All rights reserved @imsoeffective (ovvero Skina)
Cover by @september199six
Cap.4
«Adesso?» «Adesso!»
#Harry
Si che mi aveva visto.
Sapevo per certo che mi avesse visto e mi avesse anche sentito.
Ci avevo pensato tutta la notte. Volevo solo capire perchè mi avesse evitato per ben due volte.
Io un bel ragazzo, lei una gran figa.. Perchè doveva rendermi tutto così difficile?
Sentivo il bisogno di ritentare, ne ero vergognosamente attratto.
Nonostante in macchina l’avesse aspettata un ragazzo, biondo. Forse aveva ragione Liam.. era impegnata ma, diavolo, i fidanzati non mi fermavano mica.
«Non dirmi che vuoi passare di nuovo da Starbucks per...»
Come aveva fatto Louis a capirlo? Annuii sorridente.
«Harry che ti prende?? Fuori dallo studio c’è la solita folla, ne scegli una e ti sfoghi come sempre! Abbiamo le prove e siamo in ritardo!»
«Cinque minuti Lou, cinque minuti! Entro, le parlo ed esco!»#Madison
«Salve Mary.. visto che puntualità oggi?»
Scherzai con la mia responsabile per essere arrivata stranamente in orario.
«Eh cara mia ma in un certo senso sei in ritardo... è passato qualcuno a cercarti...»
«Il principe William?» chiesi come ogni giorno.
Fin da piccola avevo sempre sperato che Prince William sarebbe venuto a prendermi e l’avrei sposato salutando dalla carrozza reale.
«No sciocchina.. ma era carino comunque! Ha portato scompiglio tra le ragazzine che aspettavano il bus qui davanti»
Carino, scompiglio, ragazzine. DITEMI DI NO.
Ovviamente l’anziana Mary non poteva conoscerlo.
«Cercava una ragazza.. emm.. com’è che ha detto?-temporeggiò accarezzandosi il mento -Ah si.. dai grandi occhi castani, capelli lunghi, non molto alta, formosa! Io non sono di certo, Eva è bionda, Mark ovviamente lo escluderei.. e quindi gli ho detto che eri la nostra Maddy!»
Merda.
«Gli hai detto solo Maddy oppure.. proprio Madison?»
Potevo ancora salvare la mia situazione.
«Solo Maddy.. ti chiamiamo così e mi è venuto spontaneo! Era tutto incappucciato.. sarà mica un brutto tipo? Madison Evans non ti sarai messa nei guai eh?»
No.. non ancora. Non mi capacitavo della sua improvvisa mania per me, e del suo ignorare totalmente la mia identità. Ero stata davvero poco importante.
«Oh Mary no.. è solo un tipo eccessivamente egocentrico. Ti ha detto che sarebbe ripassato?»
«No ti ha scritto questo»
Perchè da playboy qual era si affidava a metodi del genere?Speravo di trovarti.. che sfortuna!
Vorrei solo rimediare al cocktail che ti ho rovesciato al Groucho!
Sono disposto a rincorrerti di nuovo =)
Ti lascio per la seconda volta il mio numero..
Chiamami, anche per dirmi una parola, ma non ignorarmi!
Harry, (ancora!)Guardai quel numero stavolta seriamente indecisa se usarlo o no.
Ignorarlo era quello che mi ero imposta in questi anni... cambiare canale sui video, non fissare i poster di Kat, non comprare giornali dove ci fossero le loro facce. E non era facile ignorare tutto questo in giro per Londra.
Non era facile non pensare ai suoi occhi guardando quelli di Virginia.
Voleva solo‘rimediare al cocktail’... come no. Doveva rimediare a ben altro.
Il tono da macho era praticamente scomparso, lasciando spazio ad una tenera richiesta in stile cucciolo di labrador. Sapeva come far abboccare una ragazza.. non aveva perso quella dote.
Lo girai e rigirai tra le mani per poi conservarlo nei jeans.
Dopo aver tenuto compagnia a Virginia finchè non si fosse addormentata, mi ritrovai nel mio letto, incapace di dormire.
‘Chiamami, anche per dirmi una parola ma non ignorarmi!’
Sentire Harry supplicare un mio contatto mi riempiva di gioia; però non una gioia piacevole, di ritrovo, di ‘wow amore ricominciamo’ .. ma quell’eccitazione di potere che non era da me.
Una sorta di ‘incitamento alla vendetta’.
Lui stesso mi stava chiedendo di fargliela pagare.
Raggiunsi il portafoglio, recuperai il biglietto, presi il cellulare e composi il suo numero.
Mi voleva? Mi avrebbe avuta.. ma a modo mio, alle mie regole.
#Harry
«Pronto?»
«Ciao.. ti disturbo?»
«Se sei chi spero tu sia, no, non mi disturbi per niente...»
Non mi importava del sonno interrotto, anzi mi congratulai con me stesso per aver sentito il cellulare vibrare sul comodino.
«Sono.. Maddy»
Gongolai ributtandomi a peso morto sul letto, con una mano dietro la nuca.
Aveva ceduto. Tutte cedono alla fine.
«Maddy.. speravo bene allora! Meglio tardi che mai, no?»
«Così dicono...» tentennò.
Chissà perchè chiamare a quest’ora dopo aver avuto un’intera giornata a disposizione. Chissà perchè stavolta non aveva gettato il mio numero.
«Senti.. visto che sei sveglia.. e lo sono anch’io, ti farei scappare ancora se ti chiedessi di vederci? ..vederci adesso intendo»
Sentirne la voce anche solo per telefono mi aveva fatto aumentare a dismisura la voglia di lei, del suo corpo.
Rimase in silenzio.
«Pronto?? Maddy ci sei?»
«Si.. va bene ok.»
Non mi sembrò pienamente convinta di aver accettato. Dettagli.
«Dimmi dove abiti ti passo a prend-»
«Meglio di no. Dimmi tu dove vederci»
«Oh..ok- accusai il rifiuto -A Primrose, girando l’angolo della strada principale c’è un bar... mi farà il favore di prepararci due muffins anche a quest’ora» proposi.
Si tutto vero.. ma più che altro puntavo alla vicinanza di casa mia.
«Tra mezz’ora lì»
«Bene! Mi piacciono le ragazze con iniziativa..»
Non disse nulla e mise giù.
Balzai fuori dal letto, mi preparai come ci si prepara per un grande evento.
Ma era già mia.
#Madison
Probabilmente viveva a Primrose.. certo, la popstar stava nella zona in.
Avrei scommesso che questo bar fosse vicino casa sua.
Incontro+casa vicina=sesso. Prevedibile. Non era cambiato.
«Kevin.. non spaventarti.. io esco,torno tra un po’ ok?»
In risposta ebbi un bofonchio assonnato di mio fratello. Stessa risposta da Kat.
Indossai jeans, un paio di semplici stivali, maglione e un cappotto che mi proteggesse dal freddo notturno. Da Harry mi sarei protetta da sola.
Mi assicurai che Virginia dormisse e una morsa allo stomaco mi prese quando passai una mano sui suoi boccoli, quando lo sguardo cadde sulla sua boccuccia socchiusa.
«Mi vendico per noi piccola mia..» sussurrai.
Avevo ceduto alla corte del padre di mia figlia.
Avevo accettato di incontrarlo.. ma il potere era nelle mie mani ora.
Non mi avrebbe più illusa ne delusa.
Sapevo cosa volesse Harry da me, era lui che non sapeva di avere già avuto tutto e anche di più.. era lui che non sapeva quanta rabbia avessi adesso io.
Sentivo il cuore battere all’impazzata.
Berretto blu sui ricci, cappotto scuro col colletto alzato, lui era lì, fuori dal bar, intento a scaldarsi le mani strofinandole vicino alla bocca.
Quando spostò lo sguardo su di me sorrise, facendomi segno con la mano. Mi guardò fisso negli occhi, sicuro di sè.
‘E’ una cazzata Maddy, una cazzata’ mi ripetevo mentalmente.
Troppo tardi.
«Hey ciao!» mi salutò entusiasta.
«Ciao» accennai un sorriso forzatissimo, tentando di sembrare a mio agio e sicura di me.
Perchè con lui serviva questo.
Sperai che il calore che sentivo spandersi sulle mie guancie non si trasformasse in rossore visibile da lui. L’effetto che aveva su di me era quello di sempre, sembrava essere ancora l’estate di quattro anni fa.
Dio quanto era bello.. non pensavo potesse diventarlo così tanto.
Virginia sarebbe diventata sicuramente bella quanto lui.
Restammo in silenzio per qualche minuto, fissandoci.
«Non era necessario che aspettassi fuori..» buttai giusto per dire qualcosa.
«Ti ho fatta uscire di notte, come minimo dovevo prendere un po’ di freddo per te!» si strinse nelle spalle aprendomi la porta del bar.
Annuii passando aventi e sedendomi.
«Anzi, non ti ho ancora ringraziata per essere qui..» sorrise.
Ignorai la sua frase fatta e passai al dunque.
«Ti capita spesso di invaghirti così di ragazze sconosciute?» lo punzecchiai.
«Solo di quelle veramente sexy» ammiccò prendendo un morso del suo muffin.
«Dovrei sentirmi una prescelta quindi..» sfidandolo con lo sguardo
Fece spallucce. Odiavo chi faceva spallucce.
«Non ti facevo tipo che butta il suo numero così a caso» annuii alle mie stesse parole.
Harry rise rumorosamente spalancando la bocca. Mi fissò come per leggermi la mente, e sperai non ci riuscisse.
«Se c’è qualcuno qui che butta i numeri.. quella sei tu eh!» precisò pulendosi la bocca con un fazzoletto.
Mi aveva vista mentre stracciavo il suo biglietto. Ops.
Mi sentii immediatamente in imbarazzo, e sicura che stavolta si notasse.
«Arrossisci e hai anche tu una fossetta.. che cosa dolce» disse inclinando la testa di lato e guardandomi teneramente.
No, non ci sarei cascata.
«‘Che cosa dolce’? Oh andiamo popstar.. sappiamo benissimo perchè siamo qui»
«E sarebbe?»
Strisciai di poco col busto sul tavolino, accorciando le distanze.
«Fingi di volermi conoscere.. io fingo di crederti.. e ci ritroviamo a fare sesso. Ti facevo più sveglio, sai?»
Dove diavolo avevo trovato quella faccia tosta? Dove?
Rimase a bocca aperta, fissandomi incredulo.
«Wow.. nessuna aveva mai scoperto le mie carte così! O almeno, nessuna l'aveva mai detto esplicitamente..»
Non capii se fosse felicemente sorpreso dalle mie parole o se avessi mandato tutto a rotoli.
«Ho sbagliato qualche passaggio forse?» ironizzai sicura di non aver assolutamente sbagliato nulla di quello scontato percorso.
Scosse la testa, divertito e quasi a disagio.
«Bene. Allora? Quando?» osai.
Mi stavo spingendo oltre, ne ero consapevole.
Mi fissò per attimi interminabili, arricciò le labbra, poi spostò violentemente indietro la sua sedia e si alzò.
«Adesso?» chiese con un sorriso di sfida.
La sua mano tesa verso di me: stessa scena della spiaggia, ma ora comandavo io.
Rifiutai quel gesto. «Adesso!»
E mi alzai anch’io, seguendolo verso casa sua che era davvero dietro l’angolo... calcolato.
L’avrei trattato come lui aveva fatto con me.
#Harry
Varcata la soglia di casa, gettò la borsa di peso per terra, e non si oppose quando la intrappolai tra me e il muro della sala.
Mi lasciò totalmente libero di spogliarla e toccarla, ovunque. Lo stesso fece con me, con una lentezza simile ad una tortura.
