...la fortunata...?

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Cover by @september199six




Cap.12

''...la fortunata..?''


«Harry non c'è bisogno che le spezzetti la pasta.. sa mangiarla anche così!»

«E se si soffoca? A me una volta è successo!»
Stava per farle fare il bagno vestita e ora si preoccupava che potesse soffocarsi con un maccherone? A quattro anni?
«Ma no, tranquillo.. l'ha già mangiata così.. Virginia diglielo!»
La piccola mi ignorò masticando e contemporaneamente sorridendo in estasi ad Harry. Aspettava pazientemente che lui le preparasse la forchetta e addirittura lasciava che la imboccasse. Mai fatto con me.
Davvero c'era in corso una vendetta nei suoi confronti? Davvero eravamo arrivati fino a lì?
Ad Harry che la aiutava a mangiare? A Virginia che si godeva le sue attenzioni?
Forse ne aveva sentito il bisogno.. forse non le era bastato quello che le avevo dato io.. e Kevin e Kat, ma fondamentalmente l'amore di una mamma forse non poteva compensare l'assenza di quello del papà.
Mi concentrai su di lui, il suo papà: avrei voluto picchiarlo per sfogarmi di tutti i pensieri e le frustrazioni che mi aveva causato in quegli anni.
«Perchè mi guardi così? Vuoi che imbocchi anche te?» si passò la lingua sulle labbra con uno sguardo più che esplicito.
«Oh ti prego...»
«E' un: 'Oh ti prego fallo'?» chiese.
«E' un: 'Oh ti prego smettila di dire queste cose!'»
Posai il mio piatto nel lavello e lo colpii con un pugno sulla spalla. Potevo sentire ancora la sua risata mentre mi allontanavo dalla sala.
Andai alla ricerca del bagno, scorrendo sulle pareti del corridoio le foto della famiglia Styles.
Tra le tante una era esattamente di quell'estate: Anne era come me la ricordavo l'ultima volta, anche Robin, e Gemma. E poi Harry.. quell'Harry di cui ero cotta, con i ricci arruffati, la pelle lattea senza tatuaggi, i fianchi morbidi, il viso tondo.. forse ancora più somigliante a Virginia.
Una morsa si impadronì del mio cuore, contemporaneamente ad un sorriso.
Mi chiusi in bagno sciacquandomi il volto, non dovevo farmi prendere dal panico; due giorni e saremmo tornate a casa nostra.
Mi sedetti sul water per liberare finalmente la mia vescica. Guardo verso gli slip. Fanculo, ci mancava solo il ciclo. La porta del bagno si spalancò con l'invasione di Virginia, che fregandosene del fatto che fosse occupato, aprì il rubinetto lavandosi le mani.
«Hey! Si bussa signorina hai capito?»
Lei annuì e dopo avermi fissata sgattaiolò fuori, lasciandomi nella piena certezza che non sarei sopravvissuta a quel fine settimana.


#Harry
«Harry, mamma ha il sangue!»
Cosa? Maddy? Sangue? Mi alzai dal divano e raggiunsi il bagno in un paio di secondi. Provai ad aprire ma era chiusa a chiave da dentro, allora bussai freneticamente.
«MADDY! APRI! MADDY! CHE HAI?»
Sentii la chiave girare nella toppa e la porta aprirsi in fretta.
«Che succede? Dov'è Virginia?» chiese allarmata avviandosi verso il soggiorno mentre si riallacciava i pantaloni.
«E' davanti alla tv! Aspetta ma tu come stai? Che è successo? Dove hai sangue?» le girai il volto tenendolo tra le mie mani e cercando una qualche ipotetica ferita.
«Sto bene sto bene! E sta fermo! - schiaffeggiò le mie mani per poi fissarmi - Che è successo devi dirmelo tu!»
«Virginia è corsa dicendomi che avevi del sangue! Per caso sei caduta.. o hai sbattuto da qualche parte o... - mi fermai - Perchè stai ridendo?»
Aveva iniziato a sorridere accarezzandomi la faccia, più mi agitavo più i suoi palmi andavano lenti sulle mie guance.
«Parlava del ciclo..»
«Quale ciclo?»
«Hai presente quello che arriva alle donne ogni mese? Ciclo.. mestruazione.. flusso.. menarca..»
Strinsi gli occhi e misi le mani sopra le orecchie per non sentire la sua infinita lista di sinonimi. Con due donne in casa sapevo esattamente tutto a riguardo, ma per quello che importava a me voleva semplicemente dire niente sesso e irritabilità massima della ragazza.
«Si si ho presente! Mi è preso un colpo!»
Maddy si allontanò per cambiarsi e quando tornò in soggiorno stava ancora ridendo, finché con un rapido gesto la bloccai contro di me.
«Smettila di ridere di me e dammi un bac-» fermò il mio blaterare proprio con un bacio, uno di quelli che nasce come un semplicissimo sfiorarsi e poi arriva a toglierti l'aria.
Le mie mani incrociate dietro la sua schiena scesero sui glutei, stringendoli delicatamente. Mugugnò al contatto, accarezzandomi piano; si fermò appena sopra l'elastico del costume, facendomi sospirare impercettibilmente.
Era un bacio urgente, sentivo volesse trasmettermi qualcosa, ma non capivo cosa. E di sicuro non era una scopata. Con la stessa lentezza dell'inizio il bacio finì, lasciandomi il suo dolcissimo sapore sulle labbra.
«E' un peccato che io sia indisposta proprio oggi...»
Il suo lasciare in sospeso la frase mi fece capire che non ero stato il solo a pensare al 'niente sesso'.
«Possiamo fare altre cose...» assecondai il suo tono.
«Ma avere il ciclo proprio quando si ha una piscina a disposizione è sfiga!» concluse ridendo.
Ah quindi non stava parlando di quello? Stronza. Iniziai a pizzicarle i fianchi facendola cadere sul divano per le risate. La sua fossetta sulla guancia destra non accennava a scomparire, e lo stesso stava succedendo a me.
«Forza Virginia aiutami!» chiesi un rinforzo.
«Amore devi aiutare la mamma!»
La piccola si arrampicò tra di noi «No io aiuto pap-.. Harry»
Le mie mani si fermarono improvvisamente sui fianchi di Maddy. Il silenzio si impossessò della sala.
«Io volevo chiamatti Harry! Davvero! - si giustificò la piccola arrossendo - Scusa!» fissandosi i piedini per l'imbarazzo.
Guardai Maddy. Si era ricomposta ma non sapeva cosa dire.
Presi Virginia e me la misi sulle ginocchia, sollevandole il viso per farmi guardare «Hey piccola, non scusarti.. puoi chiamarmi come vuoi ok? In qualsiasi modo ti faccia piacere!»
Come sempre, il suo sguardo andò alla madre, cercando approvazione per quello che le avevo detto. Approvazione che non arrivò.
«Virginia stai più attenta la prossima volta» le disse. Riuscii a vedere il suo petto muoversi velocemente per l'agitazione. La piccola annuì e scappò in giardino.
«Non essere dura con lei.. magari è stata la situazione a darle quella sensazione. Non mi ha scocciato essere chiamato.. papà!» sorrisi all'idea.
«A me sì. Hai un nome ed è con quello che deve chiamarti.»
La sua espressione era glaciale. In fondo non era successo nulla, non mi aveva mica offeso.. anzi, ero contento di aver dato a quella bambina un'idea di famiglia che forse non aveva mai avuto.
Maddy fissava seria la piccola in acqua. La sentii improvvisamente lontana.

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