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Cap.20
Una cosa buona (?)
Una sconosciuta mi fissava dallo specchio.
Perchè quella non ero io.. io ero forte, coraggiosa, sicura, invece quella di fronte a me aveva decisamente preso almeno 3kg, per colpa del gelato consolatorio dopo cena, e aveva lo sguardo attivo di una ottantenne.
Maledetto pass, maledetto Louis, maledetta io.
«Maddy hai deciso cosa fare?»
«Sì Kat, non verrò»
Arricciò un boccolo appena creato col ferro «Ehm.. in realtà dovresti.. perchè siamo a piedi. Tuo fratello ci raggiunge lì, oggi è giorno di paga.. e deve discutere col suo capo un aumento»
«Prenderete un taxi»
Semplice soluzione.
Si voltò incrociando le braccia al petto «E tu lasceresti che io e Virginia prendessimo un taxi? Sai il panico di gente che c'è lì fuori? Faresti affrontare tutto questo alla tua bambina solo per non incontrare Harry?»
Il tono con cui faceva sembrare una corsa in taxi il gesto di una madre sconsiderevole mi dava sui nervi, avevo capito il suo gioco, ma puntare alla preoccupazione di una mamma non era leale!
«Ok non dire più nulla. Vi accompagno e torno a casa»
Rise «Questa scena non l'abbiamo già vissuta?»
Già, la signing. Io che le aspetto, Harry vede Virginia, Kat lo porta fuori, vede me, scopre che Virginia è la mia bambina.
Sorrisi anch'io. «Sì, con la differenza che quel giorno Harry mi desiderava, ora mi odia»
«Naah.. magari ha sbollito la cosa, magari ora è più disponibile al dialogo, magari..»
Kat stava lavorando di fantasia elencando tutti i pro delle settimane passate a distanza.
Dimenticava i contro, cioè il suo averci rimuginato sopra, l'aver rivissuto come falsi i momenti che in realtà erano veri, l'aver ripassato alla mente tutte le balle che gli ho rifilato.
«Finisci di truccarti e andiamo. E togliti quella maglietta Future Mrs. Horan che non hai più quindici anni!»
«Sei senza cuore!» mi urlò dietro.
Vero, ero senza cuore, colpa mia.
Passai nella stanza di Virginia, aprii l'armadio cercandole qualcosa di comodo ma leggero, ma non troppo leggero da farla raffreddare dopo il concerto.
«Mamma io so già cosa mettere» annunciò sicura di sé.
L'influenza di Harry iniziava a dare i suoi frutti.
«E cosa dovresti indossare sentiamo»
Notai sul letto i suoi leggins preferiti, rosa, e una maglietta che non avevo mai visto: 'Daddy's little girl', 'Bambina di papà'.
«Dove hai preso questa maglia?»
«Me l'ha regalata Harry, per metterla al concerto. - gli occhi le brillavano - Che c'è scritto?»
La verità.
«C'è scritto.. che ti vuole bene, tanto»
In fondo, era vero anche quello.
#Harry
Che ansia! Primo concerto, nuovo tour, la mia famiglia a vedermi!
Oh cazzo i pass! Raggiunsi il manager, uscii dalla tasca l'elenco che avevo richiesto: Anne Cox, Robin Twist, Gemma Styles, ... Madeline.
Che poi Madeline non era, era Madison.
Balle, balle continue. Questa cosa mi tormentava, anche quando volevo superarla mi rimbombava nella mente, era stata un'altra persona con me.
Ma quello era il nostro concerto e niente avrebbe dovuto distrarmi.
Nemmeno lei, nemmeno il pensiero di lei.. visto che ormai il suo corpo era solo un lontano ricordo. Come la sua voce, come il suo sorriso. Sbuffai.
Sentimmo bussare alla porta e fecero il loro ingresso Kat e Virginia, con indosso la maglietta che le avevo fatto fare per l'occasione. Risi e capii quanto mi rendeva felice mostrarla al mondo.
«Vuoi proprio farla passare inosservata eh?» notò Zayn dandole un piccolo bacio sulla testa.
Mi strinsi nelle spalle cosciente che fosse stata una mossa azzardata. Ma in fondo.. che la fotografassero pure! Tanto ormai era di dominio pubblico la situazione.
Chissà cosa aveva pensato Madison facendole indossare quella maglietta.
Vedevo Lou deconcentrata mentre dava una piega ai miei ricci. Strano, lei era sempre parecchio precisa nel suo lavoro.
«Lou tutto ok?»
«Sì.. - rispose fissando Virginia - Solo che... dio, ha un taglio di occhi incredibile»
I suoi occhi così grandi, allungati, ridotti a due fessure quando rideva. Non era di certo mio quel merito. Un inspiegabile sospiro lasciò la mia bocca.
«Anche gli occhi di Madison sono così..vero?» chiese.
Annuii «Uguali ai suoi»
Arrivò anche la mia famiglia, Kevin appiccicato a Gemma che ridacchiava gradendo la compagnia, e ci avviammo al piccolo buffet, cose leggere, frutta.
«Virginia mangia piccola» la invitai.
«Mmh.. no!»
Cambiai piatto «Allora un po' di frutta. Ti va?»
Scosse la testa imbronciata. Anche mia madre tentò di convincerla ma nulla.
«Amore devi cenare altrimenti starai male tutta la sera!» dissi.
«E' tutto bleah!»
Chiesi aiuto a Kevin, lui doveva sapere cosa fare in questi casi.
«Harry mi dispiace, è intrattabile quando fa così. Solo Maddy riesce a farla mangiare»
No. Anch'io ero in grado di darle da mangiare. 'Sono o no suo padre?' pensai.
Insistetti ancora nell'imboccarle una forchettata di mela ma fu allora che Virginia iniziò a piangere.
«Merda» imprecai.
Vidi Kevin al cellulare. Gesticolava parecchio, forse stava convincendo Madison a venire lì, sapevo quanto le costasse vedermi ma doveva sforzarsi di respirare la mia stessa aria.
«Io non la capisco..» sbuffò interrompendosi poi come se io non avessi sentito.
Si portò la piccola in braccio «Virginia tesoro, mangiamo insieme dai, che poi andiamo a sentire Louis cantare» cercò di convincerla.
Qualche boccone la vidi mandarlo giù. Ma giusto un paio.
Ci scambiammo uno sguardo; io non chiesi di lei, Kevin non mi spiegò nulla.
Ok era ora di andare in scena.
Uscimmo dal camerino sistemandoci gli auricolari. Liam, Zayn, Niall stampò un ultimo bacio a Kat, Louis fece un primo passo ma si fermò per aspettarmi.
Loro baciavano le proprie ragazze, io la mia bambina.
«Mi dai un bacio portafortuna?» le chiesi.
E le sue labbra si stamparono sulle mie. Un contatto intimo abbastanza strano, visto che di solito puntava la mia guancia. Ebbi la sensazione di essere arrossito.
Salimmo sul palco, e i miei occhi andavano costantemente a Virginia. Saltellava sulle canzoni movimentate, canticchiava a modo suo, la vedevo mandarmi baci volanti che ricambiavo.
Poi fu un attimo.
Quella maledetta macchina del fumo, indirizzò il getto verso la folla, e verso le nostre famiglie. Quando l'effetto terminò, vidi la mia bambina piangere disperatamente strofinandosi gli occhi.
Mi preoccupai, nonostante mia madre mi rassicurasse a distanza. Erano inutili i tentativi di Kat di rasserenarla, sulle sue labbra era chiaro e costante quel 'Mamma!' che stava disperatamente desiderando.
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Tu non sai di noi
FanfictionHarry aveva avuto qualcosa di più importante da fare che telefonarle... evidentemente quello stupido provino. Forse anche lei avrebbe potuto dimenticarlo, forse... se non avesse dovuto guardare ogni giorno quei piccoli occhi verdi. Ma la popstar non...