Baciò subito il mio collo, soffermandosi appena sotto l’orecchio... individuando il mio punto debole. Sapeva già dove andare. Infilò decisa le mani tra i miei capelli, tirandoli leggermente di lato e facendomi eccitare con un pazzo.
Ogni centimetro del suo corpo passò sotto le mie mani: le curve dei glutei, i fianchi sinuosi, le cosce piene. Il seno abbondante liberato voracemente dal reggiseno fu il massimo... l’avevo desiderato dal nostro primo contatto visivo.. ed era più sexy di ogni possibile immaginazione.
La sentii gemere quando il mio indice percorse per intero i suoi seni, concentrandosi sui capezzoli turgidi umidi della mia saliva, e scendendo lento verso gli slip; quando li superò il suo ansimare si fece pesante ed eccitante.
Quello stimolamento aveva stancato entrambi, c’era bisogno di aversi.
Abbassai i boxer allontanandoli con un piede, il tempo di mettere il preservativo e senza altre attese entrai in lei.
Avvinghiati contro una parete, i nostri corpi facevano scintille. Il calore dalle nostre intimità incastrate si espandeva fino al cervello. Assecondò con il bacino i miei movimenti in lei, guardandomi negli occhi.
Ci sapeva fare.
Il suo respiro batteva irregolare sulla mia pelle, potevo percepirla.
La sentii stringere i suoi muscoli intorno a me quando poi spontaneamente si allontanò dall’orgasmo e dal mio corpo. Mi stupì.
Quando la vidi inginocchiarsi davanti a me pensai di averla in pugno.
Ma capii di sbagliarmi non appena sentii accarezzarmi le cosce con una lentezza quasi dolorosa e lasciare piccoli baci intorno alla mia erezione, senza toccarla direttamente.
Gettai la testa indietro. Stava assolutamente comandando lei.
«Smettila» le intimai.
Mi rimangiai la richiesta quando sentii le sue labbra avvolgermi sapientemente.
Non c’era bisogno di dettarle il ritmo come facevo di solito, Maddy era perfetta.
Cercai di trattenere l’orgasmo il più a lungo possibile ma quando abbassai la testa verso di lei e la vidi contraccambiare quello sguardo senza abbandonare il suo darmi piacere, fu davvero troppo e venni con un grugnito degno di un animale.
Fortunatamente aveva lasciato la mia erezione in tempo.
«Un po’ veloce eh popstar?» mi prese in giro.
L’imbarazzo che provai fu impressionante.
L’ultima volta che ero venuto così velocemente avevo.. 15anni forse.
Fece spallucce e indossò i suoi slip. Scossi i capelli leggermente sudati sulla fronte.
«Torno subito.. e porto qualcosa da bere..»
Il mio volto allo specchio rivelava uno sconvolgimento fisico e mentale.
Chi diavolo era quella creatura?
Passai dalla cucina per riempire due bicchieri di succo di mela ma al mio ritorno in sala di Maddy non c’era traccia, nemmeno dei suoi vestiti.
La cercai per casa, nulla. Presi il cellulare cercandola tra le chiamate ricevute.
‘Sconosciuto’.
Mi aveva chiamato con l’anonimo?!? Stronza.
Ero stato volontariamente e chiaramente illuso e usato.Angolo darkryry
Wow, audace la nostra Maddy, ma... un pochettino mi dispiace per Harry XD insomma, nessuno vorrebbe essere usato ed illuso in questo modo, nonostante sappiamo il motivo che ha spinto Maddy ad agire così.
Comunque, cosa ne pensate?! Questo è solo l'inizio XD
Ne approfitto anche per farvi Tantissimi Auguri di Buona Pasqua!! xx
Al prossimo aggiornamento :)
darkryry
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Tu non sai di noi
FanfictionHarry aveva avuto qualcosa di più importante da fare che telefonarle... evidentemente quello stupido provino. Forse anche lei avrebbe potuto dimenticarlo, forse... se non avesse dovuto guardare ogni giorno quei piccoli occhi verdi. Ma la popstar non...