita.-
Singhiozzo. Lui mi stringe più forte.
-E per tutto questo tempo ho sperato che tu mi ricambiassi ancora, che non ti fossi lasciata morire. La vita senza di te è come l'inferno. Di qualcosa, ti prego.-
Cerco di smettere di piangere e alzo la testa verso di lui.
-Ti amo Niall.-
Il mio soldato non ha bisogno di sentire altro. Avvicina la bocca alle mie labbra così lentamente che l'attesa diventa insopportabile. Quando le sue labbra, per la prima volta dopo quattro anni toccano le mie sono sicura di non aver bisogno del paradiso, perché non c'è nessun posto dove voglio essere, se non qui con Niall.
Il contatto tra me e Niall è quasi inesistente. Sento il suo respiro caldo sul mio viso e sorrido. Tocca a me prendere l'iniziativa e premere le mie labbra contro le sue. Questa volta è lui a sorridere.
-Hai fretta? - mi prende in giro.
-No. Voglio solo stare con te - sussurro in risposta.
Il soldato mi bacia lentamente il collo per poi risalire fino al mio orecchio. Disegna il contorno della mia bocca e finalmente mi bacia.
Come la prima volta, è un esperienza indescrivibile. Quando entrambi siamo ormai senza fiato Niall mi prende in braccio e si siede sul letto, cullandomi piano.
Appoggio la mano sul suo petto e ascolto il suo cuore battere velocemente.
-Sono viva grazie a te - dico piano.
Lui mi guarda incuriosito.
-Sono viva per te - mi spiego - ogni volta che avevo voglia di lasciarmi semplicemente morire di fame mi ripetevo che dovevo rimanere viva per rivederti, perché sapevo che saresti venuto a prendermi. Sei stato il mio segreto.-
Niall mi bacia con forza.
-Non dirlo - sussurra sulle mie labbra - il pensiero di te morta mi fa stare male.-
Mi stringo a lui e vorrei che la notte non finisse mai.
Non voglio dormire perché so che se chiudessi gli occhi rivedrei quello che per me è l'inferno. Ma cullata dalle braccia di Niall la mattina arriva troppo presto.
Mio fratello bussa alla nostra porta e io mi alzo tutta intorpidita sotto gli occhi attenti di Niall.
-Devono parlare con Niall per delle domande preliminari - mi dice Andrej senza molti preamboli.
-Buon giorno anche a te Andrej. Se non fossimo cresciuti insieme direi che non ti hanno educato bene - lo rimprovero.
Mio fratello arrossisce. Poi si ricompone e nota che indosso solo la sottoveste che mi hanno dato le infermiere al mio arrivo.
-Spero di non dovermi preoccupare per la tua innocenza Helen - rivolge uno sguardo eloquente a Niall che si sta stiracchiando. Il suo busto nudo è illuminato dalla luce del mattino.
Scoppio a ridere, per la prima volta dopo moltissimo tempo.
-Il generale Horan è un uomo onesto. Non ti preoccupare per la mia verginità - gli rispondo schiettamente chiudendogli la porta in faccia.
Niall ride e mi tira a se. La sua risata è così angelica che sembra quasi musica.
-Meglio non farli aspettare - dice staccandosi da me.
Indosso gli abiti da infermiera che mi fanno prestato e tenendo stretta la mano di Niall raggiungiamo mio fratello.
Andrej mi sorride.
-Ti presento uno dei miei migliori amici. Sarà presente al processo del tuo soldato - mi dice.
Un uomo castano e con occhi come il cielo appare davanti a me.
-Lui è il dottor Tomlinson - dice Andrej.
Louis mi abbraccia forte facendomi quasi cadere.
-Sei viva! Dio mio, pensavo che fossi morta quando mi hanno detto che tutta la tua famiglia era stata portata via.-
Il dottore piange e mi da delle pacche sulla schiena.
-È bello rivederti Louis.-
Niall assiste alla scena un po' sconcertato. Anche Andrej non ha capito quello che sta succedendo.
Prima che possa dire qualsiasi cosa Louis mi prende per un braccio e mi trascina lontano dagli altri.
-Devo parlarti - si giustifica.
-Ti ascolto - gli dico senza però perdere di vista Niall.
Il dottore prende un respiro profondo.
-Il tuo soldato è in pericolo. Tu sai come salvarlo. Andrej mi ha detto che è irlandese. Tu devi dimostrarlo!

-Come? - chiedo sentendo il panico crescere dentro di me. 

-Lo sai Helen. Io non posso dirti niente. Devo andare.-

E detto questo sparisce lasciandomi a fissare il muro.

Mi avvicino a Niall in punta di piedi. Noto che lui mi sta guardando e sorride.

-Devi andartene Helena - dice deciso.

-Cosa? - il mio cuore si crepa.

-Devi fare quello che ti ha chiesto il dottor Tomlinson. Non puoi stare qui. Ci rivedremo presto.-

Delle mani mi staccano da lui. Mi trascinano via.

-Niall! - urlo.

Tutti ci fissano. Devo dire qualcosa, ma non voglio che gli altri capiscono.

-You saved my life - dico sorridendo.

Lui ricambia il mio sorriso.

-Yeah, you too.-


Il ponte dei suicidi \\Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora