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Porto la tazza bianca alle labbra, il liquido caldo al suo interno mi riscalda.

A Roma piove da due giorni, incessantemente, senza nessun tipo di cambiamento; piove e basta, né lampi né tuoni né un raggio di sole.

Sono comodamente accasciata sul divano blu notte, mentre sorseggio la mia camomilla, stanca dopo le innumerevoli lezioni di questa giornata.

Mancano davvero pochi giorni alla prossima puntata, le coreografie sono tante e abbastanza complicate.

Questa settimana le assegnazioni sono parecchie, infatti ho la mia esibizione per la riconferma della maglia, un passo a due con Mattia e un passo a tre con Carola e Serena.

Quest'ultimo in particolar modo, voluto dalla maestra Celentano, giustificato con:"Così vedremo una buona ballerina e due elementi non adatti".

Al pensiero di quelle parole, sospiro. Sono davvero stanca, purtroppo la sua idea è questa, non posso davvero fare più nulla per cercare di cambiarla.

"Per quanto tempo non avremmo internet?" sento la voce del ballerino biondo in lontananza.
"Frate, non lo so" risponde una voce che riconoscerei tra mille.

Un piccolo sorrisino si forma sul mio viso, mentre la mia testa si automaledice per quanto patetica io possa essere. Incredibile che basti solo il suono della sua voce per farmi brillare gli occhi.

La sera del suo compleanno non è accaduto nulla di nuovo. Dopo il primo, secondo e poi anche terzo, piccolo bacio, abbiamo ripreso a parlare e scherzare.

Nei giorni consecutivi, per un motivo o per un altro, non abbiamo passato molto tempo insieme e di conseguenza, l'argomento non è saltato fuori.

Ora siamo solo due amici che si sono baciati, compromettendo la loro amicizia, che non si sono parlati per due giorni. Fantastico, no?

Non ho raccontato a nessuno quello che era accaduto, anche se sono abbastanza convinta che Chri l'abbia fatto.

Mattia mi guarda sempre con un'espressione maliziosa, senza dire nulla.

Li vedo raggiungere la cucina a passo spedito, parlottando tra loro, senza assolutamente notarmi.

Decido di alzarmi per posare la tazza ormai vuota nel lavello con i piatti sporchi. Appena entro nel loro campo visivo, smettono di parlare.

Io:"Avete visto un fantasma?" ridacchio vedendo le loro facce.
M:"Molto spiritosa, stavamo parlando del provvedimento disciplinare di oggi" risponde anche per il ballerino al suo fianco che si limita a guardarmi.

Il mio sguardo oscilla tra i due.
Io:"Mi dispiace molto per questo" ammetto.
C:"Mi dà fastidio che si pensi che noi non facciamo nulla, e che siamo qui solo per diventare famosi" dà voce a quei pensieri che davanti ai professori aveva tenuto per sé, lasciando che il migliore amico esternasse i suoi.

Appena comincia a parlare, quasi sussulto, non sentivo la sua voce così vicina e piena da un po', avevo quasi paura di averla dimenticata.

E invece no, è eterea e stampata nella mia mente a fuoco come i passi di una coreografia.

Io:"Non penso che appaia questo fuori di qui, state tranquilli, cercate solo di essere più organizzati in camera" dico puntando lo sguardo su Christian.

Lui alle mie parole si limita ad annuire, mentre Mattia guarda entrambi con una faccia alquanto scocciata.

M:"Incredibili siete, davvero. Allora, io ho proprio sonno, tu Irene ne hai?" mi domanda e senza lasciarmi il tempo di rispondere, continua.

Vivere tre viteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora