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Cap.19
Ritieniti fortunata
«Maddy preparo per la bambina a pranzo?»
«No Kevin.. oggi dopo scuola devi accompagnarla da lui»
Erano passate circa quattro settimane, e avevo lasciato che fossero mio fratello e Kat ad occuparsi degli spostamenti di Virginia.
Non volevo incontrare Harry, nemmeno per lo scambio di una borsa, nemmeno per la frazione di secondo all'apertura della porta. Anche quando la riportava a casa nostra, non scendevo mai a riprenderla. Stavo male, e non solo per me, ma anche perchè sapevo che vedermi non era una delle sue priorità, e la rispettavo.
«Che scusa hai oggi per non accompagnarcela tu?»
Forse avevo già usato tutte le cartucce che avevo a disposizione, e di Kevin si poteva pensare tutto tranne che fosse un tipo ingenuo.
«Sono di turno, lo sai. E poi non ho mai usato scuse io»
«Secondo me non gli dispiacerebbe vederti»
«Kevin te l'ha detto lui? No! Quindi lasciamo le cose come stanno. Ora scappo che siamo in ritardo.. a dopo!»
Io e Virginia andammo verso scuola, giusto ad un paio di fermate di metro; un uomo dietro un albero armato di macchina fotografica professionale ci puntava, pronto a scattare. Si prevedeva l'ennesimo articolo; strinsi a me Virginia nascondendole il volto e la portai in classe.
«All'uscita ti viene a prendere lo zio e ti porta a casa di Harry, ok?»
Annuì «Posso dargli il mio disegno?»
«Certo amore»
Harry avrebbe potuto vomitare vedendomi anche solo raffigurata su un foglio, tanto era il disgusto che avevo letto nei suoi occhi.
Mi avviai al locale pronta alle ragazzine post scuola, e infatti eccole.
«Madison possiamo fare una foto con te?» mi chiesero.
«Ragazze scusatemi ma devo lavorare»
Passai sul retro per indossare la divisa.
Mi raggiunse Mary «E così Virginia.. si insomma.. suo padre.. Harry Styles»
«Sì Mary. Che scoop eh?» puntai lo specchio per raccogliere i capelli in una coda ordinata. Coprire le occhiaie era praticamente impossibile, solo guardandomi di sfuggita chiunque avrebbe capito da quante notti non chiudevo occhio.
Non era colpa di nessuno, non potevo dare la colpa a nessuno se quella era la realtà: a lavoro, all'asilo, in metro, tutti ormai univano la mia faccia a quella di Harry e di Virginia, che in qualche notizia non era stata camuffata in viso.
Ero diventata un personaggio pubblico, mio malgrado. Sperai che Harry almeno in questo non dubitasse di me: non volevo la sua fama, ne per me ne per la bambina chiaramente.
«Sarà uno scoop per la strada tesoro, non per me che ti ho vista crescere qui dentro. Tu sei sempre tu, Virginia è sempre Virginia.. nonostante abbia quel cognome così famoso al momento. Che poi.. mica me lo ricordo 'sto Harry Styles!»
Risi, la signora Mary era unica.
«Un 'tipo incappucciato' l'hai definito.. ma tranquilla, non è necessario ricordartelo, tanto non ti capiterà di vederlo qui!»
#Harry
Le mie giornate erano cambiate con Virginia.
Agli impegni di prove e registrazioni e servizi, avevo aggiunto stare con lei, disegnare in giardino, noleggiare infiniti dvd di cui era dipendente, riportarla a casa sua o aspettare che la venisse a prendere da me.
O meglio, che Kevin o Kat venissero a prenderla.
Maddy da quella volta, quindi da settimane ormai, non si era fatta più vedere.. forse per gli articoli che l'avevano immortalata fuori da casa mia, forse per non incontrare la mia faccia.
Kevin salutò la piccola, mi blaterò qualcosa sul fatto che Virginia avesse pranzato poco e se ne andò.
«Harry!»
Mi si stringeva il cuore a sentirle dire il mio nome invece di quel 'papà' che mi meritavo di essere. Ma ero ancora debole per parlargliene.. soprattutto senza il parere di Maddy.
«Principessa come stai?» affondai la testa tra i suoi boccoli, e quel familiare profumo di agrumi mi avvolse.. stesso shampoo di Maddy probabilmente.
Quell'odore che mi mandava in estasi mentre sentivo le sue labbra sul collo, e i suoi lunghi capelli mi solleticavano il mento... No, basta. Era finto.
«Guarda cosa ti ho portato!» Virginia felice tirò fuori dallo zainetto un foglio, dai colori sgargianti e dalle figure stilizzate. Ma chiarissime.
Avevo quasi paura di chiederle chi fossero quegli omini, ma lei mi spiegò comunque.
«Sono io.. questa è mamma e questo sei tu! Non siamo belli?»
Ma si, eravamo belli.
Quando non sapevo di essere stato usato, deriso, quando non sapevo chi avessi davanti, a chi avessi detto quelle cose tanto importanti.
Come potevo spiegarle che da adesso in poi saremmo stati io e lei senza Maddy.. o lei e Maddy, ma senza di me? Come dirle che i momenti felici in tre non c'erano più?
Che era tutto pianificato dalla sua mamma per farmi del male?
Era tutto finto! Lei mi mentiva e io le credevo. Stupido.
Eppure non potevo dimenticare le parole di mia madre: Madison aveva fatto un gran lavoro con Virginia, aveva messo da parte la sua adolescenza per lei. Mentre io ero in giro a fare il coglione con gli amici, lei cambiava pannolini; io scopavo con ragazze diverse, lei si svegliava nel mezzo della notte per allattare e confortare una piccola creatura; aveva fatto tutto anche al posto mio.
«Sì principessa, belli. Adesso però prendiamo qualcosa da mangiare e poi corriamo in studio perchè devo registrare i nuovi singoli»
Virginia mi guardò alquanto confusa dai nuovi termini appena sentiti, e capii di non essere abituato a parlare con i bambini.
«Si insomma amore, devo andare a cantare»
«C'è anche Louis?» chiese.
Per un momento tornai agli scontri tra Lou e Maddy.
Cosa doveva aver provato quando lui sembrava aver capito tutto? Aveva avuto anche il coraggio di rispondergli a tono, come avesse torto, quando invece era davvero così che stavano andando le cose.
«Si c'è Louis... e Zayn, Niall e Liam!»
«Io sto con Louis» decisa.
Misi un esagerato broncio «Stai con lui e mi lasci solo?»
«Chiama mamma, così stai insieme a lei!» e quel sorriso che io per primo usavo per uscire dalle situazioni difficili.
Ok, forse un accenno di verità se la meritava anche lei. Non era giusto farle credere cose che attualmente non erano possibili.
«Amore.. io e mamma.. ecco, abbiamo un po' bisticciato»
Gli occhioni attenti alle mie parole segnavano un ragionamento in quella testolina.
«Unite i mignoletti e fate pace, no?»
Eh, bastasse unire i mignoletti amore mio.
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Tu non sai di noi
FanfictionHarry aveva avuto qualcosa di più importante da fare che telefonarle... evidentemente quello stupido provino. Forse anche lei avrebbe potuto dimenticarlo, forse... se non avesse dovuto guardare ogni giorno quei piccoli occhi verdi. Ma la popstar non...